domenica 6 gennaio 2013

Agliate, spira un vento tiepido di favonio sul fiume Lambro


Lambro in piena

Avevo sentito parlare e dire un gran bene di questa Befana sul fiume allestita da ormai più di venti anni ad Agliate, frazione di Carate Brianza, paese situato nei pressi di Monza nella Valle del Lambro, da una serie di soggetti tra i quali spiccano la Commissione Cultura Alternativa presieduta dal regista Enrico Mason e il Comitato per il diritto al Mito/Festa del Bambino. Ho conosciuto Enrico quando, in occasione della nostra lunga battaglia per difendere la cascata Vallategna dal micidiale progetto di costruirvi un supermercato alla base, egli e la sua amica Paola intervennero per darci una mano nell'allestire una serie di interventi scenici lungo il Lambro e nell'area cascata che non si sono più tenuti per la vittoriosa, al momento, conclusione della vicenda.

Quest'anno, avendo anche sentito il nostro Mason ai microfoni di Radio popolare di Milano parlarne dopo un dotto e incisivo intervento di Marino Niola, antropologo all'Università di Napoli, mi è venuta voglia di andare a vedere.

Ho fatto bene, con l'ausilio di un amico di Milano, Cristiano, son potuto arrivare fino ad Agliate e partecipare alla 
Befana sul fiume.

"Befana essenziale: l'irrinunciabile. Gioco e poesia" Questo il tema di quest'anno. Intanto, il luogo: un magnifico ponte ad arcate multiple  sul Lambro in una zona pregna di richiami antichi, un borgo vetusto molto ben conservato, una porzione di fiume senza capannoni ai lati ma rive vere con alberi e case antiche.
Tra queste rive, sul greto, allestite strutture di grande effetto scenico e simbolico: una piramide, diversi falò, miriadi di lanterne sia nelle mani di tantissimi bambini, a colorare la notte, sia tante lanterne scivolanti lungo il fiume silenti sull'acqua, adagiate piano dai volontari calzanti stivaloni sopra il ginocchio, pochi alla volta a creare una continua traccia luminosa. Altre strutture evocanti elementi fantastici, colorati padiglioni da fiaba, qua e là lungo le rive.

Una rumorosa ed allegra marching band seguita da uno stuolo vociante di bimbi ha aperto la manifestazione, ci siamo accodati e siamo giunti al ponte, tantissima gente e atmosfera spensierata da festa popolare.
"Mille luci sul fiume l'acqua porterà, a illuminar pupille nella oscurità, Papà la Befana arriverà davvero e certo ha uno scialle grande come un cielo nero." e la Befana, al clou della festa è arrivata, preceduta da uno stuolo di altre figure mitiche come un branco di oche, un orso bianco ed altri personaggi. L'arrivo della Befana, migliaia di persone tra tante lanterne costituivano lo scenario magico per una serata particolare e da vent'anni sempre diversa lungo le rive di questo tratto del Lambro.

Lontano dalle televisioni e dallo stereotipo, qui i bambini possono incontrare segni e simboli antichi e veri. Non ci sono venditori di giocattoli di plastica né videogiochi ma il chiosco delle frittelle e dello zucchero filato, tutta qui la parte "commerciale".

Io abito sul Lambro, sopra la cascata e volentirei sono disceso idealmente lungo le sue sponde per questa operazione di riviscenza nelle radici e nelle tradizioni folcloriche locali, vorrei terminare, invitando tutti quanti qui per l'anno venturo, con i versi di Felice Viganò "Patrimoni sommersi"

"Questo è il Lambro che d'ambo i lati scorre scorre e rincorre un nostro amor perduto fiume che del volar cerca le piume.... guardandolo non sempre lo si vede  il fiume è quasi un bambino che canta s'incanta e scappa via. Il Lambro, il fiume."

Grazie al lavoro ostinato, alla cooperazione di tanti soggetti, alla progettazione ed alla fantasia di questa comunità locale, anche quest'anno è scivolata sul fiume la Befana del Lambro, figura mitica e reale, proiezione delle ansie e dei desideri di grandi e piccini, figura antica coniugata a bisogni moderni.

All'anno prossimo, Befana, arrivederci!

Teodoro Margarita

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