lunedì 13 gennaio 2014

Incontro Collettivo Ecologista 2014 - Indicazioni di percorso

L'Incontro Collettivo Ecologista del 2014 viene ospitato da Olis,a Montesilvano (Pescara), il 21 e 22 giugno 2014, con inizio per chi viene da lontano al 20 giugno per potersi ambientare e sistemare. Si potrà campeggiare con tenda propria gratuitamente ed anche dormire gratuitamente (o con piccolo rimborso spese volontario) nella struttura che ci ospita. Per chi volesse ospitalità  meno spartana nei pressi esiste un agriturismo a costi molto contenuti (venti o trenta euro per notte). I pasti sono preparati a cura dell'organizzazione dietro piccolo rimborso spese (5 o 6 euro a pasto), comunque sarà gradito, in cambio od in aggiunta, l'apporto di vegetali autoprodotti, frutta, vini ed affini. La dieta è vegetariana/vegana.  Ci saranno due giornate piene di condivisione in modo da creare l'atmosfera comunitaria ed anche una puntata al mare.  Sono invitati all'Incontro non solo i bioregionalisti ma anche gli ecovillaggisti, ecologisti profondi di varia scuola, spiritualisti laici, economisti solidali alternativi, vegetariani e vegani, bioagricoltori,  etc. 

Per avere un'idea dei temi trattati ti metto qui di seguito una serie di  proposte e progetti e dibattiti già abbozzati:

Montesilvano - Proposte di temi per l'Incontro Collettivo Ecologista del 21 e 22 giugno 2014

Questi e simili  temi verranno trattati durante l'Incontro Collettivo Ecologista 2014, che si tiene in occasione del Solstizio Estivo, il 21 e 22 giugno 2014 - Presso Associazione Olis, Via Toscanini, 14 - Montesilvano (Pescara)
 
Montesilvano - Giardino di Olis


Oh, oh.... La continuità della nostra società, in quanto specie umana, richiede una chiave evolutiva, una visione globale, per mezzo della quale aprire la nostra mente alla consapevolezza di condividere con l’intero pianeta l’esperienza vita.

Questa è la visione dell'ecologia del profondo, la scienza dell’inscindibilità della vita.

Ne consegue che sia la politica che l’economia umana  devono tener conto dell’ecologia per avviare un progresso tecnologico che non si contrapponga alla vita e che sia in sintonia con i processi vitali del pianeta. La scienza e la tecnologia in ogni campo di applicazione dovranno rispondere alla domanda: E ciò ecologicamente compatibile? I macchinari, le fonti energetiche, lo smaltimento dei sottoprodotti, la produzione di alimenti, il rapporto con gli animali, dovranno essere realizzati in termini di sostenibilità ecologica.

Deve essere avviato un rapido processo di riconversione e riqualificazione industriale ed agricola che già di per se stesso sarà in grado di sostenere l’economia. Infatti la sola riconversione favorirà il superamento dell’attuale stato di enpasse economico e sociale. Una grande rivoluzione umana comprendente il nostro far pace con la vita globale del pianeta.

La chiave evolutiva da noi proposta sta nel cambio radicale di visione, passando dal criterio di destra-sinistra (ormai superato dalla situazione) ad una coscienza di compresenza e compartecipazione del contesto vitale, una coscienza priva di ipocrisia e furbizia, tesa all’approfondimento dei valori della vita (nella società e nell’habitat).   La consapevolezza di essere parte integrante del tutto l’unica strada per uscire dal vortice di una ripetitiva e rovinosa barbarie.


Chiarimenti  su pensiero e pratica bioregionale


Quando nel bioregionalismo si parla di ... "noi"  si intende ove non ci sono altri, nel senso che non si percepisce la differenza fra noi e gli altri. Quindi si può definire un "noi" assoluto. Di fatto è già così dal punto di vista "biologico" occorre realizzarlo nel pensiero. Questo non implica l'omologazione bensì si riconosce che il "noi" si manifesta nelle differenze di nome e forma. Nella ricchezza biologica della vita. Il modo di governo anarchico proposto è quello "bioregionale".  
 Ma se non si è familiari con l'idea "bioregionale" c'è il rischio di fare confusione. Le spiegazioni diventano forme astratte di discussione. Dovremmo essere concreti ed in ogni caso acquiescere e cercare di "conoscere" prima e "praticare" dopo, il bioregionalismo e l'ecologia profonda. Che in verità non sono altro che la consapevolezza di vivere in un sistema di relazioni ed inter-connessioni inestricabili. L'idea bioregionale ha un valore solo se messa in pratica. Ma non può essere imposta o divulgata come una ideologia, religione o simili. Può essere fatta propria e vissuta nel quotidiano nella comprensione che noi non possiamo essere altro che una parte integrante della manifestazione totale e del totale funzionamento ed in nessuna maniera possiamo esserne separati. L'astrazione filosofica serve a creare immagini, forme pensiero, che spesso sono disgiunte dalla realtà. Nell'ecologia profonda si riconosce invece di far parte integrante di questa realtà e ci si adatta in conseguenza, vivendo in armonia con essa. E' una presa di coscienza .... ed una attuazione conseguenziale. Se sentiamo di vibrare in sintonia con tutto l'esistente automaticamente abbiamo raggiunto il centro dell'esistenza ed a quel punto scompaiono i dubbi sul fare e non fare.. Tutto avviene come una risposta spontanea alle situazioni.
Vignola - Alcuni partecipanti all'Incontro Collettivo Ecologista 2013


Montesilvano - Dialogo informale sullo svolgimento dell'Incontro Collettivo Ecologista 2014
Nella foto: Paolo D'Arpini e Michele Meomartino

Commento aggiunto e precisazione: 
  1. La Rete Bioregionale Italiana, fondata nel 1996, non è una associazione ma una rete "sbrindellata" di persone e gruppi che condividono l'idea del bioregionalismo e dell'ecologia profonda vivendola il più possibile come pratica quotidiana. (Vedi manifesto: http://retebioregionale.ilcannocchiale.it/?r=28856). 
  2. Dalla fondazione della Rete i membri e simpatizzanti si riuniscono in un luogo d'Italia messo a disposizione di volta in volta da chi vuole ospitare l'incontro. Come abbiamo visto nel 2014 l'incontro si farà a Montesilvano presso OLIS.  Questi incontri  sono molto informali e servono soprattutto a condividere le proprie esperienze di vita ed a fare proposte che possano interessare alcuni dei compartecipi. Ad esempio anche sul tema alimentare e sulla salute se ne è parlato in diverse occasioni e diverse sono state le posizioni e le tendenze manifestate: vegana, vegetariana, crudista, igienista, con piccoli apporti carnei, etc. In fondo nel corso degli incontri non si prende mai una decisione univoca e si propone senza imporre. Tra l'altro negli ultimi tre anni questi incontri, che prima erano specificatamente indicati come della Rete Bioregionale, si chiamano più semplicemente "Collettivi Ecologisti", allargati cioè ad altri ambiti di ricerca, come ad es. gli ecovillaggi, gli agricoltori bio, le comunità spirituali, etc., il che dovrebbe suggerire che tali incontri hanno la valenza di semplici "sharing" di esperienze. Durante questi "sharing" ognuno dei partecipanti esprime il suo parere, che può trovare o meno consensi, ma non si tende mai a stabilire un "parere condiviso" per acclamazione o maggioranza. Insomma questi Incontri Collettivi Ecologisti hanno molto della matrice anarchica, che è propria dell'idea bioregionale. 
  3.  Paolo D'Arpini -  bioregionalismo.treia@gmail.com - Tel. 0733/216293
  4. Referente Rete Bioregionale Italiana

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