martedì 8 luglio 2014

Sulcis - Boschi in fiamme, per mano umana



E' accaduto nei primi giorni di luglio. Dopo un giugno tra i più piovosi e freschi degli ultimi 50 anni, sono bastati pochi giorni di caldo estivo, un po' di vento e l'incuria o il dolo di qualche delinquente per mandare in fumo migliaia di ettari di boschi e pascoli in Sardegna meridionale ed esattamente nel Sulcis, nell’Oristanese e in particolare nel Medio Campidano. 

Un disastro ambientale devastante, perché dalle ceneri di una grande macchia mediterranea nasceranno erbacce e piante pionieristiche, nonché pirofile, come la ginestra che ha la capacità di non far crescere altri arbusti ed alberi. Non sono bastate le centinaia di persone impegnate a terra per domare le fiamme né i 4 canadair e i 3 elicotteri a fermare questa devastazione. 

Se a piccare quest'incendio sono state le mani di qualche malvivente sappia questa persona che il suo gesto ha un peso enorme, perché rappresenta un crimine contro l'umanità. Distruggere un bosco vuol dire accelerare il fenomeno dell'effetto serra perché da una parte si immette nell'atmosfera tutta la CO2 catturata in decenni e secoli dalle piante, e dall'altra non si consente più a queste piante di donarci ossigeno e catturare gas serra come l'anidride carbonica.

(AK)

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