martedì 26 giugno 2012

Aprilia Comunitas, specchio del Cielo e della Terra - Bioregionalismo, ecologia profonda e spiritualità laica al solstizio estivo 2012

Campo del vetiver ad Aprilia


Aneddoti ed immagini dell'Incontro Collettivo Ecologista 2012

Sui pianori delle ultime propaggini del Vulcano laziale, abbracciati dall’orizzonte locale dei Monti Lepini, dei Monti Albani, della pianura e del mare, è consacrato lo spazio comunitario dedicato al solstizio d’Estate. I filari di vetiver allineati in ampi spazi per dare spazio all’incontro per condividere un sogno che può trasformarsi in progetto.


Cerimonia del Palus


Il palus, punto di intersezione dei tre mondi celeste, terrestre e infero, è il centro sacrale di osservazioni dello spazio e del tempo definiti dal Sole con il suo essere nel cielo in modo sempre uguale e sempre diverso.

Nel momento più alto del suo percorso nell’azzurro del cielo, il Sole con la proiezione dell’ombra del palus indica la direzione Nord-Sud del cardo tracciato con il decumano nella pianta di fondazione di Aprilia, città della terra.



Frutti ed erbe di Aprilia


Riconduce a Roma Il solco tracciato a delimitare i confini del nuovo comune che nasce per servire quanti vennero a popolare quelle terre in modo stabile dove il diritto e il dovere venivano riconosciuti nel contratto di appoderamento con l’Opera Nazionale Combattenti che intervenne anche nella formazione professionale dei braccianti e nell’assistenza tecnica e agronoma.

Il Comune con la scuola, la chiesa, il cinema, il servizio sanitario, la caserma dei carabinieri il mercato e la piazza, furono edificati per rispondere ai bisogni dei braccianti che diverranno contadini proprietari della casa colonica e delle terre.

Terre del grande latifondo dell’aristocrazia e della borghesia romana che finalmente fu rotto e trasformato con l’appoderamento che accolse gli italiani che provenivano dalle realtà italiane più depresse. Terra consacrata dal lavoro non più servile, verso il bene comune dell’intera nazione con la produzione cerealicola per dare ad ognuno il pane.


Momento durante il  cerchio di condivisione con iperico


La disposizione nella forma celeste del cerchio, si ritma con il passaggio del bastone della parola ornato dall’iperico. Di mano in mano fa esprimere ad ognuno di noi quelle parole che ci raccontano nel presentarci, nel condividere pensieri, emozioni, progetti e speranze. Il suo riformarsi arricchisce ancora e include chi è arrivato da poco.


Cibo bioregionale fresco


La musica chi si diffonde ai confini del tramonto, accompagnano le parole delle poesie di Gianni Rodari, sembra farci ritornare bambini. Con le parole ingenue dei piccoli pone le grandi domande, evidenzia le contraddizioni umane nei confronti del mondo e dipinge immagini belle di un mondo possibile.


Momento musicale con sorriso di Stefano Panzarasa

La condivisione del cibo è atto comunitario, riflesso nello spazio che ci circonda e di cui siamo parte, durante l’accoglienza con la degustazione dei prodotti del territorio: acqua di fonte, miele, frittate, pizze ripiene di verdura, pasta, olio, dolci e marmellate.


Piatto di cibo bioregionale vegetariano


Intenso e vibrante l’abbraccio nella spirale avvolgente che all’unisono si ritma e respira nella vibrazione del suono di un corpo solo.

Il popolo celeste ci sovrasta nel buio della notte. Si comincia a riconoscere e prende forma nella narrazione preceduta da uno spicchio di Luna crescente che rossastra tramonta sullo sfondo.

In quello spazio di cielo, che è dello sguardo di Callisto e Arturo, si proiettano le immagini evocate dal racconto animato dalle emozioni più diverse aperte alla riflessione nel lungo silenzio. Callisto violata, accusata, scacciata e punita genera in sé la potenza della resilenza nella scelta di essere madre protettrice.

E ci insegna come la forza per riemergere anche nelle situazioni più difficili è dentro ognuno di noi. E quando essa si unisce nell’intensità a quella di altri nella specifica progettualità dei territori diventa comunità in potenza. E esprime tanta intensa autenticità nell’incontro degli sguardi di chi la popola che può immaginare di riflettere le dinamiche celesti ed essere ammirata nello specchio del cielo.

Fuoco acceso nella notte del 23 giugno 2012

La Terra, l’Acqua, il Fuoco e l’Aria croce colorata nel cerchio della gialla ghirlanda solstiziale, materializzano la loro energia nella notte e catalizzano le loro forze positive nell’acqua della fonte apriliana che accoglie i fiori gialli dell’iperico e tutte le erbe profumate offerte da questa Terra. Solo al mattino potremo intingere le nostre dita in essa e bagnare il nostro corpo per riceverne l’energia cosmica.


Salto del fuoco con tamburo sciamanico


Il fuoco rischiara i volti nell’oscurità della notte e si anima dei suoni della chitarra e del tamburo sciamanico nella danza corale nel cerchio. Ma è da soli che affrontiamo il salto nel fuoco come prova di coraggio che segue la concentrazione la meditazione su noi stessi nella riflessione personale sul nostro essere, sul nostro agire e sul nostro protrarsi nel futuro frutto del presente e del passato.

Distribuzione dell'acqua santa di san Giovanni la mattina del 24 giugno 2012 


Che la forza del Sole rinforzi i nostri animi e la sua luce illumini i nostri percorsi migliori.


Lorella De Meis



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