sabato 10 febbraio 2018

Strade costruite con la plastica raccolta negli oceani


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Novità sul fronte del riciclaggio della plastica  arrivano dall’Olanda, dove la VolkerWessels ha varato un piano di raccolta della plastica che inquina gli oceani e l’utilizzo di questo materiale per costruire delle strade a Rotterdam. L’idea è apparentemente semplice: la plastica viene raccolta attraverso delle barriere poste nei pressi degli oceani, dopo di che viene trasportata, lavorata e compressa in modo da ricavarne dei blocchi utilizzabili nella realizzazione di strade. Oltre ai benefici dal punto di vista dell’ambiente, la cosiddetta PlasticRoads che si ottiene da questo processo presenta interessanti caratteristiche, ovvero una grande praticità d’uso e di manutenzione. 

Secondo gli studi condotti, queste strade di plastica risultano inoltre essere resistenti alle variazioni di temperatura comprese tra -40º e 80ºC. Gli scienziati che lavorano al progetto, sono nelle fasi conclusive dello studio e stanno ora verificando la sicurezza del materiale. 

L’idea è quella di realizzare la prima strada di plastica entro quest’anno. Si tratta di un’iniziativa che fa ben sperare per il futuro per quel che riguarda la salvaguardia dell’ambiente e del mare in particolare. Solo qualche giorno fa la fotografa Caroline Power aveva denunciato la situazione di degrado nel mar dei Caraibi fotografando una vera e propria isola di rifiuti di plastica galleggiante nei pressi dell’isola di Roatan in Honduras e le immagini erano diventate ben presto virali. Non c’è da sorprendersi del fatto che la plastica può essere impiegata per fare delle strade. 

L’ingegnere scozzese Toby McCartney aveva già tempo fa messo a punto un particolare asfalto ottenuto da plastica riciclata. L’asfalto è fatto per il 90% di pietra, sabbia, calcare e per il restante 10% da bitume prodotto con una miscela di idrocarburi naturali o ottenuti dalla lavorazione del petrolio. L’intuizione di McCartney è stata quella di realizzare un asfalto dove gran parte del bitume è sostituito con plastica di scarto. 

E' appena stata inaugurata in Scozia una via interamente asfaltata con plastica riciclata L’asfalto ottenuto da plastica riciclata è ormai una realtà. La portata di questa  invenzione può avere effetti davvero importanti, visto il numero spropositato di strade asfaltate che attraversano il mondo intero. 

Lo spunto a McCartney è venuto in India dove ha visto sistemare delle buche nell’asfalto con dei rifiuti di plastica che venivano incendiati con della benzina. L’asfalto è fatto per il 90% di pietra, sabbia, calcare e per il restante 10% da bitume prodotto con una miscela di idrocarburi naturali o ottenuti dalla lavorazione del petrolio. L’intuizione lo ha portato a realizzare un asfalto dove gran parte del bitume è sostituito con plastica di scarto, convertita in quelli che vengono definiti tecnicamente pellet polimerici MR6. 

Il risultato ha un impatto ambientale di grande importanza: si tratta infatti rendere le strade "ecosostenibili", anche in considerazione dell’enorme problema legato ai rifiuti di plastica inquinanti presenti nelle discariche. In più si potrebbe avere un risparmio nei costi di realizzazione e manutenzione delle strade. A detta di McCartney questo asfalto è peraltro il 60% più resistente di quello tradizionale e durerebbe molto di più, addirittura 10 volte di più. 

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(Fonte A.K. Informa n. 6)

1 commento:

  1. “Sarà anche utile riutilizzare la plastica vagante negli oceani per costruire strade... ma dove portano queste strade? Cosa ci transita sopra e perché? Insomma siamo sempre al mantenimento del sistema consumista...” (Paolo D'Arpini)

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