mercoledì 13 aprile 2016

Caffè filosofico di Pavullo - Il camminare bioregionale e l'etica del reincanto



La sera di martedì 12 aprile 2016 sono stata con Maria e Peppino a Pavullo, all'Hotel Corsini,   ad un incontro del Caffè Filosofico in cui Alberto Meschiari (che io non conoscevo) avrebbe parlato di "Riprendersi la Vita. Per un'etica del reincanto", un suo libro. Eravamo stati tutti invitati  da Marinella Gianaroli, l'organizzatrice.

La parola "reincanto" mi faceva pensare al ritorno all'essere quel bambino che spero ognuno di noi ha ancora al suo interno, nel suo cuore, per cui la vita che vive e che gli scorre davanti suscita meraviglia e incanto nelle piccole e grandi cose. Ho preso qualche appunto e lo trascrivo sperando di aver colto il senso.

Cominciamo esaminando a grandi linee la situazione che stiamo vivendo (globalizzazione, materialismo, avidità, egoismo, ecc.) e spesso non consideriamo che la vita non è questo, che quindi la nostra vita ci è stata sottratta (direi che la siamo fatta sottrarre), che ci viene sottratta dalla pubblicità, dal tempo che trascorriamo in auto per gli spostamenti, ecc., in uno stile di vita alienante.

Quando facciamo un giro in montagna, invece, per esempio, in mezzo alla natura, nessuno ci toglie niente.

Ma nella vita c'è qualcosa di veramente desiderabile? E' tutta qui la nostra vita? Molte persone non hanno neanche conosciuto l'amore e neanche sé stessi, sono arrivati in fondo alla vita senza connettersi con la propria anima.
La nostra anima ha la capacità di gioire e soffrire. Viviamo la vita rimanendo in superficie.

Il desiderabile, spesso ci sfugge, nella vita.


Le strategie del reincanto secondo lui sono: il dialogo, il silenzio, camminare (nella natura), (l'arte di) amare, leggere (il magico mondo dei libri).

Dialogo: dialogare vuol dire mettersi in contatto, aprirsi all'altro, in entrambe le direzioni, comunicare il proprio sé, mettersi a confronto sulla propria visione della vita, sui propri sentimenti. Si cerca un orientamento nella vita. Il dialogo è accoglienza dell'altro nella propria esistenza. Dialogare è anche ascoltare. Il dialogo è formazione non informazione. Il dialogo, se sincero, permette all'altro di conoscerci.

Max Weber nel 1819 osservò che l'uomo si era disincantato del mondo. Il mondo prima era abitato da "spiriti". Oggi ci sono le macchine, la tecnologia, non ci sono più spiriti da ingraziarsi. La scienza e la tecnica hanno portato al disincanto, alla mercificazione: ogni cosa ha un prezzo ma niente ha valore.

Silenzio: è quasi impossibile trovare un momento di silenzio, ovunque c'è rumore, rumore di sottofondo, nei locali pubblici, negli ambulatori medici, nei supermercati. Il rumor da l'impressione di vita, ma distrae e non fa sentire la solitudine dell'uomo. In montagna possiamo goderci il silenzio. Il fruscio delle foglie degli alberi e il cinguettio degli uccellini sottolineano il silenzio. Nel silenzio è possibile riconnettersi col nostro intimo (io direi il nostro Sé). Nel silenzio non abbiamo bisogno di mettere in evidenza il nostro ego. Il rumore è fondamentale nella disumanizzazione e nella solitudine.

Camminare: non avere un veicolo ti fa vedere il mondo più grande. Si fa in tempo a guardare, si usano i sensi. Si impara a rispettare quello che c'è intorno. Se la situazione può essere a richio si impara a fare attenzione, per poter sentire la natura come amica. Siamo fortunati se la natura ci permette di arrivare in cima. Poi non ci si può portare dietro tutto, bisogna imparare ad alleggerirci, a fare a meno.
Amore: ci sono due modalità nella vita: avere o essere, e queste si possono applicare anche all'amore.

Non so se dell'amore ha parlato poco o sono stata io che ho percepito poco..... e poi ho smesso di scrivere. Ho acquistato però un paio di libriccini sull'Amore.

Libri e film citati (tra gli altri):
Avere o essere e L'Arte di Amare di Erich Fromm,
L'Amore e l' Occidente di Denis De Rougemont, 
Alla Ricerca del Tempo Perduto di Proust (quattro pagine sui biancospini),
Morte di Ivan Ilich di Tolstoi,
Il Cielo sopra Berlino di Wenders.

Il viaggio di andata e ritorno è stato piacevolmente arricchito con la miriade di informazioni-sensazioni di Peppino, all'andata su Gilberto Ruffini e la terapia a base di ipoclorito di sodio, il ritorno sull'ipnosi regressiva.

Grazie Peppino e Maria per la compagnia e grazie a Marinella!

Caterina Regazzi - Rete Bioregionale Italiana




P.S. Verso la fine della serata è venuto fuori l'argomento anima - spirito - spiritualità, che secondo lui si manifesta nell'osservazione di un'opera d'arte, nello stare nella Natura, nello stare con sé stessi. Ho chiesto se la Spiritualità non si può vivere anche nella vita di ogni giorno.... ha risposto, dopo esser rimasto un minimo interdetto, che certo, si può, basta esserne consapevoli.

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