lunedì 2 settembre 2013

Pianeta Terra - Vi piacerebbe vivere in un mondo interamente ghiacciato...?



La Terra dei ghiacci

E' forse il titolo di un film di fantascienza? Proprio no, è la pura verità! Circa 700 milioni di anni fa la Terra dai poli all'equatore era tutta ghiacciata. Dallo spazio non appariva più come una Terra azzurra, ma come un pianeta bianco come alcune lune di Saturno e di Giove. La teoria della Snowball Earth ( Terra palla di ghiaccio ) fu avanzata nel 1965 da parte di alcuni scienziati che trovarono depositi sedimentari di chiara origine glaciale ai tropici. Per alcuni decenni il mondo accademico si divise in chi credeva alla glaciazione globale del pianeta e chi invece no.

Recentemente studiosi delle più prestigiose università americane ed australiane hanno scoperto in Australia segni indelebili di un periodo molto freddo. Scoprendo antiche rocce levigate che solo avrebbe potuto fare il ghiaccio. Quindi 700 milioni di anni fa il nostro pianeta era completamente imprigionato dal ghiaccio. Con uno spessore che andava da diversi chilometri d'altezza ai poli fino a 3 o 4 metri all'equatore. 

 Cosa era accaduto? Perché il nostro pianeta era stato invaso e soffocato dal ghiaccio? Gli scienziati ipotizzano che furono le rocce basaltiche che a causa delle continue e violente eruzioni vulcaniche avevano coperto gran parte delle terre emerse, rocce che sfaldandosi a causa dei fenomeni meteorologici e poi trasportate nei mari, abbiano trasformato quest'ultimi in una sorta di gigantesca spugna capace di assorbire tutta la CO2 presente nell'atmosfera. 

In effetti le rocce basaltiche, a differenza di quelle granitiche, essendo porose hanno la caratteristica, una volta disciolte in acqua, di assorbire l'anidride carbonica contenuta nell'acqua e quindi anche nei mari. Particelle di basalto dopo aver catturato la CO2 finirono per precipitare nei fondali dei laghi e dei mari, formando sedimenti sempre più spessi. In questo modo i mari si trasformarono in implacabili spugne capaci di assorbire a loro volta anche la CO2 atmosferica. 

Questo è uno dei motivi addotti dagli scienziati. A questo si è aggiunto quello della minore intensità della luce e del calore solare che può aver accelerato il processo di glaciazione terrestre. Processo, ovviamente, sviluppatosi in decine di milioni di anni. Così il ghiaccio che dai poli man mano si allargava verso le zone più temperate del pianeta, produceva quello che è conosciuto come effetto albedo, cioè i raggi solari venivano riflessi verso lo spazio, determinando così un'ulteriore accelerazione del processo glaciale. 

Viene spontaneo domandarsi se a quel punto la vita sul pianeta scomparve del tutto. 

Non proprio, un miliardo di anni fa la Terra era popolata da organismi semplici e primitivi come i Cianobatteri, i quali riuscirono a sopravvivere lungo l'equatore in pozze d'acqua non coperte completamente dal ghiaccio, in attesa di "tempi migliori". 

Oltre a ciò già esistevano altri microorganismi che proliferavano nei pressi delle innumerevoli sorgenti termali come i solfobatteri, ancora oggi presenti nei camini vulcanici sottomarini. Questi ed altri microorganismi estremofili resistettero per milioni di anni fin quando l'attività vulcanica del pianeta non riprese vigore è l'atmosfera fu abbondantemente arricchita da anidrite carbonica e da metano (quest'ultimo gas serra è 22 volte più efficace della CO2 ). 

Gas questi che riuscirono a ridare all'atmosfera la capacità di imprigionare i raggi solari, iniziando lentamente a far crescere la temperatura del pianeta. Contemporaneamente per molti scienziati la nostra stella aumentò le sue radiazioni elettromagnetiche e, quindi, l'energia calorica verso la Terra, causando l'inizio della fusione dei ghiacci sul pianeta. Nel frattempo nei mari acidificati dall'eccessiva presenza di CO2, i Cianobatteri si riunirono in colonie (Stromatoliti), ancora presenti in alcune aree australiane, e grazie a ciò nei mari fecero aumentare la presenza di ossigeno. 

Negli oceani preistorici così poterono si svilupparsi cellule capaci di convivere con l'ossigeno divenuto ormai abbondante, non solo, ma queste cellule preistoriche riuscirono ad utilizzarlo per i loro processi vitali. L'evoluzione della vita sul nostro pianeta riprese il suo cammino. Grazie a ciò oggi esistiamo come esseri pensanti.


Chi l'avrebbe mai detto che il nostro pianeta 700 milioni di anni fa si era trasformato in una grande palla di neve. Eppure ciò è avvenuto realmente ed ora la paura di alcuni è che ciò possa ripetersi, ma gli scienziati ci dicono di stare tranquilli, a meno che il Sole decida diversamente. Ora invece c'è il rischio contrario: quello di trasformare la Terra in un inferno di calore. Stiamo parlando dell'effetto serra, il tanto temuto "global warming".  

Gabriele La Malfa

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