martedì 25 settembre 2012

Regione Marche - Ultime notizie sulle sabbie d'oro di Grottammare



Alla Regione Marche 15 indagati per i lavori di ripascimento spiagge della costa picena: ce n’est qu’un début?

       E noi che pensavamo fossero “solo” nere e schifide, le sabbie
del ripascimento a sud di “Tesì”, a Grottammare! Adesso sappiamo che erano anche d’oro. Oddio, non che il sospetto non fosse proprio
venuto, eh! Bisognava essere Biancaneve per non sentir puzza di
bruciato nell’accanimento di funzionari e tecnici regionali a difesa
degli interventi con “sabbie nere”, che neanche i crociati a difesa
del Santo Sepolcro; nell’arrogante saccenteria dei Faccia-a-faccia in cui – affiancati da padrini locali e da inviati stampa muti -
funzionari ora indagati opposero, a chi li contestava, le loro
ignoranti ragioni (in natura esiste un equivalente di quel modo di
porgere, ed è altrettanto comico: il gorilla che si batte i pugni sul
petto per intimorire l’avversario);  nella volgarità degli insulti con
cui mister Vincent delle sabbie nere - dando del tu, e in sgarrupato
dialetto da bullo di periferia -  rispondeva per iscritto agli scritti
[a certi figuri piace vincere facile: lo sanno, che noi donne
raramente tiriamo fuori i guantoni per far qualche occhio nero].


       Così furono lasciati soli, i pochi che gridarono allo scempio e
lo scrissero infinite volte; quelli che produssero studi e
documentazioni sulle vagonate di schifezze con cui stavano
distruggendo, a Grottammare, quel tratto di litorale; le “Formiche”
che nel loro piccolo s’incazzarono…


      Tacque la stampa fin quando le riuscì di non disturbare il
manovratore, e quando non potè più farlo si destò dalla catalessi di
regime e si degnò d’accorgersi che sì, davvero, ma già, in effetti,
vedi un po’, però, così, cosà, qualcosina di marcio (a parte le
sabbie) doveva esserci…


      Tacque il Comune di Grottammare, e quando non potè più farlo, recitò da casta vergine stuprata dall’orco-Regione, e la lucida
intelligenza di sindacomerli propose rimedi avveniristici: sabbia
chiara da spargere sulla nera (sic).  Effetto-cappuccino garantito, o
cacio sui maccheroni se si preferisce [“E’ allo studio un’operazione
volta a riportare un po’ di sabbia chiara da stendere sopra quella
fossile…” così il sindaco Merli sulla stampa nel dicembre 2009, cfr.
http://faxivostri.wordpress.com/2009/12/15/cacio-sui-maccheroni/]

      Tacque la Provincia Ascoli (che pur aveva ancora sotto la sua
ala Fermo, parte della scena del crimine).


     Tacque la Regione Marche, e parlò per lei l’improntitudine dei
suoi tecnici; ma l’oro olimpionico della facciatostaggine  andò al suo Presidente quando ammise sulla stampa, a scempio avvenuto, che beh, si, però, così, cosà, un bel lavoro effettivamente non era stato…

     
      Ora che il bubbone è esploso in tutta la sua maleodorante
trivialità, sappiamo d’esser stati ingenui: ci preoccupava il disastro
ambientale, non sapevamo (solo immaginavamo) lo scempio di risorse pubbliche che l’accompagnava. Le ladronerie.


      Tranquilli, come usa nelle migliori famiglie rifarsi la
verginità sarà un gioco da ragazzi. A prescindere da come andrà a
furbetti e furboni della regional casta marchigiana, il Comune di
Grottammare proclamerà indignato la propria intemerata estraneità
all’affaire, mentre già un consigliere comunale & ass. provinciale ha rabberciato sulla stampa un inverecondo “tutto venne deciso dalla Regione senza possibilità di dialogo”, completo di “la Regione deve fornire risposte” e di - non potevamo farcelo mancare - “bisogna fare piena chiarezza”. Applausi a scena aperta, cabaret mediocre e volgaruccio, ma non capita tutti i giorni di ridere così.

     
C’è chi si stupisce ancora del noto nauseante
non-so-non-c’ero-e-se-c’ero-dormivo delle caste locali?  Qualcuno
magari, sospettoso e malvagio, potrà pensare che quella spiaggia
(brutta e nera) dove prima c’erano solo sassi di fiume (bianchi e
bellissimi) e grandi tamerici antiche di mezzo secolo (segate “ad
insaputa” del Comune…) ha fatto pur comodo (interessi privati) a chi ora trombonescamente chiede chiarezza dalle pagine dei quotidiani.


      Ma fateci il piacere! Ma dove eravate?


   Sara Di Giuseppe - digiuseppe.sara@gmail.com

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