domenica 10 settembre 2017

Ecopsicologia - La psicologia della natura


Il termine “Ecopsicologia” viene coniato nel 1989 da un gruppo di accademici di Berkeley che si incontrano per discutere del contributo che la psicologia può dare ad una diversa gestione della crisi ecologica contemporanea.
In Italia si parla per la prima volta ufficialmente di “Ecopsicologia” , nell’ambito del Convegno Internazionale “L’uomo e il paesaggio” organizzato da Marcella Danon e Niven Riva a Riomaggiore (SP) nel luglio del 1989 .
Nata dall’incontro tra Ecologia e Psicologia, l’Ecopsicologia si propone di promuovere la crescita personale e un superiore livello di consapevolezza individuale per permettere ad ogni singolo essere umano di essere, a pieno titolo, cittadino del pianeta terra , libero, creativo e responsabile.
L’Ecopsicologia mette in relazione la sensibilità dei terapeuti, la conoscenza degli ecologi, l’esperienza e l’etica degli ambientalisti per :
elaborare e perseguire un concetto di salute che possa includere anche l’ambiente e la sua salvaguardia;
definire strategie educative efficaci;
proprorre e sostenere una politica ambientalista dotata di solide basi filosofiche.
Sappiamo che non stiamo vivendo in modo sostenibile dal punto di vista ambientale, ma non abbiamo ancora capito che non stiamo vivendo in modo sostenibile anche dal punto di vista psicologico.
I danni ambientali di cui siamo tutti testimoni sono ormai enormi: deforestazione, riduzione della bio-diversità, buco dell’ozono, effetto serra, ma anche “effetto buio”,piogge acide, contaminazioni di terreno con rifiuti tossici o uranio impoverito (usato nelle guerre degli ultimi anni).
All’interno di un sistema produttivo che vede considerare la quantità più importante della qualità, le cose più delle relazioni, l’ottimizzazione del tempo più della cura dello spazio, l’apparire più dell’essere, l’individuo è considerato merce, oggetto di un processo economico e, come tale, spinto a considerare merce ogni cosa che lo circonda : relazioni, natura, bellezza.
Per contrastare il paradigma utilitaristico è necessario riaffermare la dignità della persona umana e valicare l’orizzonte individualistico dell’Io per includere , in una visione unitaria , … gli altri, l’umanità, la natura, il pianeta intero.

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