venerdì 26 gennaio 2018

Decarbonizzazione, energie rinnovabili ed efficienza energetica


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Una sinergia che si traduce in una riduzione dei costi per la salute umana e i cambiamenti climatici. Per la prima volta nell'accordo di Parigi si riflette una determinazione internazionale inedita per quanto riguarda la lotta ai cambiamenti climatici attraverso la decarbonizzazione del sistema energetico.
Secondo il rapporto predisposto congiuntamente dall’International Renewable Energy Agency (IRENA) e dall’International Energy Agency (IEA) per il G20, tenutosi in Germania a luglio 2017, solo con una maggiore apertura verso le energie rinnovabili e l’efficienza energetica (ER/EE) nei paesi del G20, ma anche globalmente, si potrà raggiungere la riduzione di emissioni per limitare l'aumento della temperatura globale a non più di 2°C.
Nel processo di decarbonizzazione del sistema energetico mondiale, le energie rinnovabili rappresenterebbero circa la metà delle riduzioni totali delle emissioni entro il 2050, con un altro 45% proveniente da una maggiore efficienza energetica e dall’elettrificazione. Quando energie rinnovabili ed efficienza energetica (ER/EE) procedono di pari passo determinano importanti benefici ambientali e sociali, come livelli più bassi di inquinamento atmosferico.
IRENA, attraverso il Programma Remap, ha ipotizzato una tabella di marcia globale per aumentare significativamente la quota di energie rinnovabili entro il 2030 rispetto al livello attuale del 19%; inoltre ha esplorato cosa questo significherebbe per la decarbonizzazione a lungo termine, fino al 2050, in linea con l’Accordo di Parigi.
Il raggiungimento di questi obiettivi richiede un maggiore comprensione del potenziale insito nel binomio ER/EE a livello di paese, settore e livello tecnologico e necessita di una prospettiva del sistema energetico che guardi alle interconnessioni tra tecnologie e settori.
Questo bisogno di sinergia è stato esplorato da IRENA in un successivo rapporto, “Synergies between renewable energy and energy efficiency” che si apre con una panoramica sugli ultimi studi IRENA, per poi analizzare la situazione dei 5 paesi maggiori consumatori di energia del G20, ovvero la Repubblica popolare cinese, la Germania, l’India, il Giappone e gli Stati Uniti. Infine sono fatte delle previsioni, per un lasso di tempo che va dal 2010 al 2030, per le aziende che incarnano delle situazioni tipo: un'azienda che si rinnova in linea con i piani nazionali, una che punta fortemente sulle energie rinnovabili e l’ultima che combina le rinnovabili con una migliore efficienza energetica.
Le conclusioni del report riportate nell’introduzione possono così essere sintetizzate:
  • Attraverso la combinazione di ER/EE si può potenzialmente raggiungere il 90% delle riduzioni di carbonio richieste per limitare l’aumento globale della temperatura fino ad un massimo di 2°C sopra livelli preindustriali perché l’approccio combinato ER/EE offre un percorso più tempestivo e fattibile per decarbonizzare il sistema energetico globale, ma appunto solo se vi sarà sinergia fra le due.
  • Tutti i paesi sono in grado di beneficiare della sinergia ER/EE, anche se questa varierà a seconda della crescita della domanda, dalla struttura della domanda di energia, dalla locale disponibilità di risorse e dalle condizioni climatiche.
  • La competitività, in termini di costi delle tecnologie, varia da paese a paese, ma il diffondersi di tecnologie a supporto del binomio ER/EE determinano risparmi complessivi al sistema energetico in tutti i paesi. Quando poi si vanno a tirare le somme relativamente ai loro effetti sulla riduzione dei costi relativi alla salute umana e ai cambiamenti climatici i risparmi si innalzano notevolmente, anche se è ancora necessaria una migliore valutazione economica di tali vantaggi.
  • Tutti i paesi hanno significativi potenziali economici inesplorati nei settori ER/EE che vanno oltre a quanto previsto nei piani nazionali. Mentre questo studio identifica il potenziale delle misure per aumentare sia la quota di energia rinnovabile che il livello di efficienza energetica, un potenziale ancora maggiore inesplorato esiste per l’efficienza energetica.
(Fonte: Arpat)

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