venerdì 22 agosto 2014

Un'estate molto bagnata... in Lombardia



Non riesco a dormire. Un sonno agitato da un sogno troppo convulso. Mi
agito nel letto, i particolari talmente vividi che mi fanno paura, non
rammento cosa stessi sognando ma i toni erano cupi, scuri ed il mio
volto non era di quelli sereni.
Mi sveglio, quasi di soprassalto: svelato l'arcano. Non ci voglio
nemmeno credere.
I rumori, il battito che picchia, inconfondibile sui vetri, il
brontolio tipico, i lampi...
No, non è possibile e cerco di continuare a dormire, benchè quel sogno
non sia proprio dei più tranquilli e riposanti. Un tuono più forte mi
desta. Notte rovinata.
No, non è possibile, avevamo avuto quasi quattro, dico quattro giorni
d'asciutto, non dico limpidi e caldi ma asciutti, persino ieri, in
certi momenti della giornata quasi caldo, quasi lembi d'azzurro, veri,
nel cielo e mi son dovuto riparare gli occhi, a tratti per il sole.
Nulla da fare, è l'alba, è l'ennesimo rovescio, il temporale d'obbligo
di questa bagnata, tempestata estate 2014 in Lombardia. Ancora,
l'orto, vedrà aggirarsi in branchi aggressivi, sempre più fitti,
stormi, processioni di beghe, le limacce rosse, aggressive, assassine
di ogni virgulto verde che osi spuntar fuori.
Non se ne parla nemmeno di seminare per l'inverno, sarebbero sementi
sprecate e qualsiasi lotta, io pratico soltanto quelle biologiche, di
solito efficaci, sarebbe vana, troppe, davvero troppe. Avrei bisogno
di importare degli istrici, delle famigliole di ricci per tenerle a
bada. Così, questa estate, questa estate senza te, divino Sole.
Certo, in confronto ai devastanti incendi che hanno incenerito ettari
ed ettari ad Ischia, "isola verde", meglio la pioggia, già, poichè
anche qui, dove abito, prima, in estate era d'uso innalzare i roghi ed
ho fatto in tempo, nei primi anni '90, ad avvistarne tanti di incendi
sul Nuvolone, montagna che sovrasta Lezzeno e Bellagio e sui monti
dell'Alto Lago. Questa pioggia ha ridotto all'inattività qualunque
piromane, intenzionale, psicopatico o criminale che fosse. Ma ha anche
azzerato la produzione dei pomodori, melanzane, peperoni, quest'anno,
nulla, tutti esplosi, implosi per la troppa acqua, arrivati a
maturazione, in luglio, poi afflosciati, come dirigibili sorpresi da
un caccia nella prima guerra mondiale. Non c'è partita, quei bei
frutti rossi si sono arresi all'acqua, troppa e sono scoppiati, poi,
preda facile di ogni limaccia che è venuta a papparseli con voracità e
facilità nelle bucce aperte, ormai.
Per non dire dell'umore.Appena tornato da Amalfi, una quindicina,
circa, di giorni di mare, devo pur tuffarmi, ogni anno, per impedire
di dire a me stesso "No, il mare non esiste, è una cosa da film, un
delirio dell'infanzia, una presenza grande, troppo grande, non può
esistere un orizzonte sconfinato, qui, la mia valle, quieta, racchiusa
dai colli e dai paesini, in fondo e dalle creste dei monti,
rassicuranti, in alto, mi ha preso l'ipocondria. Per evitarmela, ero
disposto a ripartire, a fuggire. Un treno, presto, per qualunque
destinazione, ancora a sud o magari all'estremo nord, Normandia,
Bretagna, purchè ci fosse il mare... Ed invece, una Rosa Rossa
Pungente mi tiene legato. Questa estate, classico ago pescato dal
pagliaio,ad avviare nel dimenticatoio tutta quest'acqua, un calore più
forte è divampato. Il solo calore che non vorremmo mai si spegnesse.
Non ci speravo più e vivevo tranquillo, cercando si, mai arrendersi,
ma cercando nei miei interessi, nei fiori, nella terra, bagnata o
meno, attenzione e cura per la vita, invece... Invece , eccomi qui, a
tremare, ad essere in pensiero, a non crederci ancora, a quest'amore.
Già, l'amore. L'unico legame che rende bella qualunque giornata.
Piove? Si starà in casa, più stretti. C'è il sole? Ed allora si
passeggerà, si ammireranno i fiori insieme. Non c'è mai tempo morto,
in amore, non esiste. E l'amore non si ferma di certo di fronte alle
intemperie. Un certo sabato mattina mi son trovato su un bus, e ne ho
cambiato altri e treni, e le ruote alte del mezzo pubblico sollevavano
onde, lungo certi marciapiedi, i poveri pedoni ci maledicevano, tanta
di quell'acqua... Non mi preoccupava, poveretti, la sorte dei loro
vestiti, le loro docce fredde, no, avevo solo fretta di arrivare,di
giungere per tempo al mio agognato rendez-vous. Il mio appuntamento
galante. Un'estate da buttare... non del tutto. Questi brividi, questa
tensione, questa passione avvolgente, totale, balza prepotente di
fronte a qualunque altra meteorologia. Oh, l'amour, c'est toujours
l'amour... E m'accorgo che sto scadendo, che non controllo con
lucidità quanto scrivo. Che importa, mi dico. Fin quando questa
tensione mi scalderà e mi auguro, ci auguro, a me ed a Rosa Rossa
Pungente, il più a lungo possibile, magari per sempre, non avremo
bisogno d'altro. Si vive d'amore. Non si può decisamente che vivere
d'amore. E me n'ero dimenticato. All'alba, 22 agosto 2014. Il
temporale, è cessato.

Teodoro Margarita, il vostro sempre vigile, Giardiniere.

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