martedì 5 marzo 2013

Treia -Festa dei Precursori 2013 - Iniziamo il 25 aprile con una escursione erboristica per riconoscere ciò che è vivo!


Treia - Un momento di riposo al fresco durante un'escursione erboristica

In diverse occasioni, durante le nostre  passeggiate erboristiche  alla ricerca di erbe selvatiche commestibili, molti dei partecipanti hanno confessato, parlando con me lungo il percorso, di essere mangiatori di carne, adducendo le più svariate motivazioni, dall’abitudine al piacere del gusto, sino alla scusante che “uccidere un animale od una pianta è la stessa cosa, poiché anche le piante sono vive..”.
Questo è un discorso ricorrente che viene fatto dai carnivori per giustificarsi nel voler continuare a mangiar carne… Ed ogni volta  camminando sotto il sole  non  posso far a meno di insistere sul fatto che non serve “uccidere” la pianta. Infatti se pratichiamo solo la sfogliatura e non il taglio, come d’altronde fanno tutti gli erbivori che brucano, la pianta può continuare il suo ciclo vitale e produrre fiori e frutti e semi. Inoltre  sempre ripropongo l’altra argomentazione, quella ecologica, che dovrebbe riportarci alla alimentazione consona alla nostra natura di animali frugivori (come le scimmie antropomorfe, maiali, orsi, etc.) considerando anche il fatto che l’eccessivo uso di carne, proveniente da allevamenti industriali (e conseguente coltivazione intensiva di foraggio) comporta il maggior tasso di inquinamento per il pianeta.
Ciononostante in tanti anni che son vegetariano ho sentito spesso rivolgermi la domanda, quasi un’accusa: “se veramente vuoi rispettare la vita non dovresti mangiare nemmeno i vegetali perché anch’essi sono dotati di vita..”. Debbo dirvi che questo tipo di obiezione mi ha sempre fatto sorridere perché lascia trapelare il malcelato bisogno di autogiustificarsi nella scelta di voler continuare a mangiar carne. Eppure c’è del vero in quanto affermano questi “difensori della vita”. Anche le piante al pari di uomini ed animali sono dotate di un sistema nervoso primitivo. Recenti studi effettuati con appositi macchinari confermano la presenza “emozioni” quali: paura, desiderio e persino amore.
Insomma la coscienza vegetale è a tutti gli effetti simile a quella animale da cui si differenzia solo per l’intensità delle percezioni e reazioni, che nelle piante sono più lente e meno evidenti. Da una ricerca compiuta dallo scienziato indiano Chandra Bose risulta che le piante rispondono a stimoli di simpatia od antipatia nei loro confronti e di conseguenza la loro vitalità e fruttificazione ne viene interessata. 
Un risultato dell’attenzione amorevole rivolta alle piante è la maggiore produzione di getti e polloni utilizzabili dall’uomo o dagli animali come cibo, purché l’assunzione avvenga in forma di sfoltitura, essa stessa un aiuto alla vitalità della pianta, in quanto rinforza la radice e incentiva la produzione di fiori e frutti e semi. La pianta utilizza gli animali e l’uomo per la sua propagazione sessuale, infatti è l’esperienza di ognuno di noi dopo aver mangiato un frutto succoso provare rispetto verso il seme, magari in forma di desiderio di piantarlo nella terra per vederlo rinascere o nel gettarlo verso terra con gesto creativo. In verità è la natura stessa che rende appetitoso ed utile il frutto e ispira chi se ne ciba a gettarlo lontano dal luogo originario, succede tra l’altro con gli uccelli che inghiottono le ciliegie per poi defecarne altrove i noccioli al volo….
Anche l’uso di legumi e cereali non presuppone l’uccisione della pianta in quanto tali semi maturano al termine del ciclo vitale e la loro coltivazione per uso alimentare facilita il mantenimento in vita e propagazione della pianta stessa, sono tutti “devices” di carattere sessuale riproduttivo.. Un modo per aiutare la diffusione delle specie prescelte. Nella dieta naturale è altamente raccomandato l’uso di crudità e traendo le foglie dalla sfoltitura non comporta uccisione quindi la pianta non verrà danneggiata. In effetti oggi abbiamo raccolto parecchie cimette di ortica, questo fa sì che dalla troncatura vengono emessi due nuovi getti, quindi l’ortica ci “guadagna”..
Le erbe commestibili sono la stragrande maggioranza di quelle esistenti, durante la passeggiata odierna, abbiamo riconosciuto un centinaio di specie vegetali e solo due o tre sono state da me indicate come “velenose” (forse meglio definirle tossiche o psicotrope): due tipi di cicuta e l’arbusto del sambuco nano puzzolente. Basti pensare che Plinio menzionava oltre mille vegetali commestibili fra quelli in uso nella cucina romana mentre oggi noi dal fruttivendolo ne troviamo al massimo una trentina e perlopiù originari dalle americhe (patate, pomodori, melanzane, etc.).
Per approfondire il discorso sulle piante commestibili e sui vari momenti di maturazione dei frutti selvatici abbiamo organizzato, come primo accadimento della Festa dei Precursori 2013, una escursione in campagna con Sonia Baldoni, l’accompagnatrice di Vivere con Gioia, in modo da poter riconoscere ed apprezzare i diversi vegetali stagionali che crescono spontaneamente qui a Treia. Inoltre raccoglieremo petali di rose selvatiche per preparare un'acqua di Bach. Infine si pranzerà tutti assieme con le erbe raccolte e con il cibo vegetariano da ognuno portato. La manifestazione prosegue poi nel pomeriggio con diversi eventi culturali fra cui la presentazione del mio nuovo libro "Riciclaggio della Memoria" sul tema dell'ecologia profonda, bioregionalismo e spiritualità laica.
Appuntamento per la passeggiata alle h. 10.30 nella sede del Circolo Vegetariano VV.TT. (in Via Sacchette, 15/a - Treia) del 25 aprile 2013. Secondo appuntamento culturale alle h. 16.00, nella stessa sede.  
Prenotazioni: circolovegetariano@gmail.com - Tel. 0733/216293

Paolo D’Arpini

Vi aspettiamo!

La sede del Circolo Vegetariano VV.TT. è in Via Sacchette, 15/a, Treia (Macerata). Per raggiungere il luogo: Parcheggiare sotto le mura in prossimità di Porta Mentana (o Montana), lì nei pressi c'è una fontana antica con due cannelle, salire sino alla Porta, subito a sinistra si vede un vecchio pozzo, salire ancora per 10 metri, quella è Via Sacchette, sulla destra si vedrà un piccolo spiazzo con una porta leggermente sopraelevata su un terrazzino, qui ci trovate!
La manifestazione si svolge con il patrocinio morale del Comune e della Proloco di Treia
Vedi anche: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2013/01/treia-25-28-aprile-2013-premesse-per-la.html


1 commento:

  1. Peccato che sono cosí lontano. Mi piacerebbe molto stare con voi. Ma sappiate che mi fate un gran bene.
    Luigi dal Brasile

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