sabato 25 luglio 2015

Treia. 25 luglio 2015 - Non solo partite di pallone (con bracciale), anche cultura e tradizione



Non solo partite di pallone (con bracciale) a Treia anche cultura, questa la sensazione vissuta il 25 luglio 2015 durante l'esplorazione agli eventi della Disfida del Bracciale, mentre in campo giocavano la nostra squadra di Vallesacco contro l'Onglavina,  ci siamo trovati, Caterina ed io, nelle sale della Pinacoteca comunale dove Edi Castellani, assessore alla cultura, aveva organizzato una visita guidata con performance teatrale. 


Durante la quale, per capire meglio le scene vissute nei vari dipinti, veniva recitate anche scenette dal vivo, con attori che impersonavano alcuni dei personaggi storici di Treia: dame da compagnia, Pio VI, Carlo Didimi, Dolores Prato, ed anche il recanatese Giacomo Leopardi, che leggeva la sua poesia dedicata a un vincitore nel pallone (il Didimi stesso), che poi è stata omaggiata al pubblico in forma di pergamena arrotolata e tenuta da un nastrino rosso. 


Fa sempre piacere stare in mezzo ad una commedia, senza separazione fra attori e spettatori e con il regista che fa la parte del turista fotografo... Graditissimo anche il finalino a base di calcione e raviolo, specialità locali, offerti dalla casa. All'uscita, per continuare la passeggiata in ambito culturale, abbiamo visitato la mostra della pittrice, Patrizia Poloni, che si tiene nell'androne del Teatro. 


Abbiamo proseguito nel giro culturale andando a parlare con l'amico biodinamico Gabriele, che per conto della Rete d'imprese "Vivi la tua terra", una filiera corta biologica, ha allestito un punto di degustazioni vegetariane e vegane, Ci ha invitati a partecipare ad una prossima iniziativa in collaborazione con l'Università di Camerino, che si terrà il 20 settembre, su cibo e benessere. 

Una puntata veloce a casa per una doccia rinfrescante e per imbastire questo resoconto e subito di corsa (Caterina ha fretta e non vuole perdere nulla dello spettacolo) in mezzo alla folla. Abbiamo tutto il tempo per farci una bella pizza biovegetariana, lì nella pizzeria incrociamo il sindaco Franco Capponi che ci fa "siete arrivati tardi le pizze più buone sono finite..". Ovviamente scherza poiché le pizze le fanno al volo e seduta stante ed anche a prezzi popolari. 



All'uscita incrociamo Paolo Damiani, il presidente  della banda di Treia, il quale ci invita a partecipare all'escursione musicale della Banda Bassotti, da lui invitata appositamente per la festa. 

Una torma di donne uomini bambini vecchi, ognuno con gli strumenti più strani, ma anche con le solite trombe e clarinetti ed un numero incredibile di tamburi e piatti. Non vi dico la caciara per le strade, molto coinvolgente, con musiche popolari anni '50 e '60, ed anche più vecchie, insomma le musiche della mia giovinezza. Ci lasciamo trascinare, Caterina ed io in questo revival sonoro deambulante, per le strade del Cassero e poi dell'Onglavina. Lì la banda si ferma in varie taverne "a far casino" dicono i componenti... In quel quartiere degli zingari, l'Onglavina, la Banda Bassotti ci sta proprio bene, improvvisamente ci ritroviamo in un'atmosfera fuori del tempo, vivendo in un si sa dove... Questo è il momento più bello, per me, della festa. 



Poi non ce la facciamo più a camminare e Caterina dice "torniamo fino in piazza a vedere cosa succede". Lungo la strada incrociamo Alberto Pompili, il segretario del PD, con un martello in mano... gli chiedo "è cominciata la rivoluzione... e la falce dove l'hai lasciata?". Ma lui di rimando: "Ma no, figurati, son qui che attaccavo un cartello per mia cugina che espone attrezzature per cani". 



Lì a fianco scorgiamo un ceramista che lavora la creta dal vivo ed  entriamo nella sua bottega artigiana, gli oggetti esposti sono molto belli, soprattutto quelli più semplici. Arrivare alla piazza è dura.. la calca è tanta, e si sente pure la musica che s'irradia nelle vie gremite ed illuminate. Non possiamo fare a meno di fermarci  nella botteguzza del cocomero fresco allestita dalla nostra verduraia di fiducia: Nadia.  Finalmente giunti alla piazza, andiamo a sederci sul muricciolo sotto al monumento di Pio VI, fatalità dietro ai maggiorenti comunali, l'assessore Adriano Spoletini  e sindaco con rispettive consorti, che stanno davanti a noi ma non ci notano impegnati come sono, in piedi,  ad abbozzare passetti di danza mentre ascoltano le canzoni italiane arrangiate da un cantautore di cui ora non ricordo il nome (ma da qualche parte nel programma è segnato).   



Mentre osserviamo  il popolo spensierato mi viene in mente che tutto questo spettacolo non è solo "panem et circenses" è anche gioia di vivere e desiderio di ritrovarsi in comunità. Questa sensazione la vivo anche più intensamente mentre, al suono della musica italiana, ci intrufoliamo nella bottega del Fotoclub del Mulino Treia, con bellissime immagini evocative alle pareti e sul tavolo un paio di album con foto d'altri tempi... dalla fine del 1800 sino alla metà del 1900. Quanto è cambiato il mondo da allora!



La festa per noi è finita..., è quasi mezzanotte, torniamo nel nostro lettuccio caldo mentre dalla finestra si odono ancora le note un po' strampalate di "Marina, Marina, Marina..."della Banda Bassotti  che nel frattempo dall'Onglavina è giunta fino al Borgo. Con quel suono resto un po' ad osservare la mia vita, ho vissuto molto, grazie a Dio. 
Ed anche questa è fatta!

Paolo D'Arpini











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Tamburini "comunisti" - Foto Mulino Treia

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