martedì 17 luglio 2012

Treia - Dopo la presa della Bastiglia e dopo la vincita dello scudetto volley

Caterina Regazzi e Paolo D'Arpini, nel verde estivo di Treia


Piccolo resoconto della doppia festa del 14 luglio 2012.Mentre noi del Circolo Vegetariano celebravamo la Presa della
Bastiglia (http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2012/07/treia-14-luglio-2012-la-presa-della.html),  a Treia si festeggiava la conquista dello scudetto di Volley della squadra locale (Lube).


Fortunatamente questa volta c'ero anch'io e così ho potuto godere di
entrambe, che per noi sono state una unica festa.


Mi ero andata a fare una piccola vacanzetta di tre giorni a Treia,
conclusasi domenica scorsa col viaggio di ritorno a Spilamberto, di me e Paolo, che ora ci fermeremo qui a soffrire/godere del caldo, per circa un mese.
La festa del 14 luglio per noi è cominciata con la nostra passeggiata quotidiana sotto le antiche mura e lungo viottoli in mezzo alla vegetazione, passando però prima per il centro del paese e la piazza, per vedere che movimento c'era... e ce n'era. Però le persone erano sparpagliate lungo tutte le strade e la circonvallazione e nei sentieri
non c'era  affollamento, anzi erano deserti.

Alla festa per la vittoria della Lube erano previste circa 7000 persone e per l'intera giornata era vietato l'uso dell'auto propria  nei pressi del paese: chi voleva venire a Treia doveva lasciare l'auto in una serie di parcheggi periferici ed arrivare con navette messe a disposizione dall'organizzazione. Ma chi voleva uscire?... (infatti saremmo dovuti andare qulla stessa sera a visitare con l'amica Francesca una mostra a Pollenza, ma vi abbiamo rinunciato per l'impossibiltà di circolare in auto).

Continuando con la nostra passeggiata e arrivati al punto di immetterci nel sentiero bioregionale campestre una giovane fanciulla di guardia all'accesso ci ha "stoppati" dicendo che di lì non si poteva passare. Lungo buona parte delle mura infatti avevano apparecchiato una gigantesca tavolata, a cui si apprestavano ad accedere le persone che si erano diligentemente fornite di un "buono" (o prenotazione) di colore diverso che dava diritto ad una cenetta "al catering".

Ma siamo riusciti a bypassare l'ostacolo, con un piccolo escamotage, grazie a quel furbetto di Paolo, abbiamo aggirato la guardiana passando dal un sentierino nascosto sotto il  giardinetto di San Marco e ci siamo potuti incamminare indisturbati verso la "nostra" panchina davanti al campo di bocce, dove ogni giorno sostavamo ad ascoltare le cicale, le rondini, le tortore, i fringuelli... ed a parlare del Sé, di bioregionalismo ed altro.
Dopo una sosta di una ventina di minuti,  siamo ripartiti per completare il nostro giro e ne abbiamo approfittato per dare
un'occhiata alla tavolata.... non era certo cibo vegetariano quello
che si stava consumando, ma c'erano a metà del tavoli dei vassoi
pieni di dolcetti che avevano un aspetto quasi casalingo e invitante,
ne abbiamo prelevate alcune manciate qua e là... erano buoni (e ce ne siamo portati una manciata anche a Spilamberto)!

Infine la sera, tornati a casa, ci siamo addormentati (a fatica) con le urla di un presentatore e le canzoni degli Stadio che suonavano giù al campo sportivo nel caldo di una serata estiva in piena regola!

Caterina Regazzi


Torre Onglavina, ai giardini di San Marco a Treia

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