venerdì 21 aprile 2017

Mare Nostrum - Monitoraggio delle specie non indigene introdotte dalle attività umane nei nostri mari


Risultati immagini per Mare Nostrum
La Strategia marina ha permesso ad ARPAT di approfondire alcune attività sul mare, tra queste il monitoraggio delle specie non indigene che vengono introdotte nel nostro mare attraverso le attività umane.
Il D.Lgs 190/2010 (All.1), che recepisce la Direttiva 2008/56/CE sulla Marine Strategy, elenca infatti tra i descrittori qualitativi per definire il buono stato ambientale (GES) delle acque, quello relativo alle specie non indigene introdotte dalle attività umane, che, in condizioni di GES, devono restare a livelli tali da non mettere a rischio la biodiversità autoctona (bioregionale).
Il monitoraggio di questo descrittore è stato incluso dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) nel Piano Operativo delle Attività (POA) elaborato per il 2015-2017, in particolare nel modulo 3dedicato alle attività di indagine della presenza di specie non indigene (NIS).
Le NIS, generalmente di provenienza atlantica o orientale, sono state introdotte nel Mediterraneo o volontariamente, attraverso l'importazione di specie per acquacoltura, acquariofilia o esche vive, oppure accidentalmente con il traffico marittimo, le acque di zavorra delle navi e il biofouling.
Per questi motivi, il POA suggerisce di indagare aree portuali e/o gli impianti di acquacoltura; ARPAT ha scelto di monitorare due stazioni nell'area portuale di Piombino, una stazione interna e una esterna posta nella zona di rada.
 mappa stazioni
I campionamenti previsti per questa attività sono effettuati con il battello oceanografico Poseidon, hanno frequenza bimestrale e riguardano:
  • la determinazione delle caratteristiche chimico-fisiche della colonna d'acqua;
  • l'analisi delle comunità biologiche: fitoplanctonmesozooplancton e macrozoobenthos.
I risultati di tutte le analisi effettuate per questo modulo, inseriti all'interno di format predisposti dal MATTM, vengono trasmessi all'ARPA Liguria, Capofila della Sottoregione Mediterraneo Occidentale, per l'inoltro dei dati al MATTM stesso. La segnalazione di eventuali NIS verrà utilizzata per l'aggiornamento delle banche dati del Mediterraneo.
Di seguito descriviamo le attività tecniche relative alla fase di campionamento.
Le caratteristiche della colonna d'acqua sono state indagate mediante sonda multiparametrica,(temperatura, conducibilità, salinità, ossigeno disciolto, pH), fluorimetro (clorofilla a), e disco Secchi(trasparenza). Inoltre, sono state misurate temperatura dell'aria, pressione atmosferica, intensità e direzione del vento e registrate le condizioni meteo marine (copertura del cielo, stato del mare e altezza onda).
I campioni di acqua per l'analisi quantitativa del fitoplancton, raccolti mediante bottiglia Niskin ebottiglia niskinstabilizzati con soluzione di Lugol 1%, sono stati analizzati in laboratorio, per il riconoscimento tassonomico e il conteggio degli individui (cell/L).
Per l'analisi qualitativa del fitoplancton i campioni sono stati, invece, raccolti mediante retinata verticale, dal fondo alla superficie: il vuoto di maglia di 20µm determina la raccolta soprattutto della frazione >20µm del popolamento fitoplanctonico; filtrare gli organismi lungo tutta la colonna d'acqua determina un campione molto concentrato aumentando la probabilità di incontrare specie grandi, rare, e NIS. I campioni raccolti sono stabilizzati con Lugol 2% per le successive analisi qualitative.
retino zooplanctonPer la raccolta del mesozooplancton è stato utilizzato un retino con vuoto di maglia 200µm: i campioni sono stati raccolti con retinata verticale e stabilizzati con etanolo 70%.
L'analisi dei campioni di mesozooplancton è stata affidata al CIBM, Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata di Livorno, che ha effettuato il riconoscimento tassonomico ed il conteggio degli individui.
Infine, per valutare la presenza di NIS nellecomunità bentoniche di fondo mobile, è stato effettuato un campionamento di sedimento nella stazione esterna tramite benna Van Veen, gli organismi sono stati separati dal sedimento mediante setaccio metallico (vuoto di maglia 1mm), narcotizzati (etanolo 10%) e stabilizzati (etanolo 70%) e infine osservati in laboratorio per determinare la composizione quali-quantitativa del popolamento.
Nelle tabelle sottostanti sono sintetizzate le attività effettuate per questo modulo.
AreaDataParametri indagatiN° campioniDescrizione attività
Piombino06/04/16
Variabili chimico-fisiche: Temperatura, salinità, trasparenza
Clorofilla a 
Composizione quali-quantitativa delle comunità planctoniche (fito e mesozooplancton) con indicazione della presenza e dell'abbondanza delle NIS
10
Sonda multiparametrica, Fluorimetro, Disco di Secchi
Microscopio invertito
stereomicroscopio
08/06/16
08/07/16
22/09/16
17/11/16
17/11/16Composizione quali-quantitativa delle comunità bentoniche (fondo mobile) con indicazione della presenza e dell'abbondanza delle NIS6stereomicroscopio

Testo a cura di Daniela Verniani e Fabiola Fani

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