mercoledì 25 febbraio 2015

Eutrofizzazione, acque balneari e cianotossine - Bagnanti a rischio



Un gruppo di studiosi dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha da poco licenziato delle linee guida per la gestione delle fioriture di cianobatteri nelle acque di balneazione. Lo studio si pone l’obiettivo di affrontare al meglio la presenza di questi organismi, forieri di cianotossine e in grado di avere diversi effetti tossicologici sulla salute umana, la cui presenza sta aumentando costantemente grazie all’eutrofizzazione e ai cambiamento climatici.

Le linee guida sono finalizzate alla tutela della salute dei bagnanti e dei frequentatori delle spiagge rispetto alle possibili vie di esposizione (orale, cutanea, inalazione), tenendo conto della possibilità di produzione di cianotossine conosciute alle quali sono legati i rischi maggiori.


Gli autori danno grande importanza alla necessità di informazione i cittadini, non solo per proteggerne la salute in caso di eventi improvvisi, ma anche per avere un feedback che aiuti le istituzioni preposte ai controlli.

Il rapporto è suddiviso in tre parti:

Parte A: riassume lo stato dell’arte sulle conoscenze scientifiche riguardanti le caratteristiche chimiche, la distribuzione e la presenza nei laghi italiani, gli effetti sull’uomo e la valutazione del rischi presentando, inoltre, modelli matematici predittivi.


Parte B: presenta le linee guida che rappresentano un aggiornamento dell’Allegato B del DM 30 marzo 2010, basandosi sulle nuove conoscenza disponibili in letteratura. Le linee guida propongono il monitoraggio ambientale nelle aree a rischoi e una possibile procedura sanitaria.


Parte C: riporta le indicazioni tecniche rivolte alle strutture territoriali preposte alla sorveglianza delle fioriture di cianobatteri.

Nel rapporto si propone di uniformare, a livello nazionale, la raccolta dei dati del monitoraggio e della sorveglianza sanitaria in modo da consentire una conoscenza maggiore dell’estensione del fenomeno in Italia e, quindi, dei rischi che corrono i bagnanti.




(Fonte: http://www.arpat.toscana.it)

Nessun commento:

Posta un commento