mercoledì 12 febbraio 2014

Maltempo d'inverno e afa d'estate... è cambiato qualcosa?



Maltempo d'inverno, afa d'estate. E se le alluvioni di questi giorni stanno dominando le cronache italiane, anche il caldo killer è destinato a far parlare molto di sé. Pare infatti che il numero di morti causate ogni anno dalla canicola sia destinato ad aumentare di ben il 257% entro la metà del secolo, come conseguenza dei cambiamenti climatici e della crescita della popolazione. E' quanto evidenzia una ricerca pubblicata online sul 'Journal of Epidemiology e Community Health' e che si riferisce in particolare a Inghilterra e Galles, zona nelle quali gli anziani 'over 75' sono indicati come i soggetti più a rischio.

l team di esperti della London School of Hygiene and Tropical Medicine e di Public Health England hanno studiato le fluttuazioni dei modelli meteorologici e dei tassi di mortalità degli anni 1993-2006 per caratterizzare l'associazione tra temperatura e mortalità, per regioni e per fasce di età. Hanno poi applicato i risultati alle stime sull'aumento della popolazione e delle condizioni climatiche previste per il futuro. Hanno così potuto ottenere il numero di morti che saranno causate dalla temperatura per gli anni 2020, 2050 e 2080. I calcoli sono basati sulle previsioni del British Atmospheric Data Centre e dell'Office of National Statistics.

Secondo gli esperti, il numero di giorni di tempo afoso è destinato ad aumentare vertiginosamente, triplicando entro la metà degli anni 2080, mentre si prevede che il numero di giorni freddi scenderà, ma a un ritmo meno drammatico. I risultati hanno indicato un aumento significativo del rischio di decessi associati con la temperatura in tutte le regioni del Regno Unito.

Ebbene, le morti legate al caldo aumenteranno del 257% entro il 2050, da una base annuale di 2000, mentre quelle relative al freddo si ridurranno del 2% a seguito di inverni più miti, da una stima attuale di circa 41.000. Ma rimarranno comunque significative: il bilancio delle vittime delle temperature fredde rimarranno superiori rispetto a quelle causate dal caldo, ma gli autori avvertono che la protezione dal caldo diventerà sempre più necessaria e di vitale importanza per le persone molto anziane. Gli studiosi sottolineano anche che l'aumento del costo del carburante renderà più difficile adattarsi alle condizioni sempre più estreme del clima, e viceversa il maggiore ricorso a sistemi di raffreddamento potrebbe finire per aumentare i consumi energetici e peggiorare così i cambiamenti delle temperature. Opzioni migliori e più sostenibili potrebbero invece includere la valorizzazione dell'ombreggiatura, l'isolamento termico e la scelta di materiali ad hoc in fase di progettazione degli spazi urbani.

(Fonte: Adnkronos Salute)

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