venerdì 18 maggio 2012

La vera attuazione bioregionale e dell’ecologia profonda si realizza qui ed ora .. in questa stessa società!


"Caminante, no hay camino, se hace camino al andar.." (Antonio Machado - Nulla dies sine linea)

Farfallina alla ricerca del  Fiore di Vita - Dipinto di Franco Farina



L’ecologia del profondo non ipotizza il ritorno al primitivismo bensì individua nelle attuali condizioni della società avanzata l’occasione di un riequilibrio.

La continuità della nostra società, in quanto specie, richiede una chiave evolutiva, una visione globale, per mezzo della quale aprire la nostra mente alla consapevolezza di condividere con l’intera assemblea dei viventi e dei non viventi l’esperienza vita. Questa visione è l’ecologia del profondo, la scienza dell’inscindibilità della vita.

Ne consegue che l’economia umana può e deve tener conto dell’ecologia per avviare un progresso tecnologico che non si contrapponga alla vita e che sia in sintonia con i processi vitali del pianeta. La scienza e la tecnologia in ogni campo di applicazione dovranno rispondere alla domanda: “E’ ciò ecologicamente compatibile?” I macchinari, le fonti energetiche, lo smaltimento dei sottoprodotti, dovranno essere realizzati in termini di sostenibilità ecologica. Verrà avviato un rapido processo di riconversione e riqualificazione industriale ed agricola che già di per se stesso sarà in grado di sostenere l’economia. Infatti la sola riconversione favorirà il superamento dell’attuale stato di enpasse impartendo grande input allo sviluppo economico e sociale. Una grande rivoluzione umana comprendente il nostro far pace con la vita “globale” del pianeta.

Dopo  secoli di incertezze possiamo dichiarare concluso quell’intermezzo temporale chiamato “antropocentrismo”, supportato dalle ideologie e dalle religioni. Chiudiamo così il momento storico della cosidetta "civilizzazione umana" per approdare ad un’alba di genuini valori universali ed ecologici basati sul reciproco rispetto delle forme esistenti, chiamata anche Nuova Era Ecozoica. 

Ciò avviene  attraverso l’acquisizione di un antico/nuovo modo di pensare che fa riferimento alla basilare legge della vita. Ovvero: vivi e lascia vivere.

La possibilità che il presente sistema di civilizzazione consumista porti  alla caduta di ogni valore vitale è sempre più evidente osservando l’arretratezza con cui i nostri governanti ed amministratori affrontano le problematiche sociali ed ambientali.

La chiave evolutiva da noi proposta sta nel cambio radicale di visione, passando dal criterio di “interesse economico od ideologico" (ormai superato dalla situazione) ad una coscienza di compresenza e compartecipazione del contesto vitale, una coscienza priva di ipocrisia e furbizia, tesa all’approfondimento dei valori della vita (nella società e nell’habitat).

Questa visione è alternativa al vecchio sistema superficiale che tien conto solo dell’apparire e del consumo. Oggi, in alternativa, 
possiamo tranquillamente entrare nel mondo “dell’appartenenza e condivisione”.

La consapevolezza di essere parte integrante del tutto è l’unica strada per uscire dal vortice di una  rovinosa barbarie.


Paolo D’Arpini, referente della Rete Bioregionale Italiana

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Di questo e simili temi se ne parlerà durante l'Incontro Collettivo Ecologista del solstizio estivo, che si tiene ad Aprilia dal 22 al 24 giugno 2012. Programma:  http://retebioregionale.ilcannocchiale.it/post/2718386.html


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