giovedì 30 luglio 2015

Roma - L'ISPRA ha presentato l'Annuario dei dati ambientali




Presentato il 29 luglio a Roma, nell’Auditorium del MATTM, l’Annuario dei dati ambientali ISPRA 2014-2015: i grandi temi affrontati sono quelli della qualità delle acque e dell’aria, degli agenti fisici e dei rischi per il suolo in generale, dagli eventi franosi e alluvionali, agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante, all’individuazione di Siti di interesse nazionale (SIN). 

L’attenzione è rivolta anche alle superfici interessate da coltivazioni biologiche, che occupano il 9,1% della superficie agricola utilizzata, con un incremento, nel 2013, di ben il 12,8% rispetto all’anno precedente.


Secondo i dati riportati dall’Annuario ISPRA, la qualità dell’89,5% delle acque di balneazione marine, controllate secondo i parametri microbiologici previsti dalla normativa, è classificata a un livello almeno sufficiente, mentre il 60% dei fiumi e il 65% dei laghi monitorati risulta in uno stato ecologico inferiore al “buono”.
A conferma della buona situazione delle acque di balneazione, si ricorda che dall’edizione 2015 dell’Annuario dei dati ambientali ARPAT emerge che oltre il 97% dei km di costa toscana controllati si colloca in classe “eccellente”.

Il 69% delle acque sotterranee italiane (in Toscana la percentuale è del 77%) fa riscontrare uno stato chimico (Indice SCAS) “buono”, per quanto il restante 30% circa (il 23% per la Toscana) sia classificato come “scarso”.

Per quanto riguarda mare e litorali le notizie non sono buonissime: in 10 regioni costiere, tra cui la Toscana, è stata riscontrata l’alga Ostreopsis ovata mentre, ad esempio, il 46% delle nostre coste basse, nei 50 anni che vanno dal 1950 al 1999, ha subìto modifiche superiori a 25 metri e i tratti di costa in erosione (895 km) sono ancora superiori a quelli in progradazione (849 km).

In tema di inquinamento atmosferico, PM10 e ozono superano ancora, rispettivamente, il limite giornaliero e l’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana, e nel 2014 i trasporti risultano responsabili di più del 25% delle emissioni di gas serra, per quanto tra il 1990 e il 2013 si sia registrato un calo delle emissioni totali di gas a effetto serra pari al 16,1%.
La Toscana, nel 2014, ha visto invece rispettato il valore limite di 35 superamenti annuali della media giornaliera di 50 µg/m3 in tutte le 26 stazioni di Rete Regionale per il PM10, con una sola eccezione.

Per l’inquinamento acustico i controlli si sono orientati sul rumore prodotto da attività commerciali (57,5%) e produttive e da infrastrutture di trasporto stradale, con il 46% delle sorgenti oggetto di controllo che ha presentato almeno un superamento dei limiti normativi. Tra il 2012 e il 2013, d’altro canto, c’è stata una diminuzione della richiesta di controllo sugli impianti di telecomunicazione da parte della cittadinanza pari al 28%.
Ancora, risulta critica la situazione in merito a eventi di frana (211 eventi importanti nel 2014): Liguria, Piemonte, Toscana, Veneto, Campania, Lombardia e Sicilia le regioni più colpite.
Sono 40 i Siti di Interesse Nazionale individuati (4 in Toscana).

In Lombardia si concentra invece buona parte dei 1.104 stabilimenti a rischio di incidente rilevante (1/4 del totale), ma un discreta percentuale è rilevata anche in Veneto, Piemonte e Emilia Romagna. In Toscana gli stabilimenti rientranti nel campo di applicazione degli articoli 6 e 7 del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. risultano essere 34.

annuario ISPRA 2014-2015 - infografica

(Fonte: Arpat)

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