lunedì 9 febbraio 2015

Claire e Sebastian, nella terra, tra i mazzamarelli di Malandra vecchia



...Claire, un Cluseau al femminile, bella snob elegante gambe lunghe bionda simpatica e soprattutto dal cuore puro. Ci siamo incontrati alla stazione di Pescara dove lei era arrivata con un viaggio di blablacar. Lungo la strada mentre io già ringraziavo il cielo per quell'angelo biondo piovuto nella mia auto non si sa da dove ci siamo presentati. 

Lei architetto veniva a Casalincontrada per iniziare il suo percorso di avvio alla conoscenza della terra cruda come materiale naturale da usare per ogni genere di manufatto, a un certo punto fa: e tu? Io mi chiamo Sebastian realizzo sculture con terra cruda e altri materiali naturali, negli ultimi tempi mi sono dedicato alla costruzione di piccoli oggetti design e giocattoli per bambini in terra paglia papiro e fibre di ligustro, e poi installatore e accordatore della terza elica. installatore di che? terza elica, sai quelle che sono nel dna in genere ne abbiamo due elicoidali, io installo la terza, usata in genere per il teletrasporto e poi accordo quelle di chi già le ha. 

Me la installi pure a me? vediamo , se hai la predisposizione! così tra un discorso e l'altro col suo italiano francesizzato sensualissimo arriviamo a Casalincontrada. Raggiungiamo il gruppo di lavoro in formazione a casa dell'amico Stefano e tra un bicchiere di vino cotto le l'altro, vino liquoroso al sapore di vermoth, è iniziata la festa della terra. 

La settimana è trascorsa via veloce. A me e Clear è capitato di dormire nella stessa stonza (ndr stanza, Cluseau) è stato un grande piacere vederla svegliarsi al mattino con quell'armamentario di colori oggetti abitudini vestiti taccuini scarpe calzini e vestiti a righini tutto nel più assoluto e rigoroso ordine sparso. Tutto ammucchiato sul letto grande scultura che si trasformava in continuazione per opera delle sue mani sapienti e indaffarate sempre in cerca di cose che non volevano essere trovate sotto il mio sguardo incuriosito e divertito. 

Così quel pomeriggio conclusa quella grande parete nella casa laboratorio di Teresa con bassorilievi e la grande firma che lascio sempre sulle mie opere: natural om, siamo rimasti all'esterno della casa sulla piccola aia ad accendere il forno punk che ho realizzato qualche anno fa. dico spesso che i forni in terra cruda con quel colore della terra scurita dal fuoco mi piacciono più per produrre effetti speciali di scena quelle grandi fiammate che escono dalla bocca tra fumi grigi e biancastri. spesso con i bambini realizzo vulcani che poi facciamo funzionare accendendoci piccoli fuochi. ho realizzato anche vulcani più grandi con grossi bassorilievi colorati ai lati , forni aborigeni come li definisco. Comunque quella sera il forno ha sfornato ottime pizze. il vino rosso ha acceso gli animi, tra un racconto una suonata e una chiacchierata si e’ trovato pure spazio per ballare un po. forse era già mezzanotte quando gli altri sono andati via siamo rimasti solo io e Clear a mettere a posto e chiudere il cantiere. 

Avviandoci le dico: ora scendiamo giù per le ruelle così arriviamo prima a casa! non avrei mai potuto immaginare quel che mi… anzi ci aspettava, come quel film che s'intitola mi pare "tutto in una notte" con un giovane Jeff Goldblum. 



Le stavo raccontando di come anni prima avevo scoperto, forse più giusto dire riscoperto, le ruelle da decenni di abbandono ricoperte e nascoste dalla vegetazione ridondante, cosi avevo fatto una specie di progetto per farne un percorso botanico anche con piante officinali, poi avevo optato per riportare alla luce tutti i gradoni e lasciare ai lati semplicemente la vegetazione spontanea endemica. In autunno, le ruelle, sono autentico percorso sensoriale con odori colori e soprattutto i sapori dei fichi cachi noci e prugne, tutti frutti degli alberi presenti lungo il percorso. cosi avevo iniziato a portarci i bambini nei laboratori di educazione ambientale ed era nata quella strana leggenda dei mazzamarelli, folletti perditempo, che vivevano nei pressi del sottopassaggio della strada. i mazzamarelli si nutrono del tempo perso dagli umani nascondendoci le cose che abbiamo spesso sottomano, ed era nata quella storia sul numero dei gradoni che cambiava in continuazione. così quella sera appena dopo il sottopassaggio sotto una quercia amica il foulard di Clear si è impigliato a un rovo in quel attimo come spinti da una "forxa" misteriosa ci siamo uniti in un bacio sensuale voluttuoso e appassionato. 

Mai in vita mia avevo vissuto una situazione come quella con tutte le opportunità unite assieme nella danza della pura coincidenza spazio temporare; il fascino delle ruelle di notte, la luna piena brillava come non mai, il fuoco della passione, la bellezza di Clear, francese, bionda pure simpatica, quel tipo di simpatia che esce spontaneamente dal cuore. Si era creato un vortice di energia pazzesca, i mazzamarelli contenti ci sfioravano con leggere folate d'aria, i vestiti si impigliavano in continuazione nei rovi che non volevano andassimo via, uccelli notturni ragni cicale grilli zanzare e noi due vittime dell'assoluta coincidenza dell'essere in quel determinato luogo uniti in quel bacio silenzioso e appassionato. 

Nella ruella dietro di noi si era formato un autentico corteo con a capo la luna con un bastone sulla spalla e una enorme lanterna luminosa appesa con cui illuminava il nostro cammino. Come in trance guidati ormai solo dalla nostra "forxa" ,sorta di pilota automatico ci siamo ritrovati a vagare nella notte per le campagne sulla strada sterrata che porta al borgo abbandonato di Malandra vecchia. Un borgo con molte case in terra cruda dove si riesce ancora ad immaginare le tracce lasciate dal paesaggio totalmente naif di un tempo, le donne vestite di colori balcanici, gli uomini piccoli piccoli sui loro carretti da lavoro. togliamoci le scarpe, le dissi e la portai in un campo arato pieno di zolle di terra per fortuna non tanto dure, cosi camminiamo tra un ahi un ohi un non so che eppur quasi, una risata un sorriso e una lacrima sul viso (Bobbi Solo) per chiudere la rima. 

Tra pensieri seduti su una zolla mi giro e la sento che dice: Sebastian, funziona! la terza elica! e la vedo volteggiare in aria a pochi metri dal suolo con la lucetta del suo cellulare come una grande lucciola. io non ho fatto niente, le dico, presto vieni giù. 

La prendo per mano per non farla volare via, riprendiamo il cammino e ci avviciniamo al suono fragoroso del torrente con l'odore muschiato speziato e solforoso della vegetazione fresca lungo il suo percorso. all'improvviso i nostri piedi iniziano a scivolare e a fare ci ci sulla terra argillosa bagnata, gara di equilibrio che naturalmente si conclude con una caduta e le nostre mani sprofondano nell'argilla notturna, sempre più rinselvatici faticosamente riusciamo a tirarci fuori dalla pozzanghera. Percorsi un po' di passi si staglia nitida nella notte la grande sagoma dell'albero Giovanni, quercia millenaria, nei suoi dipressi elfi a gogo, si uniscono anch'essi al nostro corteo chiassoso esilarante e dispettoso.

Come due topolini dietro una mandria di bufali, uno dei due dice: dove stiamo andando? l'altro risponde: non lo so ma stiamo a fare una frega di casino.




Non c'entra niente, mi piace raccontarla!

Arriviamo al borgo facciamo un primo giro largo tra le case e come se stessimo percorrendo una ideale spirale facciamo un giro più stretto tra altre bellissime case di terra a questo punto non riesco più a trattenerla e inizia a svolazzare io la seguo e sparandoci continui colpi di flash con le macchine fotografiche, nuotiamo nell'aria sui tetti, capriole giravolte e mentre ci innalziamo sempre di più ci trasciniamo dietro tutta la spirale ideale con elfi mazzamurelli insetti vari grilli uccelli musiche balcaniche sciabiche turchesche scimitarre turbanti, galee veneziane in un vociare serrato sempre più forte di lingue sconosciute, memoria storica e sonora di questo luogo dell'Adriatico terrestre.

Whaam!

proiettati nel nulla

dal vortice energetico.

oblio subitaneo

nuotando nell'aria

sotto la luna.

l'erbetta fresca di rugiada

mi preme e mi solletica la guancia.

Clear mi chiede: dove siamo?

alzo lo sguardo e vedo davanti a noi la splendida visione delle ripe del Cerrone


i calanchi e la luna:

alla luce del sole notturno rivanghiamo il passato di questo luogo, milioni di anni poi pian piano terra emersa terra ferma ora la lunga erosione dal sole dalla pioggia e dal vento.

terra arida e arsa senza il suo tappeto vegetale.

Clear: questo posto è stupendo! meraviglioso!! e intono la famosa canzone di Domenico Modugno.

Lei fa voglio: andarci dentro!

e tirandomi per il braccio iniziamo la lunga discesa,

Ormai è quasi l'alba giochiamo nascondendoci tra pinnacoli creste guglie di cattedrali fantastiche di terra biancastra grigiastra alla luce rossastra del sole che sta sorgendo, come nel film zabriskye point ci abbracciamo e ci rotoliamo nell'argilla polverosa che si disperde nell'aria come essenza gassosa, manca solo la chitarra di Jerry Garcia nella love scene del film recitato dal famoso gruppo americano di avanguardia teatrale. 


Il sole ormai illumina le nostre facce argillose stanche e soddisfatte di questa incredibile notte trascorsa alla scoperta dei segreti della natura e della memoria dell'argilla. Grazie Clear della poesia donata,

viaggio nell'indistinto e nell'abbondanza,

del di qua e del di la del sotto e del sopra!

grazie di questa nostra grande poesia dell'essere

turno—battuta—terra—madre—figlio—arte—parte

abbiamo percorso la memoria delle molecole di argilla

Quando impastata con paglia conserva l'impronta dell'energia che le hanno impresso le mani degli uomini nella forma abitazione, luogo dell'anima e riparo dell essere stanco nel letto rugoso di frasche di granturco e fresche stoffe di lino e canapa nell'enorme scatola sonora della pioggia. Nella zolla le molecole si aggregano strette dure compatte con acqua tirano fuori dalla loro memoria una sostanza elastica e dinamica fino quasi a divenire liquida.

Asciutta e polverosa l'argilla si comporta come gassosa con le molecole che svolazzano libere per l aria. penso che come accumula calore e umidità può anche assorbire le onde elettromagnetiche della luce e i suoni. Forse un giorno lo sapremo meglio, nel frattempo la magia dell'argilla ci procura sempre grandi sorprese e soprattutto impegna i nostri cinque sensi: all'olfatto quasi inodore, il colore neutro ocra grigiastro, al tatto granulosità e consistenza, al gusto insapore, all'ascolto con tutte queste storie che ci racconta come rimanere insensibili alle sue suggestive vibrazioni che collegano la profondità del nostro essere direttamente alla grande madre.

Le molecole dell'argilla se cotte si dispongono in altro modo attuando attraverso una fusione alchemica un trasformazione molecolare irreversibile.




L'abitazione casa di terra struttura monolitica dotata di climatizzazione passiva assorbe calore e freschezza e mantiene umidità costante rappresenta una struttura organizzata della materia dalle mani dell uomo come impronta dell'energia usata per realizzarla, mentre pinnacoli guglie e creste dei calanchi rappresentano una struttura delle molecole disposte più liberamente dalle forze della natura.vento sole pioggia. le molecole dell'argilla non conservano nella loro memoria la forma di casa o di pinnacolo o di una guglia. quando faccio giocattoli spiego ai bambini che la caratteristica fondamentale, la memoria per cosiddire è proprio quel continuo farsi e disfarsi della materia argilla che si riorganizza continuamente nei suoi tre stadi solido liquido e gassoso. quindi posso risbriciolare il giocattolo o oggetto ridinamizzarlo con acqua e dargli sempre nuova forma. un processo d ascolto del materiale quello che si definisce come affordance dove è il materiale stesso che attraverso la danza delle opportunità ci guida alla sua funzione. come canto spesso terra mani sole cuore.

L'ascolto delle opportunità del materiale ci porta all'ascolto delle opportunità che il nostro corpo ci offre appunto attività manuale e attività mentale. dita abili portano ad agilità di pensiero. ascolto: danza delle opportunità del materiale argilla in rapporto alla danza delle opportunità che il nostro corpo ci offre.

Asciugata al sole argilla trasformazione reversibile della materia. Cotta, si produce una trasformazione irreversibile.

Cosiccome l'argilla assorbe calore e umidità

benissimo può assorbire luce colori e suoni.


Sebastian 
(alias Ferdinando Renzetti)



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