mercoledì 28 giugno 2017

Erbacce e dintorni: esperimento di agricoltura bioregionale spontaneamente sinergica


L'immagine può contenere: pianta, albero, spazio all'aperto e natura


Abito da ormai quasi 10 anni nella mia casa di Spilamberto e circa 9 anni fa feci impiantare il giardino basandomi solo su una mia approssimativa conoscenza di piante ed alberi da frutto. Per me era importante il risultato estetico ma non disdegnavo la possibilità di avere qualche frutto. Quindi feci mettere una variegata siepe (fotinia, agrifoglio, calicanto, palle di neve - non ricordo il nome corretto-, buddleia -purtroppo defunta-, forsizia, altre.

Un normale prato da giardino che negli anni si è sempre più riempito di erbe spontanee finché oggi quasi non devo tagliarlo. La normale erba da prato è stata sostituita quasi completamente da una falsa fragola o Potentilla, una pianta tappezzante che non diventa mai alta. In mezzo qua e là spuntano cicorie, piante di menta di due tipi (piperita ed un'altra a foglie tonde col profumo molto intenso), ortica (ebbene si, questa l'ho proprio voluta, me la sono andata a cercare in campagna e l'ho trapiantata qui e sembra soddisfatta, ci ho piantato vicino una pianta di more senza spine mentre un rovo normale, con le spine, l'avevo piantato tempo fa, ma non ha ancora prodotto), l'onnipresente Tarassaco e un Lamium ancora non ben identificato. 

Risultati immagini per lamium

E' uno spasso per me cercare tra le altre nuove pianticelle e provare ad identificarle, da sola, su internet, postando le foto su un gruppo di FB (qualche utilità secondo me questo social network ce l'ha e questa è una) o chiedendo ad un'amica appassionata che talvolta mi viene a trovare. A queste piante spuntate abbastanza spontaneamente se ne aggiungono altre piantate da me con la speranza che vi trovino un ambiente favorevole. 

E' un continuo esperimento. Lo scorso anno ero andata proprio con la mia amica Nelly ad una fiera "Modena in fiore" e a me piacciono i fiori, si, ma quello che proprio adoro sono le erbe commestibili, anche aromatiche.
Avevo acquistato tra le altre, una pianta di Stevia, l'avevo piantata in una posizione soleggiata, in piena terra dal momento che avevo letto sulla scheda che non teme troppo il freddo. Durante l'inverno le foglioline erano tutte cadute ed erano rimasti solo alcuni rametti secchi. Ho pensato che avrebbe fatto come fanno alcune piante (molte, in verità) che d'inverno scompaiono per poi ributtare l'anno successivo in primavera. Ma finora non avevo visto spuntare nulla. Mi ero un po' dispiaciuta, ci tenevo alla mia stevia e mi sono sentita in colpa per non averla protetta dal freddo. Ma si sa chi non fa non falla, ma ho evitato di ricomprarla quest'anno, andando di nuovo, sempre con Nelly, alla stessa fiera.

E il 2 giugno, giorno in cui ricorreva anche la nascita della mia mamma, mi sono accorta che a fianco della borraggine che avevo piantato proprio di fianco alla postazione della ex stevia, una giovane stevia è lì bella e sana con tante foglioline verde tenero. Ne ho assaggiata una e .... com'era dolce! 

Risultati immagini per borragine

La borraggine le ricade un po' sopra quasi a proteggerla, spero che anche lei rimanga a colonizzare una piccola parte del prato. Ha fatto tantissimi fiori, alcuni li ho anche mangiati e spero che faccia tanti semi e che l'anno prossimo spunti ancora. Lo so, forse questo non è né il terreno né il clima ideale per lei, ma speriamo! Ricordo sempre la strada che percorrevo nel Lazio quando andavo a trovare Paolo a Calcata. I bordi erano letteralmente infestati da questa meravigliosa pianta che fa dei fiorellini di un azzurro bellissimo e intenso.

Ancora: recentemente ci siamo trovati con un gruppo di aspiranti seed savers emiliano romagnoli, coordinati da Aldo Nardini di Agribio e riforniti da Paolo Bellenghi con semi di fagioli antichi di vari tipi. A me erano toccati una trentina di fagioli tondino e controne, che ho subito seminato. Purtroppo il tempo e le lumache hanno fatto si che di tanti semi, molti dei quali germogliati, ne rimanessero solo due, nelle loro vaschettine da semina. 

Alcuni giorni fa il mio vicino appassionato di ortaggi e alberi da frutto mi ha fatto un dono prezioso: due piantine di pomodorini gialli, quelli tardivi, che tanto piacciono a Paolo, e che a fine autunno si tengono con tutta la pianta e che si possono consumare per mesi. I semi da cui sono state ottenute le piantine derivano da un pomodoro coltivato lo scorso anno. Spero di essere capace anch'io di portare avanti la riproduzione di questi doni della terra benedetti dal cielo.  

A proposito di semi, lo scorso anno avevo piantato qua e la diverse piante di bietola, da foglia e da coste, ora sono diventate alte un metro e più e hanno fatto una gran fioritura, spero che i semi cadano a terra e che si riproducano le piante da sé. Ancora in giro per il giardino ci sono topinambur, celidonia (trapiantata da una stradina del centro di Spilamberto che io e Paolo chiamavamo "la farmacia"), celidonia,  violette, margherite e primule (per la gioia degli occhi e per il loro profumo), rose, melograno, vitalba da mettere nelle frittate, il buon Enrico e l'alchechengi (provenienti dalla fiera).


Sta per fiorire anche la cicoria (Chicory dei Fiori di Bach) così posso preparare anche il rimedio con la solarizzazione. Anche se Chicory è il rimedio per le mamme che non si riescono a staccare dal loro figlio ed io non credo di averne bisogno.

Il fiore più bello del mio giardino, comunque, è sempre mia figlia, Viola. Ecco, vado avanti in questo esperimento di mettere vicine piante che mi paiono confacenti, penso che anche loro stiano meglio assieme che isolate e che quel tappeto di erbe sia favorevole al mantenimento di un ambiente umido e protetto. Metto spesso nella terra i fondi di caffè ed ho letto proprio ieri che sono utili per contrastare le lumache non è a loro  gradito... e di lumache nel giardino ce n'è in abbondanza, ci vorrebbe una gallina ruspante o un bravo riccio per debellarle!

Caterina Regazzi

Risultati immagini per caterina regazzi in giardino

Nessun commento:

Posta un commento