domenica 11 giugno 2017

Edilizia bioregionale, "nou-au" e la terra cruda... in viaggio


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Tempo fa credevo che nou-au fosse un concetto giapponese tipo zen quando ho scoperto che si tratta semplicemente dell'inglese "know-how" - sapere come, saper fare, in un certo senso mi è crollato un mito e il termine  ha perso parte del suo fascino evocativo anche se continuo a usarlo alla giapponese nou-au: insieme di bagaglio culturale e esperienza pratica che ognuno possiede.

Dicevo che la terra cruda mi porta lontano, la settimana scorsa mi trovavo a
lecce per un laboratorio di costruzione in terra cruda nei pressi di un orto
giardino nella periferia urbana organizzato dallassociazione di promozione
sociale culturale gaia. abbiamo intrapreso un viaggio di diversi giorni nelle
tecniche specifiche terra e paglia, terra sabbia e paglia e terra e sabbia su
come e quando usare i diversi impasti per intonaci strutture oggetti di design.
negli ultimi giorni abbiamo realizzato mattoni sempre nei diversi impasti per
testare resistenza e consistenza della terra locale, abbiamo dedicato un intera
giornata al Dorodango l arte giapponese di far brillare il fango realizzando
palline di terra da lucidare pian piano durante l asciugatura anche come sorta
di pallina meditazione dinamica, (pallinomedinamica) effetto strabiliante con
tutti veramente presi dalla scoperta di questa nuova arte meditazione. 


laboratori la mattina iniziavano sempre con una sorta di percorso senso
emozionale con l assaggio dei vari pasticciotti che ognuno portava dai diversi
bar o pasticcerie leccesi quindi analisi dell aspetto visivo su come si
presentava il prodotto poi la pasta frolla  e la crema. a volte l assaggio
avveniva anche ad occhi chiusi per gustare maggiormente i sapori gli aromi e le
fragranze. comunque sono stato ospite in un luogo vicino monteroni chiamato
NATURARE maturare naturale che ho subito ridenominato giardino delle sette
meraviglie. qui un gruppo di ragazzi e’ vissuto per un po di anni costruendo
diverse abitazioni soprattutto in legno in tufo calcareo con isolamenti in
argilla espansa o semplice argilla. e’ stata anche per un po di tempo una
scuola steineriana. ora si sta trasformando in un luogo dove fare benessere
psico fisico con sessioni di yoga, yoga in volo, contact improvvisation, terra
yoga, orti sinergici, ce ne uno bellissimo a forma di tao e poi massaggi thai,
aromarerapia, cromoterapia e ortho bionomy nuova disciplina per il benessere
del corpo.


Abbiamo dedicato una giornata a visitare alcuni luoghi e giardini particolari
tra cui la masseria  fortificata aragonese del 1500 nei pressi di casarano dell
amico mario designer e architetto, grande macchina del vapore anche se nessuno
sa come funziona, probabilmente sorta di torre del vento con camino torretta
chiusa a forma di cipolla per aerare, riscaldare rinfrescare naturalmente la
costruzione.


Poi siamo andati ai famosi orti dei tu’rat progetto di aridocoltura nei pressi
di Ugento, affascinante opera  di land art con enormi vele realizzate in pietra
per condensare l'umidita dei venti e dell aria .


Tu’rat (Puglia)
Le tu’rat sono dei tumuli di pietra a forma di mezzaluna. Sfruttando le nebbie e
i venti umidi della costa jonica, al loro interno è possibile far crescere
piante e alberi per l’effetto di accumulo di acqua piovana.
Questa tecnica è molto antica ed è diffusa anche nel deserto del Negev, in Perù,
negli USA, in Cina e in Nuova Zelanda.


Siamo stati poi agli orti sinergici di Vito che coltiva ortaggi anche in serra
con i preparati dell agricoltura rigenerativa metodo deafal. infine nel
giardino di David artista sperimentatore nei pressi di Copertino dove ha
realizzato un enorme pista in terra cruda per le bici acrobatiche, bellissima!
bello anche il suo giardino in una dimensione urban con piante antropiche e
anche un po mutoid e ciber punk con piccole unita abitative e camper sparsi qua
e la, grande orto sinergico a spirale, sta realizzando un grande dome con la
tecnica del super adobe.Il Superadobe è una tecnica recente, ideata
dall'architetto Nader Khalili, che varia il metodo antico della terra battuta
inserendo materiali contemporanei.


La terra viene messa in sacchi o tubolari di polipropilene o juta. Il sacco
pieno di terra viene posato per creare il muro e poi viene battuto con delle
mazze apposite. Il sacco diventando la forma di contenimento rimpiazza le
armature della tecnica della terra battuta. I sacchi vengono quindi messi uno
sopra l'altro in modo da creare un muro. Tra le varie file di sacchi viene
posato ed incastrato del filo spinato il quale crea frizione tra i sacchi e
lega le varie file aumentando notevolmente le proprietà tensili del muro.


Questa tecnica è particolarmente adatta per creare cupole ripartito da lecce
sono approdato a sulmona e con giulio poeta sulmonese siamo stati in giro con
la vecchia mehari per a raccogliere terra, paglia e quanto altro per la
performance di costruzione di un forno aborigeno o stufa pirolitica primordiale
o forno neolitico nella piazza centrale di pescassero per la fiera della
neoruralita che si e’ svolta il 3 e il 4 giugno con concerti e laboratori di
terra cruda appunto ciclo della lana produzione saponi scultura in legno pietra
cuoio e altri laboratori vari. siamo stati ospiti in un verdissimo e fiorito
campeggio a villetta barre nella bioregione Valle del Sangro a dove i cervi al
tramonto pascolano liberamente sui prati circostanti.


Ferdinando Renzetti


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