domenica 6 dicembre 2015

Progetto bioregionale continentale - Eurasia è il cuore del mondo


Il 2015 testimonia un forte  interesse, in grandi strati della
popolazione UE, per una completa integrazione geostrategica in chiave
Eurasiatica  che eroderà progressivamente l’egemonia degli USA/NATO,
del  dollaro come valuta di riserva e, soprattutto, del petroldollaro.

Scrisse Enrico Galoppini: “La fase finale della guerra dell’Occidente
contro l’Islam è cominciata. Tanto più che quest’ultimo s’è dotato
d’un ‘medievale’ e terrificante “Califfato”. Non bisognava disporre di
particolari doti profetiche per prevedere che prima o poi saremmo
arrivati a tanto. Basta leggersi una raccolta di articoli pubblicati
prima del 2008 che ho intitolato Islamofobia. Attori, tattiche,
finalità (Edizioni all’insegna del Veltro, Parma 2008). Il capitolo
finale, che riassumeva i termini della questione (Islam come
“problema” e strategie geopolitiche atlantiche: un rapporto
necessario, rivisto ed aggiornato per i corsi del Master Mattei
dell’Università di Teramo col titolo Il “Grande Medio Oriente” e il
momento  dello “scontro di civiltà”), regge ancora bene alla sfida del
tempo, perché, come recita appunto il titolo, la “paura dell’Islam” è
da mettere in stretta relazione con le strategie geopolitiche
atlantiche nel Mediterraneo e in Eurasia.”

Scrisse Alfredo Jalife-Rahme: “Il gigantesco progetto della Nuova Via
della Seta, adottato nel marzo 2013, suggella l’alleanza tra Pechino e
Mosca. Il Presidente Xi è giunto a Berlino proponendo di prolungarlo
all’Europa occidentale, fino in Germania. Se venisse realizzato,
segnerebbe la fine della superiorità statunitense e una svolta
dell’Unione europea. Contrariamente a quanto accaduto in Germania e in
Russia, la stampa cinese ha dato molta attenzione alla “Nuova Via
della Seta”: un grande progetto ideato da Pechino per avvicinare la
città a Berlino e Mosca…. “

Scrisse Coordinamento Progetto Eurasia: "Il Coordinamento Progetto
Eurasia (CPE) raccoglie associazioni, movimenti e singole persone che
hanno compreso come la crisi finanziaria, sociale, economica e
militare attraversata dal colosso statunitense costituisca l’occasione
storica per la nascita di un mondo multipolare: un mondo in cui
l’Europa, affiancandosi ai grandi spazi geopolitici nei quali si
articola il Continente eurasiatico, potrà finalmente recuperare la
propria indipendenza e realizzare un’unità non solo monetaria, ma
anche e soprattutto politica e militare. Il CPE affronta dunque i
problemi connessi alla situazione di subalternità politica, militare,
culturale ed economica dell’Europa rispetto all’imperialismo
statunitense; promuove iniziative rivolte ad instaurare rapporti di
conoscenza, intesa e solidarietà con Stati, governi, movimenti
politici e culturali che agiscono in direzione dell’unità e
indipendenza eurasiatica; respinge l’ideologia dello “scontro di
civiltà” e le tendenze da essa ispirate (islamofobia, sinofobia ecc.),
rivendicando con orgoglio la funzione civilizzatrice svolta dalle
culture e dalle tradizioni religiose fiorite nello spazio eurasiatico;
propone un modello di organizzazione economica che restituisca dignità
alla produzione e seppellisca definitivamente il parassitismo, lo
sfruttamento e l’usura."

Mio commentino:  "Son contento che ci sia questo progetto Eurasia che sento di
condividere,  anche nell'intendere bioregionale di cui sono un
fautore. Spero che questo mio piccolo contributo possa aumentare
l'interesse per unire tutte le
civilizzazioni e paesi del'Eurasia che, dal punto di vista culturale
ed umano -per altro- sono già unite. Cero siamo tutti abitanti della
Terra e non dovrebbero esserci divisioni  e separazione sulla base di
un abitare ina certa area geografica ma -come diceva Menenio  Agrippa-
ogni organo ha la sua funzione e l'Eurasia è il Cuore del mondo."

Paolo D'Arpini




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Notiziola di cronaca in sintonia:

“L’Italia non deve temere l’Europa e non ha bisogno di inginocchiarsi”
è quanto dichiarato da Vladimir Putin durante la conferenza stampa di
questa mattina. “Se decidesse di uscire dall’Europa non rimarrebbe
sola. La Russia sarebbe disposta ad accoglierla a braccia aperte” ha
poi continuato all’interno del suo discorso.
Secondo quanto dichiarato infatti il Cremlino vedrebbe l’Italia sotto
scacco dell’Europa e avvertirebbe una “dipendenza” forzata nei
confronti dell’Unione Europa.
“L’Italia vive in un clima di sudditanza invisibile imposto da un
Governo troppo mite, potenzialmente rappresenta la terza potenza
mondiale grazie alle sue riserve auree ma nella realtà dei fatti è
l’ultima ruota del carro. Se gli Italiani aprissero gli occhi il Paese
potrebbe risollevarsi economicamente in meno di un anno”
(Dichiarazione di Vladimir Putin del 4 dicembre 2015)

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