mercoledì 22 ottobre 2014

Fano - Report del coordinamento economico/ecologista del 4 ottobre 2014 (presso Emporio AltraEconomia)



Care/i tutte/i  - Invio il REPORT dell'incontro dello scorso 4 ottobre con le proposte emerse dalle esperienze presentate. Il report è diviso in due documenti :
PARTE TESTUALE con le proposte sono ben dettagliate e una sintesi delle considerazioni emerse nei vostri interventi. Questo documento contiene delle domande a cui siete invitati a rispondere.
Vi chiedo di farmi riavere anche in PRIVATO, se non volete intasare le mail di tutti,  la vostra risposta e quella dei vostri gruppi di riferimento in merito alle domande contenute nel report.
A questo punto decidiamo insieme SE e come procedere tutti insieme e con quale metodo e strumenti. Il mio compito finisce qui nel rispetto del principio in cui credo dove "procede solo ciò per cui ci adoperiamo spontaneamente e che sentiamo veramente nostro e non ciò che necessita per forza dell'impegno di alcuni"
Grazie per avermi letta ed ascoltata fino a qui 
Ora a tutti noi il testimone, Katya - katya.mastantuono@gmail.com

Foto del profilo di Katya Mastantuono



INTRODUZIONE a cura di Katya Mastantuono

CONTESTO LOCALE
Il territorio marchigiano è ricco di esperienze locali sviluppatisi armoniosamente. Alcune più recenti sono state accompagnate da altre storicamente più radicate. Tutte concorrono a promuovere nei valori e nella pratica a manutenere reti tra persone e realtà fondate su una società giusta che sviluppa non solo buona economia ma anche buona cultura, buon territorio consapevoli che questo è possibile se vi è coesione sociale, partecipazione e processi democratici, in alcuni casi anche con azioni ben riuscite di autogoverno.
Da qualche tempo TRA le reti marchigiane in vari ambiti, si è esplicitata la esigenza, e conseguente riflessione, sulla necessità di connettersi maggiormente in una ipotesi di cammino comune che includa anche altre realtà avvcinate nelle innumerovoli attività culturali ed economiche di questi ultimi anni.

PRIORITA' e OPPORTUNITA'
Alcune sollecitazioni interne ai nostri territori e che ci provengono a livello nazionale in questi mesi potrebbero dare origine ad una proposta plurale e varia che, se ben coordinata attraverso un metodo di lavoro, potrebbe rappresentare un buona esperienza per ciò che le reti locali richiedono:
a livello culturale e politico ---> potenziare a livello locale le sinergie già attive tra le varie esperienze delle nostre comunità di azione economica e di cittadinanza
a livello economico ---> produrre significativi risultati in termini di costruzione di filiere solide e solidali

PARTECIPANTI
In prima battuta sono state invitate persone che collaborano e partecipano al Laboratorio Nazionale di Nuova Economia e ad ITALIA CHE CAMBIA, alla rete di Economia Solidale, ai GIT di Banca Etica, ai Circoli per la Decrescita, alle comunità in Transizione, ad alcuni consorzi di imprese, agli imprenditori dell'Economia di Comunione, alle imprese sociali e alcune cooperative, a persone che stanno approfondendo l'Economia del Bene Comune, a realtà di progettazione territoriale, ai referenti della rete per il Bioregionalismo, a chi segue l'esperienza di Genuino Clandestino, a reti e associazioni che si occupano della difesa dei diritti e dei beni comuni, ai Gruppi di Acquisto Solidale, ad organizzazioni che si preoccupano di povertà e disagio sociale.
Siamo 56,  e 2 persone non presenti ci hanno affidato il loro contributo.

OBIETTIVO dell'INCONTRO
Questo incontro ha carattere informativo e consultivo per valutare l'interesse di agire verso un coordinamento di tutte le reti oggi presenti e sulla ipotesi di avviare nelle Marche una percorso collettivo ovvero un processo, animato e sviluppato dalle reti locali, per potenziare la collaborazione di carattere economico e culturale tra i percorsi attivi per aumentarne il potenziale.
Inoltre per conoscere le proposte del Laboratorio nazionale di Nuova Economia e quella di Italia che cambia per verificare se possono rappresentare utili strumenti e metodi di lavoro per questo percorso.
A queste due proposte si aggiunge un terzo sostegno che è quello della Scuola di AltraEcnomia che partirà nei prossimi mesi a cura dell'Università della Pace e che potrebbe rappresentare il pilastro FORMATIVO di questa proposta.

PRIMA PROPOSTA : PRESENTAZIONE DEL LABORATORIO DI NUOVA ECONOMIA
a cura di FRANCA BRUGLIA per REES MARCHE, di SOANA TORTORA per SOLIDARIUS ITALIA e EMILIANA RENELLA per area socio-culturale di BANCA ETICA

Il laboratorio nasce tra alcune realtà che avevano partecipato fattivamente alla costruzione dell'esperienza di TERRA FUTURA. Parte come percorso di conoscenza che vuole attraversare l'Italia e incontra oltre realtà di diverso genere, dimensione e identità che eidenziano -MOLTEPLICITA', CREATIVITA' e VIVACITA' al SUD,
-SOSTENIBILITA' e IMPORTANTI ESPERIENZE SOCIALI al NORD,
-COESIONE e FITTE RETI al CENTRO.
I risultati hanno mostrato che:
-La nuova economia è già una realtà matura in molti territori ed è un mix del miglior agire in ambito profit e non profit orientato al bene comune diffuso.
-Abbiamo bisogno di reimparare per leggere in modo unitario tutta questa polvere di belle esperienze e comprendere come divulgarle e farne patrimonio comune
Il laboratorio nazionale continuerà in una elaborazione di carattere più teorico le cui priorità sono rappresentate da OCCUPAZIONE/LAVORO/GIOVANI
L'idea emersa è inoltre quella di proseguire questa osservazione attraverso la stimolazione e il sostegno di LABORATORI LOCALI che ciascun territorio potrà interpretare secondo i soggetti presenti, le priorità e le azioni possibili da percorrere.
Gli strumenti che il laboratorio nazionale sarà in grado di fornire alle esperienze locali sono:
  • azione di coordinamento e sintesi tra esperienze laboratoriali locali
  • indicatori e valori capaci di interpretare la sostenibilità socio-ambientale ed economica a livello locale;
  • indicatori di economia di comunità per potenziare la dimensione di rete e di prossimità;
  • migrare esperienze relative la legalità, sviluppo e innovazione
Il 17 ottobre a NOVO MODO, Firenze si comprenderà meglio la proposta che per ora è così sintetizzabile :
  • metodo: ricerca-azione
  • fase 1: emersione dei bisogni da parte del territorio
  • fase 2: definizione condivisa delle priorità
  • fase 3: azione di restituzione costante alle realtà partecipanti
  • fase 4; definizione del ruolo delle risorse disponibili (umane, materiali e immateriali, economiche)
  • fase 5: definizione condivisa dell'azione da intraprendere (per il raggiungimento degli obiettivi defniti prioritari)


La domanda esplicita sulla quale dobbiamo esprimerci è:
  • Alle reti presenti all'incontro, questa proposta rappresenta una metodologia/strumento di lavoro utile agli obiettivi che ci proponiamo?
  • Rappresenta una priorità?
  • Chi si rende disponibile a seguire con continuità e responsabilità l'avvio di questa sperimentazione locale (qualora la si ritenga utile e prioritaria)?

Abbiamo chiesto delle schede di dettaglio di questa proposta ma non ci sono giunte. Non sappiamo per esempio come dovrebbe finanziarsi un laboratorio locale ed eventualmente sono state fatte delle valutazioni in merito. Andrea Ceccarelli di Coop. Gerico, Emporio AE è stato presente all'incontro di Firenze e se vuole può intervenire per aumentare il livello di consapevolezza di tutte/i noi rispetto a questa proposta.
SECONDA PROPOSTA: PRESENTAZIONE DEL PROGETTO ITALIA CHE CAMBIA / MARCHE CHE CAMBIANO a cura di DANIEL TAROZZI e ANDREA DEGLI INNOCENTI

Italia che Cambia è un gruppo di giornalisti, attivisti e professionisti della comunicazione web ed audiovisiva che si è formato in 12 anni (viene dalle esperienze di Terranauta.it e de IlCambiamento.it, entrambi progettati da me e dalla scrittura di due libri, Io Faccio Così e Islanda chiama Italia).
Su
www.italiachecambia.org il curriculum e la mission dell'associazione/testata giornalistica.
Dopo il mio viaggio di sette mesi in camper e il secondo viaggio di due mesi in camper con Andrea Degl'Innocenti e i quasi due anni di vagabondaggi vari con i treni abbiamo percorso l'Italia in lungo e in largo testimoniando che esiste un pezzo di Paese totalmente trascurato dai mass media che FUNZIONA:
Imprenditori che mettono al centro la sostenibilità e sentono meno la crisi (e in molti casi stanno addirittura assumendo)Sindaci che realizzano politiche straordinarie nonostante l'assenza di budget,Comitati di cittadini che vincono battaglie straordinarie per la tutela dei territori e dei beni comuni
Gruppi che si attivano nelle
periferie difficili e portano a compimento progetti di integrazione o di cittadinanza attiva
Singoli che si licenziano per motivi etici, che cambiano stile di vita, che ripopolano territori abbandonatiGiovani che scelgono di tornare a coltivare la terra perché lo trovano la cosa migliore e non per obbligo
E molto altro ancora

I mondi della
decrescita, della transizione, della permacultura, dell'economia solidale, del bioregionalismo, dell'ecologia profonda, della finanza etica e così via toccano, nella più pessimistica delle stime, sei milioni di persone.

Nelle Marche, come ho potuto tastare con mano, si è sviluppato uno dei "movimenti" più maturi e concreti La Rete, qui, è già viva e pulsante anche se molti dei protagonisti della rete stessa non ne sono consapevoli.
Ecco perché, una volta deciso di partire con i progetti regionali (Puglia che Cambia, Lazio che Cambia ecc) si è deciso di partire come territorio pilota proprio con le Marche
Qui vorremmo costruire
- un portale web su base regionale che mappi, racconti e faccia interagire le realtà che si muovono sul territorio fornendo loro "strumenti" di comunicazione e interazione che spinga le persone a "fare cose" sui territori
- un vero e proprio
social destinato all'azione anziché alla chiacchiera e all'incontro con chi è vicino anziché al parlare con chi è lontano
- un
contenitore collettivo di tutti quei saperi utili per passare all'azione e mettersi in movimento (schede e video delle esperienze più interessanti che si muovono in Italia con possibilità di contattare e "copiare" o prendere ispirazione).
-
un giornale web che racconti e valorizzi tutto quanto si muove nei mondi cangianti delle Marche
Questo portale (Marche che cambiano) sarà all'interno di Italia che Cambia, ma avrà anchbe una sua identità specifica.
In questo modo si ottiene il doppio risultato
- si costruisce uno strumento
a forte valenza locale
- si mantiene il contatto lo
scambio e il contatto con il nazionale
Noi forniamo strumenti, contatti, reti, competenze ma non ci sostituiamo minimamente a chi fa le cose. Non arriviamo da fuori con l'arroganza di sostituirsci ma con l'obiettivo di metterci al
servizio.
Ecco perché, una volta realizzata l'infrastruttura e i video, pensiamo ad una gestione ordinaria del progetto che sia portata avanti da una persona in loco scelta su vostra indicazione e da una nostra che "da Roma" coordina e rende funzionale il tutto nella visione più ampia.
La filosofia che ci muove è sempre quella del
cooperare e mai quella del competere.
Per quel che ci riguarda la possibilità di collaborare con il Laboratorio di "Nuova Economia" e/o con Scuola di AltraEconomia de l'Università della Pace è in piena linea con la nostra filosofia e il nostro modus operandi.

Daniel e Andrea ci hanno anche inviato un budget per questo servizio che non è assolutamente trascurabile. Ma prima di addentrarci nella questione del budget sarebbe importante sapere la vostra opinione. Come prima la domanda è la stessa

  • Alle reti presenti all'incontro, questa proposta rappresenta una metodologia/strumento di lavoro utile agli obiettivi che ci proponiamo?
  • Rappresenta una priorità?
  • Chi si rende disponibile a seguire con continuità e responsabilità l'avvio di questa sperimentazione locale (qualora la si ritenga utile e prioritaria)?



TERZA PROPOSTA : avvio verso la SCUOLA DI ALTRAECONOMIA promossa dall'UNIVERSITA' della PACE riferita da colloquio con il promotore ROBERTO MANCINI

La Scuola di AltraEconomia è una proposta che promuovere la ricerca di un nuovo modello economico, non mira a qualificare le esperienze attive che a vario titolo tendono ad un aggiustamento/correzione di quello esistente e offrirà percorsi formativi inerenti.
Rappresentapertanto un utile terzo pilastro relativo alla ricerca teorica e alla formazione.

Il percorso è finanziato dall'Università della Pace ma non sappiamo quando verrà attivato, chi saranno i destinatari delle varie azioni formative e come si accederà ad esse. In ogni caso rappresenta alivello regional eun ulteriore pezzo di costruzione del puzzle di ciò che è attivo nel ns territorio anche a livello di pensiero sistemico e non solo di buone prassi.

La domanda è sempre la stessa

  • Alle reti presenti all'incontro, questa proposta rappresenta una metodologia/strumento di lavoro utile agli obiettivi che ci proponiamo?
  • Rappresenta una priorità?
  • Chi si rende disponibile a seguire con continuità e responsabilità l'avvio di questa sperimentazione locale (qualora la si ritenga utile e prioritaria)?



Ora il domandone finale

  • Ritenete che queste proposte possano connettersi tra loro?
  • Tutte? Solo alcune tra queste?
  • Perchè ne escludiamo alcune?
  • Chi le coordina a livello locale?


SINTESI DEI VOSTRI INTERVENTI

Tutti gli interventi sono orientati a promuovere un percorso collaborativo a livello territoriale.
Gli ambiti di intervento evidenziati sono di vario genere
  • ambito valoriale-culturale-politico: trovare un linguaggio comune e capire il senso che assegniamo alle nostre pratiche. C'è bisogno di tornare a riconoscerci, a trasmettere e scambiare le nostre pratiche e strumenti di valutazione e di analisi. Occorre meticciarsi, confondersi, compenetrare le reti e i percorsi che dovranno essere sempre più plurali. Al consumo critico e alla produzione ecologica occorre avanzare nel recupero del senso di comunità, di cittadinanza, di gestione democratica. Essere in prima linea nella difesa dei beni collettivi e comuni come il lavoro, le terre, l'acqua e la salubrità dell'aria. La difesa di una gestione pubblica e con finalità sociali dei servizi per le comunità, la lotta contro la svendita dei beni di tutti, nel sostenere decisioni che mantengano equilibrio tra progresso e risorse disponibili. Qui si colloca il potenziale della proposta di Laboratorio terrritoriale di nuova economia e le nostre azioni di reti in ambito valoriale e culturale
  • Ambito economico : creare strumenti operativi per costruire filiere tra le realtà che condividono un altro modo di produrre, di intendere il lavoro, di vendere e di acquistare dove ci sia spazio per sperimentare cooperazione inedita anche tra realtà miste (profit e no profit). Avere partner finanziari che siano nodi di rete e capaci di relazionarsi questo NUOVO SISTEMA ormai non più di nicchia ma variegato e diffuso, difficile, critico, ma innovatore. Progettare non più singolarmente ma a livello di territorio (non può più essere al centro una impresa, un gruppo di imprese, un settore, ma deve essere al centro un territorio intero). Aumenta la complessità e dobbiamo essere capacità a sostenerla. Qui si collocano TUTTE le nostre esperienze di rete in ambito operativo.
Le aziende presenti evidenziano che realtà che innovano dal punto di vista produttivo e sociale esistono e vogliono far parte di questo percorso ma devo essere sostenute nei fatti: ecco perche servono filiere vere, di fornitori e di consumatori responsabili e non solo enunciazioni di principio. Dobbiamo fare un salto: con le sole enunciazioni di principio le aziende chiudono! I consumatori hanno bisogno di potersi fidare e di essere sostenute anche da organizzazioni di consumatori che divulgano informano e aumentano la penetrazione di nuove pratiche e favoriscono imprese virtuose.

  • ambito comunicativo: conoscere, sapere, divulgare, diffondere maggiormente le nostre realtà. Saper attrarre con metodiche comunicative nuove e ecologiche. Usare le tecnologie spinte ma non trascurare gli incontri e le relazioni che dovranno essere frequenti, intesi, durevoli, proficui, produttivi, empatici. Così come le tecnologie dovranno essere accessibili, friendly, semplici, senza filtri. In questo caso il portale Italia che cambia è molto utile. Qui ben si colloca la proposta di MARCHE che cambiano. Finora in questo ambito siamo stati tutti abbastanza carenti
  • Ambito sistemico: elevarsi dal singolo sperimentare pratiche sulle quali ciascuna esperienza ha maturato una buona competenza ma tentare di proporsi per sperimentare un modello sistemico nato dalla conciliazione e integrazione di quanto fatto da tutti fino ad oggi. Ciascuno per la sua parte e per ciò che sa fare, Dunque Ricerca, scuola, formazione. E tanta informazione. Occorre inoltre capire il ruolo del settore pubblico e se esiste una funzione pubblica sana da sostenere e con la quale collaborare e far leva. Qui si colloca la proposta della Scuola di AltraEconomia. Finora in questo ambito siamo stati tutti abbastanza carenti


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