martedì 31 gennaio 2012

Treia, 7 febbraio 2012 - Luna piena al freddo ed al gelo... ma con uscita coraggiosa.... all'orto e sotto le stelle!


Luna piena soffusa a Treia


 
Candelora candelora dell'inverno semo fora. Ma se piove e tira vento nell'inverno semo dentro” - Così recita il detto popolare, dal che dovremmo dedurne che siamo ancora nel pieno dell'inverno, visto il maltempo che imperversa... Ciò non toglie che dal punto di vista astrologico a partire dai primi di febbraio si avverte, almeno nello spirito, l'inizio della primavera.. Certo non è la primavera astronomica... è un'avvisaglia di primavera.

In Cina la data buona è quella del 5 febbraio qui da noi sarebbe il 2 febbraio, giorno della Candelora. Questo è un periodo di freddo intenso ma riprende a crescere la durata del giorno ed anche l’aria a volte si addolcisce ed invita i piccoli germogli, che stentano a uscir dal suolo, ad avventurarsi fuori alla luce del sole. Questo è il momento dell’Acquario, l'innovatore, mentre in Cina è quello della Tigre.

In questo periodo sentiremo un'aggiunta di energia, chiamiamola una scorta psico-energetica, che consente di affrontare condizioni straordinarie e crisi acute -come le piantine che si avventurano al sole e ricevono invece la gelata- è una questione di vita o di morte!

Se la temperatura fosse clemente potremo scendere nell'orto per dedicarci allo scuotimento del terreno. Se usiamo il metodo del forcone, buchiamo e cospargiamo attorno erbe secche (pacciamatura), se invece preferiamo la vanga e la zappa allora diamoci giù di gomito in modo da far trovare la terra superficialmente smossa e più accogliente per le piogge di primavera. In senso figurato significa smussare gli angoli interni e le durezze accumulate durante il periodo invernale, lasciando che si aprano fessure emozionali, insomma vediamo la natura…. E sciogliamo gli ormeggi.

Mi sembra perciò estremamente auspiciosa la luna piena di questo mese, che compare in cielo il 7 febbraio. Tanto per cominciare diciamo che questo giorno nel calendario romano antico era il settimo giorno prima delle idi, in cui tramonta la costellazione di Callisto ed inizia a spirare il vento Favonio. Non era considerato un giorno fasto... ma il fatto che in questa particolare occasione comprenda l'esposizione lunare nella sua pienezza gli conferisce una speciale valenza karmica. L'audacia sarà premiata.. e siccome la fortuna aiuta gli audaci, e come diceva il vate “Memento audere semper”, anche noi oseremo.. scendendo in giardino ed avventurandoci in una osservazione serale del cielo stellato.. Nella fiducia che esso sia limpido e terso e che la luna si mostri nel suo splendore.

Consiglio di vita. L’organismo vivente è in stretta correlazione con tutto ciò che lo circonda. Ad alcune cose è affine ad altre è in antagonismo. Saper far fronte a situazioni estreme mantenendo un equilibrio di mente e di corpo, deriva dalla capacità dell’organismo di integrare e aggiustare al suo funzionamento le diverse energie vitali. L’acqua, il cibo, il freddo, il caldo, il moto, la quiete, il sonno la veglia, la pulizia e l’influenza spirituale…. la somma di tutti questi fattori, vissuti correttamente, è salute.

Paolo D'Arpini



Treia - Programma del 7 febbraio 2012

Appuntamento alle h. 16.30 nella sede del Circolo Vegetariano VV.TT. In Via Sacchette, 15/a – Treia (Macerata) per lavoretti di scasso nell'orto. Successivamente passeggiata ardimentosa attorno le rupi, cercando un buon punto di osservazione per osservare la luna e le stelle. In caso di maltempo duro ce ne resteremo al caldo, davanti al caminetto, osservando le stelle ed i pianeti del nostro quadro zodiacale.

Informazioni e prenotazioni: circolo.vegetariano@libero.it – Tel. 0733/216293


Ennio La Malfa: "...cadono gli uccelli ed i pesci vengono a galla... morti!"

Paesaggio invernale

Lo scorso anno, tra gennaio e marzo, assistemmo attoniti alla strage inspiegabile di uccelli e di pesci in varie località del pianeta, Italia compresa. Tutto iniziò in Arkansas con la prima strage di uccelli che cadevano a centinaia dal cielo, allora i soliti saccenti dissero che erano i fuochi artificiali di capodanno che spaventando gli uccelli li facevano impazzire e sbattere tra di loro. Idiozie delle peggiori idiozie! Quest'anno che i fuochi d'artificio nelle zone delle morie di uccelli erano stati vietati, è accaduta la stessa cosa, altre centinaia di merli rossi stramazzati al suolo. E allora? Cosa ci dicono questi scienziati saccenti? Cosa ci nascondono?

Ma non finisce qui, altre morie di uccelli e pesci fino ad oggi vengono segnalate in altre località del pianeta, con le stesse modalità: uccelli che muoiono improvvisamente mentre volano e pesci che si spiaggiano a milioni. Il caso più clamoroso di tutti è avvenuto giorni fa a Troms, cittadina a nord della Norvegia, dove una mattina sulle spiagge del mare del Mar del Nord si sono riversati milioni di aringhe morte.

Anche in questo caso le ipotesi formulate sono state molte, forse la più "credibile" è quella legate alla corrente del Golfo che a causa della rapida fusione del Polo Nord sta scendendo più in profondità perché "appesantita" dall'acqua dolce. Questo fenomeno, secondo gli esperti, potrebbe causare momentanee penurie di ossigeno nel mare o repentini raffreddamenti delle acque al punto da uccidere i pesci. Ma anche questa è una risposta che ci lascia molto perplessi. Anche in Italia, e guarda caso ancora Faenza, giorni fa si sono verificate morie di uccelli nei stessi luoghi dello scorso anno. Anche qui sono state formulate idiote soluzioni al problema, come quelle di ingestione di semi avvelenati ......

Vi ricordate il film di fantascienza di alcuni anni fa intitolato "Core" che trattava della modificazione del nucleo della Terra che, come si sa è una grande elettrocalamita che alimenta tutti i campi elettromagnetici del pianeta? In quel film, nel momento in cui iniziava a modificarsi e ad indebolirsi il campo elettromagnetico del pianeta, improvvisamente morivano persone portatrici di pacemaker e nello stesso istante impazzivano gli uccelli sbattendo contro i grattaceli e stramazzando al suolo. Non vi sembra paradossalmente di rivivere quel film nella realtà?

Quello era solo un film di fantascienza, ma si basava su teorie scientifiche esatte come la variazione dei campi elettromagnetici terrestri. Che questo fatto stia accadendo realmente è ormai scientificamente appurato.

Siamo quindi consapevoli che i poli magnetici della terra si stanno rapidamente spostando e insieme a questo fenomeno anche le energie che tengono attiva la nostra protezione geomagnetica sta diminuendo. E allora perché i nostri scienziati saccenti non cercano di darci risposte più esaurienti su quanto sta accadendo e non scusanti infantili che non convincono più nessuno?

Ma forse questi ultimi conoscono la verità e provano a mascherarcela per non impressionarci troppo. Se è così ci scusiamo e vi ringraziamo per la vostra sensibilità!

Ennio La Malfa

lunedì 30 gennaio 2012

Riflessioni in dormiveglia a Treia.... ma la spiritualità laica stavolta non c'entra nulla (o quasi)...

Fuoco acceso nel camino di Treia

Il pomeriggio di domenica 29 gennaio 2012 me ne stavo a Treia, davanti al camino acceso, a meditare? Diciamo a "sonnecchiare" rielaborando pensieri e sensazioni.

Questo è un buon esercizio riflessivo, uno si lascia andare, osserva la fiamma, poi pian piano  si appoggia allo schienale della sdraio... ed è fatta! Trovo che in questo modo si riesca a "percepire" la vera sostanza dei nostri pensieri, delle nostre pulsioni o preoccupazioni.

Certo tutti i pensieri sono passeggeri ed effimeri ma alcuni rappresentano positivamente "quella forza" che spingerà successivamente la "persona" ad attuare quanto è stabilito nel suo destino. La meditazione consente  di far chiarezza fra quelle che sono semplici proiezioni immaginarie o problemi inventati  e  quei pensieri che invece definiscono in germe "il veniente"... ciò che deve accadere.

La creazione di problemi “fittizi” è uno degli aspetti della mente. Alla base delle preoccupazioni mondane –ovviamente- c’è sempre il senso di responsabilità  per le nostre azioni dovuto all’identificazione con il corpo-mente.

Il processo dell’individualizzazione della coscienza è la funzione stessa della mente. La mente è  la capacità riflettente della coscienza che assume su di sé  il compito dell’oggettivazione e quindi della creazione del cosiddetto mondo delle forme. L’esteriorizzazione è la sua tendenza.

Eppure  non  è una condizione definitiva o   irreparabile, anche le sensazioni più negative possono essere trascese. Le preoccupazioni mondane che ci assalgono sono frutto del meccanismo  mentale che proietta l’attenzione sui fattori esterni, desideri e paure,  ed è per questa ragione che nella meditazione si consiglia di  fissare l’attenzione sulla  consapevolezza, sul soggetto,  ignorando le apparizioni mentali,   che son solo “impedimenti” (distrazioni)  che sorgono per inveterata abitudine all’esternalizzazione,  non tenerne conto significa restare quieti mantenendo l’osservatore in se stesso.

Personalmente ho avuto una grande fortuna nella  vita. Considero questo mio corpo e questa mia  mente estremamente benedetti e santi poiché attraverso di loro ebbi la possibilità di incontrare e conoscere due grandi saggi che diedero alla mia esistenza vero significato. Dimostrandomi come il distacco ed allo stesso tempo l'attenzione siamo importanti per restare focalizzati nel Sè.... nell'auto-consapevolezza.

“Due volte nato” si dice di chi nasce allo Spirito.  E senza alcun merito particolare da parte mia ciò è avvenuto allorché incontrai  nel 1973 il mio padre spirituale e Maestro, Swami Muktananda, il quale risvegliò la mia coscienza individuale alla consapevolezza del Sé.  “Medita sul tuo Sé, cerca il tuo Sé, inchinati al tuo Sé, onora il tuo Sé, adora il tuo Sé, poiché Dio vive in te, sei tu..!” Questo il messaggio profondo e liberatorio che egli mi trasmise ed  attraverso il quale ri-nacqui nello Spirito.

Durante il periodo della "maturazione" spirituale, a causa della mia particolare natura, sentii il bisogno di essere nutrito, curato e seguito e ciò avvenne allorché, sempre per il mio buon karma, incontrai la più nobile, la più bella e sapiente e dolce delle madri, la mia adorata madre spirituale Anasuya Devi. L’incontro avvenne in modo periglioso ed emozionante  nel 1975,  in seguito continuai  a frequentarla assiduamente per molti anni, restando alla sua presenza fisica, in un continuo andirivieni fra Calcata e  Jillellamudi, sino alla sua “dipartita”, nel 1985.

Il mio Maestro aveva lasciato il corpo nel 1982 e nel 1985, con l’uscita  dal mondo fisico della mia amatissima Amma, rimasi completamente orfano… Ma no… scoprii in verità la costante presenza del padre e della madre dentro di me…

Come avviene per i genitori fisici, che sono presenti in noi come patrimonio genetico, Anasuya e Muktananda sono presenti in me come Spirito e Amore. Il sublime miracolo del loro insistere  in me è qualcosa che non si può narrare né descrivere.. posso solo piangere di gioia  nel percepirne la loro costante e misteriosa presenza. In tal modo la loro promessa è stata mantenuta e la continuità stabilita.

Ed in verità chiunque di noi potrebbe dire la stessa identica cosa, poiché noi siamo tutte forme del divino, siamo la beata Esistenza Coscienza Beatitudine e null’altro.

Volevo però oggi iniziare a trascrivere alcune memorie, soprattutto alcune frasi significative dell’insegnamento  ricevuto. Non che le parole in se stesse  siano importanti… ma le indicazioni implicite, il modo in cui vennero trasmesse,   la sensazione vissuta nell’ascoltarle, la meraviglia e il riconoscimento della verità in esse manifesta, sì!

Consentitemi di iniziare con  alcuni dialoghi di Anasuya Devi, su temi che molto spesso lasciano perplesse le menti dei cercatori,  toccando corde segrete del loro cuore.

Domanda: “Cosa pensi della rinascita delle anime, la catena di vite  in successione..?”

Amma: “Beh.. se pensi ci possa essere una catena di vite successive per la stessa anima, in tal caso devi ammettere che la prima esistenza di questa catena deve avere una specifica causa. Può essere solo la causa della prima vita quella che ha causato tutte le successive… Quindi di chi è la causa originaria e da dove sorge? Non voglio dire con ciò che la rinascita è impossibile dico solo che non è una cosa  da noi creata. In fondo, pensandoci bene,   colui che non crede nella rinascita vede la morte attraverso la vita, chi invece crede nella rinascita vede la vita attraverso la morte… (risate..)”

Domanda: “Qualcuno dei tuoi discepoli è andato in paesi stranieri come missionario, come fece Vivekananda (il famoso discepolo di Ramakrishna di Calcutta)?”

Amma: “Io non ho discepoli (sishya) ho solo figli (sishu). Ciò che essi compiono è determinato dalla stessa Shakti (Energia Divina) che porta avanti l’intera creazione. Questa Shakti fa scrivere ad uno una storia  o  fa fare altre cose ad un altro…. Una sola è la forza che  abilita ogni agente a compiere le azioni. Non esiste altro potere che quello.”

Domanda. “Perché esistono piacere e dolore e tutte le altre qualità incompatibili fra loro?”

Amma: “Giorno e notte sono ovviamente entrambi necessari. In assenza della relatività non potrebbe affatto esserci  creazione. Tutte le qualità che noi incarniamo sono già lì.. tutte derivano da quel  Potere Originario. Non potrebbero esistere in noi se non esistessero già in Quello. Come succede per un commediografo che crea diversi personaggi dotando ognuno delle caratteristiche necessarie .. (risate..)”



Ecco, miei fratelli di recitazione, ognuno di noi incarna quelle caratteristiche necessarie a svolgere la specifica parte che  gli è stata concessa… ma è lo stesso commediografo che recita, che dirige, che passa le luci, che assiste come pubblico, che applaude e piange e ride…



Paolo  D’Arpini

domenica 29 gennaio 2012

Scie chimiche nel cielo di Monterubbiano (Fermo), ecco la prova fotografica di Stefania Acquaticci

Foto scattata da  Stefania Acquatici - Monterubbiano (Fermo)


Carissime/i, vi invito ad alzare più spesso gli occhi al cielo.

Le foto che vedete sono state da me scattate ieri mattina a Monterubbiano più di venti aerei hanno solcato i nostri cieli dall'alba per tutta la mattina, incrociandosi, con traiettorie del tutto improbabili per gli aerei di linea.  Alle otto verso Fermo si contavano quattordici strisce, ma anche il cielo a sud era devastato alle dieci il cielo non era più visibile coperto da una cortina bianca alle 12 il cielo ha iniziato ad aprirsi e si sono formati cumuli di nuvole
forse grazie anche ai tre dispositivi, che utilizzano l'energia cosmica orgonica per rigenerare ed armonizzare il nostro ambiente cosmico umano-terrestre, da poco istallati nel nostro territorio:
il Crystalbuster
http://umaniindivenire.grou.ps/583019 e il Genesa Crystal http://umaniindivenire.grou.ps/578485

Non è strano che non piova dalla prima settimana di luglio?


Per chi fosse interessato ad approfondire consiglio di vedere il video:
http://www.youtube.com/watch?v=_cwmXcM9L3E&list=FLel5iQLA2SluUPpHqs31prA&index=8&feature=plpp_video

Comunque in rete potete trovare moltissima documentazione sulle scie chimiche.
Credo che la  fondazione diversoinverso -  per un vivere più umano, nata per diffondere la bellezza e la diversità, nel rispetto di ogni essere vivente, mai come in questo momento debba essere al fianco di quanti si stanno impegnando, a tutti i livelli, per portare il nostro pianeta e i suoi abitanti in armonia con le Leggi Universali.

La presa di coscienza delle scie chimiche è uno dei tanti tasselli di questa realtà che stiamo subendo, che ci viene imposta attraverso l'istillazione dell'emozione paura, alimentata ogni giorno da chi crede di poter controllare l'Umanità.
Informarsi, acquisire consapevolezza e soprattutto assumere la propria responsabilità personale è il solo modo per ritrovare l'amore e l'equilibrio interiore capace di traghettare se stessi e l'umanità oltre l'attuale paradigma di sopraffazione che non ci appartiene quali Esseri Divini.

Vi abbraccio con affetto fraterno, certi che insieme potremmo creare un nuovo paradigma di esistenza.

Stefania Acquaticci 
Monterubbiano, 29 gennaio 2012

Scie chimiche sopra Monterubbiano (Fermo)

sabato 28 gennaio 2012

Trasfigurazione dell'Uomo / Dio - Quando l’arte si fa messaggio dell’anima...

Carlo Monopoli è un artista di grande livello, che  ebbi il piacere di conoscere personalmente, apprezzandone  le  opere, in quanto partecipò a diverse mostre organizzate quando ancora vivevo a Calcata. Egli tra l'altro partecipò anche alla prima edizione della Biennale d'Arte Creativa di Viterbo, lasciando in quella città, in omaggio, un suo bellissimo dipinto. In questi giorni, cercando di rimettere ordine nel mio archivio fotografico ho recuperato una immagine "La trasfigurazione di Cristo" che Carlo mi inviò tre anni fa. Non l'avevo mai pubblicata, poichè a quel tempo, non avevo ancora un blog  in cui poter inserire le immagini...  Ne approfitto quindi oggi, grazie all'opera  meritoria di Sandro Capponi creatore di questo sito su Treia, per mostrarvi l'affresco/mosaico che fu selezionato per il premio internazionale Volturno Morani.


Trasfigurazione di Cristo -  di Carlo Monopoli


Carlo Monopoli vive a Desenzano del Garda un luogo per me significativo anche dal punto di vista della memoria personale, infatti per lunghi anni,  abitando a Verona, frequentai spesso la riva bresciana del più grande lago d’Italia. Ricordo una notte d’estate in cui, ancora giovinetto, improvvisamente salii su un treno in partenza dalla stazione di Porta Nuova e senza sapere dove il convoglio fosse diretto, in una sorte di fuga fanciullesca   con l’amica Yolene, mi ritrovai, -anzi ci ritrovammo- a Desenzano. 

Rammento le barche ed i battelli alla fonda nel porto, le luci delle pasticcerie e dei panifici in procinto di cuocere pane e dolci, una leggera striscia di viola  all’orizzonte del lago che annunciava l’imminente aurora. Così in quella visione romantica ebbi la sensazione di vivere in una sorta di paradiso. Forse anche perchè era la prima volta che assistevo al sorgere del sole....

Attrazione, emozioni, melodie dell’animo e suoni della natura, risciacquio delle acque tiepide, colori, profumi,  occhi in cui affondare i miei… Avvertivo dentro di me  una trasformazione,  trasfigurazione,   del mondo  materiale in metafisico…

Il ricordo  era ancora impresso nella mia mente e  quando ricevetti la foto della “Trasfigurazione di Cristo” immediatamente mi sono tornate in mente tutte le emozioni vissute in quella incredibile notte, in quel viaggio di andata e  ritorno  dal nulla nel nulla.

…  osservando l'opera di Carlo,  ho sentito che “l’uomo  si fa Dio…”  come pure  “Dio  si fa uomo…” .  Che differenza c’è in fondo? Non è forse Dio presente in tutte le sue creature? E non sono tutte le forme un’espressione della sua gloria  e della sua Coscienza?

Non vogliate perciò considerare blasfemo il mio paragone e nemmeno l’accostamento col mio viaggio metapsichico compiuto tantissimi anni fa a Desenzano del Garda… 

Ed in termini di spiritualità laica ecco  una citazione di un brano di Giovanni Paolo II nella sua lettera agli artisti del 1999: “Sulla soglia ormai del terzo millennio, auguro a tutti voi, artisti carissimi, di essere raggiunti da queste ispirazioni creative con intensità particolare. La bellezza che trasmetterete alle generazioni di domani sia tale da destare in esse lo stupore! Di fronte alla sacralità della vita e dell’essere umano, di fronte alle meraviglie dell’universo, l’unico atteggiamento adeguato è quello dello stupore”.

Paolo D’Arpini

 ……………………

Motivazioni dell’artista:  La Trasfigurazione di Cristo 
Raccontare un evento così evocativo e carico di profonde suggestioni, attraverso il  mio vissuto Cristiano, mi pone dinanzi  all’occasione di restituire, utilizzando  i colori, il dono e le opportunità inimmaginabili della mia attività artistica, che in cuor mio ho sempre considerato regalatomi dall’Alto.
Il tema della trasfigurazione di Gesù  l’ho inteso come lo svelamento del Suo essere più profondo. 

Lo splendore del volto di Gesù e delle sue vesti è l’irradiazione della sua trascendenza, conferma e realizzazione delle Scritture, rappresentate da Mosè  ed Elia come presenze.
Umano e Divino
.. connubio perfetto nella figura di Gesù, uomo fra gli uomini, che rivela la propria Divinità.

Pietro, Giacomo e Giovanni, ai piedi di Gesù “splendore di luce”, sono ricettori di questa grande visione e,  in quanto tali, collocati in un contesto iconografico classico, attraverso la contemporaneità di un  filtro/mosaico che li rende tasselli … frammenti di un disegno divino più grande.

Questi tasselli del mosaico si infittiscono intorno alla figura di  Gesù, si smaterializzano in Lui,  fino a quasi  scomparire, evanescenze  nella luce della visione della Gloria di Cristo che accoglie, protegge, abbraccia e rassicura … come a dire : ” non temete”

Un momento di timore, ma anche di grande gioia  nel quale ciascuno di noi si riconosce parte di questo progetto: ciascuno di noi si trasfigura al cospetto del mondo, riprende il proprio cammino nella quotidianità  e diventa testimone della forza dell’amore di Dio ….Tasselli di un infinito mosaico. 

(Carlo Monopoli)

venerdì 27 gennaio 2012

Savino Frigiola: "La terapia per uscire dalla crisi economica sta nel restituire allo Stato il monopolio esclusivo dell'emissione monetaria!"

Ritorno alla sovranità monetaria


Tra i tanti disastri provocati dall’attuale crisi economica, si registra anche qualche aspetto positivo, se tale risulta chiarire e capire le reali posizioni delle forze politiche in campo ed i relativi celati e reconditi retroscena.
E’ saltato l’atavico e latente equivoco della connivenza all’interno della destra tra le due anime completamente diverse ed antagoniste fra loro, quella sociale, votata a realizzare e sostenere le istanze sociali e quella economica da sempre al servizio dei banchieri. I consensi alla destra sono sempre arrivati dalla condivisione dei programmi economici e sociali, regolarmente poi stravolti e disattesi dai più facoltosi ed arroganti soggetti di partito, proprio perché legati e foraggiati dai signori banchieri e finanzieri e quindi al loro servizio. In questa crisi, prima economica e poi politica, alla fazione della destra economica è stato affidato il lavoro sporco di far saltare la maggioranza al governo Berlusconi, ritenuto non abbastanza allineato sugli interessi dei banchieri, nonostante il pacchetto delle 6 leggi approvate in loro favore.
E’ saltato anche il coperchio all’interno del pentolone della sinistra, ragion per cui sono emersi chiaramente i due tronconi che da sempre hanno albergato nel poco monolitico blocco della sinistra: quello secondo l’impostazione ufficiale a difesa del lavoro e dei lavoratori e quello da sempre allineato, con azioni più coperte e riservate, sulle posizioni dei così detti poteri forti, (Passera - Debenedetti) contro i quali si è sempre scagliata la propria base. L’accurata azione di lavaggio del cervello praticata all’interno dello schieramento di sinistra per fuorviare l’individuazione dei reali responsabili è giunta a tal punto che ancora oggi i vecchi e convinti compagni, con in testa l’imposto fantasma del capitalismo, faticano ad identificare nei banchieri i veri artefici dei disastri economici e sociali che vengono calati sul territorio con il convinto sostegno del PD.
Questa crisi ha fatto anche emergere l’inadeguatezza dell’azione politica svolta dalla “Lega” a difesa delle partite IVA tutt’ora strangolate e massacrate del sistema bancario e monetario a dimostrazione che gli aspetti economici e monetari devono essere decisamente affrontati e risolti e non solo sommessamente sussurrati.
Altrettanto evidente la fretta dimostrata dai banchieri ad imprimere una accelerata alla realizzazione dei loro disegni che secondo loro procedevano troppo a rilento. Emersa anche la diffidenza dei banchieri verso i politici che pur servili ed obbedienti cominciavano a dare segni di nervosismo per la perdita di popolarità che andavano collezionando nell’imporre al proprio elettorato le misure volute dalla cricca dei banchieri europei.
Deve essersi trattato di un vero caso d’emergenza per costringere i banchieri a uscire allo scoperto per assumere in prima persona responsabilità di governo, dopo aver costretto i propri camerieri, sia di destra che di sinistra accasati nel Parlamento, a sostenere apertamente il governo Monti.
E’ caduto anche il tabù del perenne ed inconciliabile dissidio tra destra e sinistra. Le due compagini, obbedienti e con grande disinvoltura si sono unite diligentemente a sostegno del governo dei banchieri.
Da tutto ciò deriva che quelli che creano discriminazioni all’interno delle forze d’opposizione al governo Monti finiscono per impedire azioni congiunte ed organizzate con gli apporti sinergici dei rispettivi saperi ed esperienze, finiscono per portare acqua al governo dei banchieri alla stessa stregua degli agenti depistatori assoldati dal “sistema” per svolgere l’antica quanto subdola azione del “divide et impera”.
Chiariti sommariamente questi essenziali aspetti occorre seriamente individuare l’appropriata strategia, alla quale tutti attenersi, per uscire dalle grinfie dei banchieri. La loro azione di strangolamento dello Stato e del mercato avviene mediante il brandeggio del debito pubblico, che loro stessi incrementano, mediante l’emissione e la gestione monetaria, sottratte nel tempo, allo Stato con il giochino delle tre carte.
Bisogna smettere di formare nuovo debito e ridisporre delle risorse necessarie per il rilancio dell’economia e della occupazione. Ciò si realizza perfettamente ed esclusivamente con il ritorno dello Stato ad emettere la propria moneta, in nome e per conto dei cittadini, ivi compreso il controllo e la relativa gestione, nell’interesse di tutta la comunità nazionale, e non per le tasche dei banchieri, come solo lo Stato con i suoi organi politici è in grado ad adempiere.
La nostra invidiabile e positiva esperienza nei cento anni di attività svolta in questo senso, dal 1874 al 1975, certificano e dimostrano l’indispensabilità a procedere rapidamente in questa direzione, pena il dover sopportare, con tutte le nefande conseguenze, la lunga e mortificante agonia che si concluderà solamente quando sarà completamente smantellato tutto il nostro sistema produttivo.
La medesima terapia, in condizioni economiche analoga alla nostra, nel 1933 in America fu raccomandata da  Irving Fisher di Yale al Governo degli Stati Uniti. 

Il grande economista, della famosa scuola di Chicago, affermò che per fare uscire gli Stati Uniti dalla grande depressione che ancora perdurava, a seguito della crisi del 1929, doveva essere restituito alla Stato, come descritto nel suo  libro: «100% Money», il monopolio esclusivo dell’emissione monetaria.
Questa sua convinzione fu rafforzata nell’aver constatato che mentre quasi tutti gli altri Paesi erano in crisi, travolti dalla grande depressione, l’Italia era uno dei pochi con l’economia in espansione, grazie alla propria emissione monetaria che le permetteva di poter disporre delle relative risorse per realizzare i propri scopi istituzionali senza indebitarsi nel confronto dei banchieri. Si addiviene alla stessa conclusione anche facendo altro percorso conoscitivo.
Se si esamina attentamente i bilanci della BCE e della Banca d’Italia, entrambe private si riscontra:. nel bilancio al 31/12/2010 della BCE, tra le passività, si legge: Banconote in circolazione = € 67.176.191.390 (senza stabilire chi sia il creditore, essendo impossibile poiché inesistente).  Premesso che nella suddivisione degli utili tra BCE ed ex Banche centrali dei vari stati il rapporto tra loro concordato è rispettivamente 8 % alla prima e 92 %, alle seconde, in questo caso la Banca d’Italia nel proprio bilancio del 31/12/2009 tra le passività compare la voce “banconote in circolazione = € 132.840.084.030, anche in questo caso senza poter specificare il creditore poiché inesistente.
Dal silenzio omertoso che si ottiene alla semplice domanda: chi è il beneficiario di queste due voci di debito, che per il sistema monetario diventano utili occulti, ai quali bisogna aggiungere gli oltre 100 miliardi di interessi sul debito pubblico, si può comprendere senza equivoci che le metastasi e gli intrecci sviluppatesi all’interno del sistema bancario-monetario, rendono questi organismi ormai irrecuperabili per svolgere la corretta funzione di monetizzare il mercato finalizzata allo sviluppo ed al benessere dei cittadini. Inutile perdita di tempo e di energie quindi rincorrere la nazionalizzazione della Banca d’Italia e cercare di raddrizzare la funzione della BCE.
Le cifre in ballo, sottratte indifferentemente da tutte le tasche dei cittadini a beneficio dei banchieri sono così rilevanti da rendere del tutto ridicole quelle che il governo Monti intende recuperare strizzando professionisti, tassisti, e farmacisti. Queste considerazioni e questi argomenti ritenuti sino a qualche tempo astrusi, di scarso interesse e di non facile comprensione, stanno diventando sempre più comprensibili, e lo saranno sempre più man mano che la gente comincerà a rendersi conto di dover pagare l’affitto di casa sua ai banchieri, lo Stato in questo caso fa’ solo l’esattore, spece se sommate alle rate del mutuo ancora in corso. Il tutto ovviamente a maggior gloria e per assicurare e migliorare gli incassi ai signori banchieri.  
O la politica si sveglia e recupera la sua funzione o le singole “autority” nominate appropriatamente dai banchieri, la renderanno inutile e superflua; ivi compreso la fastidiosa presenza dei politici per non rischiare che  potrebbero anche riscoprire il proprio ruolo a difesa della gente e dell’intero mercato. Mai come oggi: o con i cittadini o con i banchieri.


Savino Frigiola

giovedì 26 gennaio 2012

Moti anti-monti - Non solo camionisti, pescatori, tassisti, farmacisti, agricoltori, professionisti, benzinari, disoccupati, madri di famiglia, poveracci qualsiasi... l'Italia s'è desta!?

Pensieri al vento



Cronaca spicciola di Camerino – Spesi 13.000 euro (forse anche di più) per derattizzare l'asilo d'infanzia di Camerino. Boh, forse sarò all'antica, ma non costava molto meno ospitare due o tre gatti? Oppure installare in ogni stanza un congegno ad ultrasuoni? In passato, avendo avuto famiglie di roditori conviventi, ed essendomi stufato di vedermeli passeggiare sul letto avevo risolto il problema adottando un gatto ed in aggiunta piazzando nella stanza uno di quei piccoli marchingegni ad ultrasuoni, dal costo di pochi euro. Il gatto lo nutrivo ad avanzi e lui si arrangiava ad arrotondare la dieta acchiappando qualche topo, serpentelli e scorpioni. Comunque avevo notato che era stato sufficiente l'odore del gatto per convincere i roditori a cambiar casa... Altro che 13.000 euro...! - Paolo D'Arpini

Continua con i commenti:



Commento di Giuseppe Turrisi: "...ogni tassista, ogni camionista, ogni forcone, ogni rivoluzionario scriva sulle magliette sui teloni sul taxi: "SOVRANITA' MONETARIA".... diffondere a ripetizione con ogni mezzo.."

Commento di Aldo Arpe: "APPELLO PER L'ANNULLAMENTO DEL DEBITO PUBBLICO VERSO LE BANCHE, PER LA NAZIONALIZZAZIONE DELLE BANCHE, SENZA INDENNIZZO PER I GRANDI AZIONISTI E SOTTO CONTROLLO DEI LAVORATORI  PER UN PROGRAMMA ANTICAPITALISTA E RIVOLUZIONARIO.."

Commento di Stefania Rossetto: "TIR: La polizia attacca i presidi dell’autotrasporto E’ partito in tutta Italia l’attacco della polizia ai presidi dell’autotrasporto impegnato nel fermo nazionale di categoria. Cariche e violenze si stanno verificando su tutto il territorio nazionale, con reparti della polizia che non intervengono solo sui blocchi del traffico o presunti tali, ma anche contro qualsiasi riunione o “assembramento” di autotrasportatori persino in aree di sosta private. "Una vergogna - ha stigmatizzato Maurizio Longo - da parte di un governo incapace di sostenere il dialogo se non con i centri di potere cui è legato o ha interesse a stare in contatto. Da ore ormai la stragrande maggioranza degli autotrasportatori si astiene da qualsiasi azione che anche lontanamente possa prefigurare una violazione di legge". "Siamo stati accusati - ha aggiunto - di effettuare uno sciopero selvaggio, quando era ed è autorizzato dal ministero dell’Interno sin dal 27 dicembre scorso. Ora gli attacchi e le violenze fisiche". Ma l’autotrasporto non si piega. Anche se qualche presidio sarà smantellato con la forza, i camion comunque non lavoreranno"

Commento di Marco Sperelli: "Cosa serve fare casino, creare il caos, fare scioperi selvaggi? Nulla I camionisti pensavano di creare un disagio ai politici? Lo hanno creato alle signore anziane che non trovavano da mangiare perchè le merci non arrivavano, a chi doveva andare a lavorare per mantenere famiglia e non poteva per mancanza di benzina, a chi era costretto a trasportare urgenti analisi del sangue scortato dalla polizia. SI MANIFESTA PER FAR DEL MALE A NOI STESSI!!! Questo è il colmo italiano"


Commento di Gianni Certo: "L’Italia si ribella … e la polizia manganella! Si è infiammata nel pomeriggio la protesta dei pescatori a Montecitorio contro il caro gasolio. Urla, petardi, bombe carta e scontri con le forze dell'ordine. Cinque persone sono rimaste ferite tra i manifestanti che fin dalla mattina, in un centinaio, erano in presidio davanti all'ingresso principale della Camera. Le cariche della polizia hanno cerc...ato di impedire l'aumento delle proteste. Dopo i primi tafferugli le forze dell'ordine in assetto antisommossa hanno cercato di tenere a distanza i manifestanti dietro transenne e anche se dopo una prima carica della polizia i pescatori hanno alzato le mani in segno di resa, poi ci sono stati altri scontri....  Io questa la inizierei a chiamare “disperazione” … quella a cui ci sta portando, giorno dopo giorno, la nostra classe dirigente! Prima i trasportatori e gli agricoltori, adesso i pescatori … i prossimi chi saranno? E vedere la polizia che manganella dei lavorati (perchè non mi venite a dire che questi sono mafiosi infiltrati eh) è veramente triste"

Commento di Roberto Zaffuto: "Carabinieri se non volete essere sostituiti  e se non volete ancora continuare a vivere con lo stipendio di morti di fame aiutate il popolo italiano a lottare contro la casta denunciando i politici corrotti massoni e mafiosi mandandoli in carcere e non nei carceri liberalizzati come hanno decretato con l'articolo 28, ma ai lavori forzati nelle miniere o nei lavori di agricoltura!"

Scrive Alieno Milioni: "Gaeta. I Camionisti accolgono il Generale Pappalardo e Danilo Calvani.  Il Porto, gli autotrasportatori, il MOF, ad Aprila, a Sabaudia, a Latina.. a Fondi. Tutta la provincia, per la prima volta è stata coinvolta in una manifestazione unitaria"
Comma liberalizzazioni sulle scorie nucleari - "IL COMMA che nel decreto sulle liberalizzazioni, il governo Monti ha pensato bene di dedicare alla scottante questione delle scorie nucleari, per riaprirla e cancellare il passato, referendum in primis. È stato deciso, infatti, che il governo potrà installare dove vorrà i depositi senza il parere previo delle istituzioni locali. Una decisione che spiana la strada alla stabilizzazione dei depositi ora provvisori e alla nascita di nuovi, in ogni dove. Un’imposizione che, per ora, non è andata giù ai deputati del Pd della zona più sensibile, il vercellese (Saluggia ospita l’8 percento delle scorie italiane) che pur restando fedeli a Monti promettono battaglia, definendo il comma “inaccettabile”. Tra i siti meno idonei la palma d’oro spetta, infatti, a Saluggia che ha i depositi temporanei nella golena della Dora Baltea e a monte dell’acquedotto del Monferrato"

Commento di Franco Garofalo: "La teoria economica del demurrage, più frequentemente definito "icemoney", è frutto del lavoro di un economista eterodosso, il tedesco-argentino Silvio Gesell (1862 - 1930) ed è stata sperimentata in una cittadina del Tirolo austriaco, Worgl, e in una della Baviera, Chiemgau. Il principio del demurrage è molto semplice e ben noto a tutti: quello dell' inflazione. Com' è noto, l' in...flazione è un onere occulto a carico dei lavoratori che si realizza quando essi, dopo aver ricevuto un certo ammontare di moneta in forma di salario, trasformano questa moneta in merci e servizi. Se i prezzi di merci e servizi crescono costantemente il salario ne sarà deprezzato, cioè il lavoro scambiato con quel salario non avrà col passare del tempo lo stesso valore al quale è stato negoziato, nel momento in cui i salari sono stati fissati. Questo "sospinge" la dinamica dei salari, cioè questi non possono che aumentare e, a loro volta, i salari spingono l' inflazione perchè con l' aumento dei salari le merci si intendono nuovamente deprezzate, e così via fino alla crisi del sistema..."

Commento di Maria Grazia Accarrino: "VOLETE DICHIARARE GUERRA ALLO STATO? COMINCIAMO A NON GIOCARE PIU' A SUPERENALOTTO, LOTTERIE, SCOMMESSE, GIOCHI VARI. A COMINCIARE DALLE PROSSIME ESTRAZIONI E CONCORSI. CHIUDETE I CONTI CORRENTI BANCARI, RITIRATE I VOSTRI SOLDI E BUTTATE VIA LE CARTE DI CREDITO, PER UN MESE, IL CARBURANTE COMPRIAMOLO TUTTI DALLA STESSA COMPAGNIA PETROLIFERA, POI UN ALTRO MESE SOLO DA UN 'ALTRA....... VEDRETE COME LE  COMPAGNIE, CHE SI RITROVANO PER UN MESE SENZA CLIENTI, ABBASSERANNO I PREZZI! ANDIAMO A FARE LA SPESA DAI PICCOLI COMMERCIANTI, ELIMINIAMO PER UN MESE I GRANDI MAGAZZINI, SVUOTIAMOLI, SCOMMETTIAMO CHE ABBASSERANNO I PREZZI? VOGLIONO LA GUERRA? TUTTI INSIEME LA POSSIAMO FARE SENZA VIOLENZA, SOLO UNITI SI PUO' VINCERE. QUESTA SI CHIAMA RIVOLUZIONE PACIFICA CI VORREBBE PIU' DEL 50% DELLA POPOLAZIONE PER ATTUARLA... PER QUESTO DEVE VENIRE PRIMA L'INFORMAZIONE..."

Commento di Paolo Flezza: “…sapevano che tutta la base industriale del sud Europa sarebbe stata distrutta... Il Prof. Alain Parguez, uno degli insider più straordinari nella genesi del Colpo di Stato Finanziario europeo,  e uno dei relatori del prossimo Summit MMT in Italia, mi ha scritto fra le altre cose: “Porterò le ultimi ricerche che svelano come il golpe finanziario sia stato attentamente pianificato da Francia e Germania che sono le eminenze grigie dell’asse Vaticano-Bruxelles.  Ora, per venire ai giorni nostri, va detto, e vi spiegherò, come i debiti nazionali europei, e i presunti danni che comportano, siano stati grandemente sopravvalutati. Perché? Perché le grandi banche devono essere sovra-compensate per le loro perdite dovute alla speculazione su quei debiti. Infatti i tassi d’interesse ‘shylockiani’ sui debiti dell’Eurozona sono una cornucopia per le grandi banche europee e per le corporations che li percepiscono. L’Euro è comunque destinato a collassare, portandosi con sé le austerità, la distruzione di ogni spesa di Stato produttiva e le privatizzazioni selvagge"

Commento di Alessandro D'Amato: "La procura di Trani ha deciso di fare una visitina a Fitch, dopo Standard & Poor’s e Moody’s, nella sua ottica di moralizzazione degli uffici finanziari allo scopo di riportare i CEO di nuovo allo stato adamitico. Auguri"

Pensaci bene Giacomino....

Gianfredo Ruggiero: "In virtù del razzismo..." - Ovvero come l'uomo ha cominciato a percepire le differenze nella sua stessa specie...

Lotta impari

Premetto che questo intervento non ha lo scopo di dissertare su illuminismo e dintorni, ma più politicamente di sollevare quel velo di ipocrisia e omertà che copre le malefatte dei padri della "democrazia" e di mettere in discussione uno dei tanti dogmi del novecento su cui si basa la legittimazione di questo nostro sistema.


Il razzismo, la schiavitù contemporanea e la successiva segregazione razziale, il neocolonialismo, l’eugenetica e il mito della superiorità ariana non sono incidenti della storia o il frutto di qualche mente bacata, bensì la naturale conseguenza di talune dottrine filosofiche.L’illuminismo è ricordato come la culla della democrazia e dei diritti umani, volutamente si dimentica che fu anche l’origine del razzismo propriamente detto e della derivante schiavitù etnica.

Nel solco del pensiero illuminista, sviluppatosi in Europa nel XVIII secolo a da qui al nuovo mondo, si imposero le nuove dottrine del razzismo scientifico e della superiorità della razza bianca che portarono a giustificare la schiavitù americana, lo sterminio dei pellirosse nelle Americhe e la sottomissione delle popolazioni africane. Diedero inoltre forte impulso al nazionalismo e al colonialismo da rapina praticato soprattutto da Francia e Inghilterra, le due nazioni patria dell’illuminismo e culla della democrazia. La schiavitù e la discriminazione sono sempre esistiti, mi si può obiettare.

E’ vero, ma è con l’avvento dell’illuminismo che nasce il razzismo nella sua veste scientifica e razionale. E dalla scienza alla morale il passo è breve.Greci, romani e, prima di loro, gli egizi praticavano la schiavitù, ma solo nei confronti dei prigionieri di guerra, di popolazioni sottomesse o degli insolventi i quali, tuttavia, potevano riacquistare la libertà una volta saldato il debito o per concessione del padrone.

Di razzismo nella storia di Roma non vi è traccia, anzi molte importanti personalità della storia romana erano di origine africana, come l’imperatore Settimio Severo. Lo stesso concetto di “barbaro” derivava da motivazioni culturali e di arretratezza e non da considerazioni di ordine razziale (il termine - razza - all’epoca non esisteva neppure). La Roma di Traiano, nel periodo della sua massima espansione attorno al 110 d.C., era affollata da più di un milione di abitanti e di questi meno del trenta per cento era di origine latina, gli altri provenivano dai quattro angoli dell’Impero.

Nelle sue strade si potevano incontrare persone dall’aspetto nordico, alti, biondi con gli occhi azzurri e uomini e donne di bassa statura, di pelle scura o di chiara provenienza mediorientale o asiatica. A differenza di oggi non esistevano né quartieri etnici, né tanto mento ghetti: tutti si sentivano romani, parlavano la stessa lingua (il latino e per i più colti anche il greco), osservavano le stesse leggi e, soprattutto, si sentivano orgogliosi di appartenere ad una grande civiltà.

La cittadinanza romana era la cosa più ambita. Esisteva la schiavitù, è vero, ma come condizione sociale, spesso temporanea, e non come presupposto razziale, quindi perenne.

Gli schiavi, nell’antica Roma, potevano riacquistare la libertà in qualunque momento (liberti) e i loro figli nascevano liberi; non erano rari i casi di padroni che alla loro morte lasciavano il patrimonio o l’attività allo schiavo fedele, come frequenti era i matrimoni tra il padrone e la sua schiava. Perfino nelle terme (i romani aveva un vero e proprio culto dell’igiene), non vi era nessuna forma di separazione anzi, gli schiavi come le donne non pagavano neppure il biglietto.

Di razzismo nella civilissima Roma non vi era traccia: tutti erano cittadini dell’Impero con gli stessi diritti e doveri, a prescindere dal colore della pelle.Una prima forma di discriminazione di massa si manifestò a Roma solo sul finire dell’impero e fu a sfondo religioso quando, nel 380 d.C., Teodosio, con l’editto di Tessalonica, impose il cristianesimo come religione di Stato, unica e obbligatoria.


Il cristianesimo, forte del sostegno statale, assunse fin da subito una connotazione totalitaria che contraddiceva il tradizionale rispetto romano versi tutte le religioni praticate all’interno dell’Impero.
L’estremismo dei cristiani portò alla scomparsa degli antichi culti e alla mal tolleranza degli ebrei, loro progenitori.


Nell’Europa medioevale e cristiana questa avversione contro gli ebrei si radicalizza ancor di più e sconfina nella vera e propria persecuzione di massa, ma poggia ancora una volta su presupposti religiosi e non razziali a cui si aggiungono motivazioni morali derivanti dalla pratica dell’usura. Inoltre gli ebrei, altra loro colpa, erano l’unica minoranza non cattolica in un’Europa totalmente cristiana.

In occasione delle Crociate puntualmente si verificavano massacri di ebrei. Alla partenza della prima, nel 1096, in Renania 50.000 mila ebrei sono uccisi. Conquistata Gerusalemme ad essere sterminati dai cristiani furono non solo i musulmani, ma anche l’intera comunità ebraica (“Dio lo vuole” incitava Papa Urbano II, slogan non tanto diverso nelle conseguenze con quel “Gott Mit Uns” di hitleriana memoria).

I Pogrom nella Russia zarista e la cacciata dei ebrei “Marrani”. dalla Spagna cattolica nel 1492 avvennero, infatti, per motivazioni esclusivamente religiose.

L’evangelizzazione delle Americhe comportò la quasi completa scomparse di antiche civiltà come quella dei Maya, degli Incas, degli Atzechi. Civiltà primordiali, eppur avanzate in molti campi della scienza, spazzate via dalla furia dei conquistadores che in nome di Dio e per volere del Re presero possesso di quelle terre spogliandole dei loro tesori e massacrando gran parte degli indios. Le malattie veicolate dalla soldataglia fecero il resto.

Durante il Medio Evo la schiavitù persistette solo in alcune parti d’Europa e nel vicino Oriente e non veniva comunque associata alla popolazione nera o ad altre etnie, la parola schiavo deriva infatti da “slavo”.

Con la diffusione delle idee illuministe si ebbe il salto di qualità: la schiavitù si veste di razzismo e da fenomeno marginale in via d’estinzione riprende massicciamente vigore fino a diventare un vero e proprio fenomeno di massa, prima nelle colonie inglesi e poi in America.
Ad essere ridotti in schiavitù secondo la nuova morale illuminista non sono più gli uomini, come avveniva in passato, bensì degli esseri inferiori nati per servire la razza bianca.

I filosofi illuministi amavano parlare di uguaglianza, di diritti civili e di libertà nei famosi “Cafè” d’Europa, ma il caffè zuccherato che sorseggiavano - mentre scrivevano la dichiarazione universale dei diritti umani - e il cotone dei loro abiti era prodotto da persone che nell’Africa Occidentale venivano ammassate sulle navi col fucile puntato, trasportate attraverso l’Atlantico in condizioni spaventose (moltissimi di essi morivano durante il viaggio di stenti, di fame o per le percosse degli schiavisti), vendute all’asta e poi messe a lavorare per 15, 16 o addirittura 18 ore al giorno fin quando non morivano. Circa 14 milioni di esseri umani - giovani, donne e perfino bambini - andarono incontro a questo destino.

Lo schiavismo era considerato dagli alfieri dell’illuminismo e teorici della democrazia come un’impresa salutare, che acquisiva un ruolo civilizzatore nella storia dell’Africa: la tratta avrebbe allontanato dal Continente nero dei pagani primitivi e ignoranti per inserirli in un Occidente progredito e per di più cristiano. Anche il neo colonialismo è visto positivamente in quanto avrebbe portato in quelle terre l’influenza civilizzatrice degli occidentali.

La tratta dei neri raggiunse in America i massimi livelli nel 1750 con oltre 80 mila “importazioni”. Nei primi anni del secolo successivo l’America, vietò questa pratica, ma lo fece in maniera truffaldina e senza mettere in discussione il principio razzista, infatti aggirò l'ostacolo adottando una politica a favore della natalità dei neri presenti sul suolo americano. Così da importatori di schiavi l'America si trasformò improvvisamente in un paese di "allevatori di schiavi". I figli degli schiavi e le generazioni future, infatti, mantenevano perennemente tale condizione.

Grazie a questa nuova pensata gli americani non ebbero più bisogno di andare in Africa a prelevarli, bastava farli prolificare ...alla maniera animale.

La schiavitù in America fu definitivamente abolita solo nel 1865 con il 13° emendamento, ma non la segregazione razziale che rimase in vigore fino ai primi anni sessanta del novecento. Interessante notare che nello stesso periodo in cui la schiavitù veniva abolita lo sterminio delle popolazioni pellirosse veniva invece avallato a dimostrazione di come le teorie razziste e della supremazia della razza bianca fossero ben radicate nella cultura americana.

In virtù della “Dottrina della scoperta” (Doctrine of Discovery) del 1823 ai nativi d’America è ancora oggi negato ogni diritto di possesso delle loro terre.

George Mosse nel suo libro “Il razzismo in Europa: dalle origini all’olocausto” afferma che culla del razzismo moderno è stata l’Europa del XVII secolo, quando il pensiero illuminista iniziò ad affermarsi e a condizionare la cultura e i costumi dell’epoca.

L’antropologo inglese Edward Tyson individua nei neri - e più precisamente nei pigmei - “l’anello mancante” tra la scimmia antropomorfa e l’uomo, collocando i neri al livello più basso dell’ipotetica scala evolutiva, mentre Arthur De Gobineau, teorico francese vissuto nella metà del diciannovesimo secolo e autore del “Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane”, interpreta la storia umana affermando che la purezza della razza determina la capacità di sopravvivenza e di dominio sulle popolazioni inferiori. Concetto poi ripreso dall’ideologo del nazismo Rosemberg e dagli assertori dell’eugenetica.

In epoca illuminista sorsero nuove scienze come la frenologia e la fisiognomica tese a dimostrare lo stretto legame tra l’aspetto fisico, ed in particolare la struttura del cranio e l’angolo facciale, e le qualità psichiche e la personalità dell’individuo. La bellezza ariana era infatti considerata sinonimo di forza spirituale e potenza generatrice.

L’italiano Cesare Lombroso, padre dell’Antropologia Criminale e strenuo assertore del Darwinismo Sociale, nel 1876 pubblicò “L'uomo delinquente”, in cui affermava che i criminali portano in se tratti anti-sociali dalla nascita, per via ereditaria e che i loro caratteri degenerativi, che li differenziano dall’uomo normale e socialmente inserito, sono manifesti nella loro struttura fisica. Fu di conseguenza un convinto sostenitore della pena di morte per i criminali e dell’eugenetica per i disadattati al fine di bloccarne la discendenza. L’aspetto singolare è che il Lombroso, che oggi non esiteremmo a definire razzista, nasce da una facoltosa famiglia ebraica.

Il filosofo illuminista David Hume scriveva nel 1754 che “non è mai esistita una nazione civilizzata che non fosse bianca: sono portato a sospettare che i negri, e in generale tutte le altre specie umane, siano per natura inferiori ai bianchi”.

Altri pensatori illuministi Diderot, D’Alembert e Voltaire avevano rifiutato l’idea che bianchi e neri discendessero da un medesimo progenitore.

John Locke, il filosofo inglese tanto ammirato da Voltaire, non solo giustificava pienamente lo schiavismo, ma si arricchiva tramite le sue azioni della Royal Africa Company, società specializzata nella tratta dei neri. Lo Stesso Voltaire, universalmente riconosciuto come il padre della democrazia (suo è il famoso assioma: detesto le tue idee, ma darei la vita affinché tu le possa esprimere) trovava normale investire i proventi della vendita dei suoi libri nelle compagnie dedite alla tratta dei negri. A conferma di come i principi di libertà, fratellanza ed uguaglianza proclamati dai filosofi illuministi e sanciti nel sangue della Rivoluzione francese riguardassero solo la razza bianca.

Un inconsapevole contributo venne anche da Darwin, non a caso la pubblicazione, nel 1859, del suo celebre libro “L’origine delle specie” destò grande interesse negli ambienti accademici illuministi.

Concetti cardine dell’impianto darwiniano come “selezione naturale, sopravvivenza del più adatto” e il termine di “razza favorita” furono infatti accolti con grande entusiasmo tanto dai teorici del razzismo, quanto dai sostenitori del libero mercato e della supremazia della razza bianca i quali trovarono nelle teorie evoluzioniste una inaspettata sponda scientifica ed una insperata giustificazione morale.

Anche i nemici della Chiesa, ed in particolare la Massoneria, esultarono in quanto le teorie evoluzioniste, per quanto scientificamente discutibili e ai mio avviso errate, contraddicevano la tesi biblica della creazione.


Il principio della selezione naturale a vantaggio del più adatto è stato tradotto dai fautori del darwinismo sociale come prevalenza del più forte sul più debole a sostegno della nascente ideologia capitalista ispirata da Adam Smith, il teorico del liberalismo.

In Europa il razzismo ebbe la sua espressione più violenta nella dottrina e nella politica del nazismo, dove l'antiebraismo fu uno dei punti centrali del programma hitleriano basato sulla purezza della razza ariana.

La politica persecutoria di Hitler trovò terreno fertile in una Europa intrisa di razzismo e antigiudaismo, presenti in particolar modo in Francia e Germania.

L’affaire Dreyfus, la vicenda del capitano dell’esercito francese ingiustamente accusato di tradimento a causa della sua origine ebraica, denunciato da Emile Zola, ci offre uno spaccato della società francese che mentre dissertava di libertà, fratellanza e uguaglianza si accaniva contro la minoranza ebraica accusata delle peggiori nefandezze. Va precisato che il forte senso di comunità che li portava spontaneamente a isolarsi dai “gentili” e il senso di superiorità derivante dalla definizione biblico di “il popolo eletto ” e la loro propensione per il commercio e l’alta finanza non favoriva di certo l’integrazione degli ebrei nella società.

In Europa, durante e dopo la fine del regime hitleriano, la selezione eugenetica della razza fu pratica per lungo tempo. La Svezia, insieme a Norvegia e Danimarca, attuò una politica che portò tra il 1934 e il 1976 alla sterilizzazione coatta di oltre 106.000 persone, in prevalenza donne disadattate, con problemi psichici o zingare, ritenute geneticamente pericolose per la purezza della razza.

In Paesi segregazionisti come la Rhodesia ed il Sudafrica la politica di separazione e sfruttamento degli indigeni fu attuata dai colonizzatori europei in virtù del mandato morale derivante dalle teorie illuministe.

Mi si può contestare che fu grazie all’illuminismo e al mito della “Dea Ragione” che è nata la democrazia dei partiti e l’ideologia liberal-capitalista. E’ vero, ma è altrettanto vero che fu battezzata nel sangue della rivoluzione francese, fra teste mozzate, massacri di cristiani in Vandea e terrore giacobino. Nulla da invidiare alle peggiori dittature del secolo scorso.
Senza il sostegno dei filosofi e ricercatori illuministi difficilmente sarebbero state accettate la schiavitù americana, il genocidio dei Pellerossa, la sottomissione delle popolazioni africane e la ripresa della persecuzione ebraica ad opera del regime hitleriano.

In conclusione: Rosemberg, il teorico nazista della superiorità ariana, è stato condannato dalla storia, ma non i suoi illuminati maestri. Hitler per la persecuzione ebraica e Mussolini per le leggi razziali sono stati anch’essi giudicati dalla storia, ma non l’America per aver massacrato 10 milioni di pellirosse, per aver ridotto in schiavitù 14 milioni di neri e per aver mantenuto la segregazione razziale fino a non molti decenni fa.

A questo punti ci domandiamo: perché quando si parla di razzismo ad essere degnamente ricordati sono soltanto gli ebrei? Forse perché neri e pellirosse sono ancora considerati esseri inferiori, oppure perché non si vuole mettere in imbarazzo l’America vista ancora oggi come faro di civiltà?

Abbiano il coraggio, coloro che amano parlare di libertà e di diritti umani, di aprire i loro armadi e di mostrare gli scheletri del loro passato, di farsi l’esame di conoscenza e di riflettere sui crimini e le nefandezze causati dai loro padri, prima di ergersi a giudici della storia.

Gianfredo Ruggiero
Presidente del Circolo Culturale Excalibur - Varese

mercoledì 25 gennaio 2012

E' iniziata nel 1984.. ed ancora continua: la Festa dei Precursori – Treia (Macerata) dal 5 al 13 maggio 2012



Festa dei Precursori - Presentazione della Ventottesima Edizione: “Coltura e Cultura”

Siamo anche quest'anno nelle Marche, dopo il trasferimento del Circolo Vegetariano VV.TT. a Treia, a celebrare la 28a edizione della Festa dei Precursori, in cui si ricorda la nascita stessa del Circolo. Tra le finalità della nostra associazione vi sono temi che comprendono la spiritualità, la cultura e l'agricoltura ed aspetti connessi. Perciò la nostra festa sarà un revival in cui questi argomenti verranno trattati e rilanciati.

In considerazione che la crisi economica sta sgretolando le capacità produttive della società e osservando lo stato di degrado morale e culturale in cui la nazione è sprofondata è un imperativo improcrastinabile riportare in auge un'agricoltura bioregionale ed una cultura socialmente ecologica.

In seguito al propagarsi del sistema agro-industriale e delle necessità consumistiche della popolazione umana il consumo del territorio è cresciuto al punto di dover sostituire a boschi e foreste campi coltivati e pascoli, eliminando ogni competitore e appropriandosi di sempre maggiori quote dell’energia disponibile. Ma tale processo deprivato della considerazione olistica che il tutto compartecipa al tutto si sta dimostrando ora deleterio per la continuazione della vita sul pianeta. Infatti l'utilizzazione sconsiderata delle risorse e l'economia di mercato stanno mettendo a repentaglio sia la qualità della vita che le espressioni culturali e la sopravvivenza stessa dell'uomo e delle altre specie viventi.

Il bioregionalismo ed il vegetarismo si pongono come metodo ri-armonizzante della esistenza umana sulla terra, percependola come un insieme di relazioni armoniche fra il mondo vegetale, animale e minerale, e superando allo stesso tempo il concetto di etnia e di specie "privilegiata", come faremmo nella considerazione fisiologica di un organismo in cui ogni organo è utile e necessario al funzionamento totale.

Dal punto di vista della società produttiva le linee guida necessarie all'attuazione bioregionale sono: Mantenere e coltivare la biodiversità – e questo cominciando a promuovere la biodiversità delle sementi, passando da pratiche agricole basate sulla chimica e su un grande dispendio energetico a una produzione alimentare ecologica. Un’agricoltura che sia prudente nell’uso dell’acqua – la conservazione e il recupero dell’acqua dovrebbero essere gli obiettivi primari invece dell’irrigazione intensiva e dell’esaurimento delle risorse acquifere. Favorire i prodotti locali, biologici, freschi e di stagione, nonché le erbe spontanee. Queste azioni si sposano alla perfezione con alcune considerazioni concernenti vegetarismo ed ecologia profonda.

Ma non è tutto, è fondamentale che l'aspetto alimentare e produttivo non superi in importanza la parte culturale della manifestazione. Poiché la creatività, la fantasia, l'amore del bello, la capacità di esprimere concetti elevati, poesia, arte, musica, etc, sono una componente essenziale del vivere bioregionale. Persino la piccola produzione di manufatti necessari all'uso quotidiano hanno in sé un valore che supera l'utilità, infatti è importante riportare la capacità manuale dell'uomo verso una produzione che sia non solo utile ma anche estetica ed ecologica. Che dire poi degli aspetti spirituali e del processo narrativo che sta alla base della cultura umana? L'uomo è un animale sociale ed ha bisogno di esprimere le proprie emozioni in forme concrete, in piena condivisione con i suoi simili, e non attraverso scatole parlanti e piccoli schermi o con un sistema culturale massificato e finto... Riportiamo quindi l'afflato poetico dell'uomo nel vissuto quotidiano.

Sulla base di questa premessa nasce l'esperimento della Festa dei Precursori di quest'anno, dal titolo “Cultura e Coltura”, un appuntamento per la condivisone della cultura artistica e popolare, della produzione agricola biologica e di manufatti artigianali d'uso corrente.

Per rappresentare tutto ciò in forme concrete abbiamo pensato a questo programma.

Sabato 5 maggio 2012 – Sede del Circolo Vegetariano VV.TT., Via Sacchette 15/a, Treia (MC):
h. 14.30 – Partenza per escursione naturalistica nella campagna circostante, alla ricerca di erbe selvatiche e fiori di campo. Accompagna l'esperta Sonia Baldoni.
h. 17.00 – Inaugurazione di due mostre d'arte tematica: Sezione 1) “...e la Terra sentì nell'Universo...”, calligrafia e arte contemporanea, a cura del Gruppo Arti Applicate di Osimo - Sezione 2) “Arte nella natura”, foto e grafica a cura del Circolo VV.TT. Presentazione a cura di Nazzareno Vicarelli e Caterina Regazzi
h.17.30 – Cerchio su “Cultura e Coltura”, cibo spontaneo e da agricoltura bioregionale, ecologia sociale, biospiritualità , etc. Interventi particolari: Alberto Meriggi, Italo Campagnoli, Umberto Rocchi, Sonia Baldoni
h. 19.30 – Brindisi e canto di buon augurio.

Domenica 6 maggio 2012 - Sede del Circolo Vegetariano VV.TT., Via Sacchette 15/a, Treia (MC):
h. 10.00 - Assemblea. Resoconto delle attività del Circolo vegetariano VV.TT. Testimonianze, memorie e progetti futuri. Rinnovo cariche sociali.
h. 11.00 – Apertura del bazar artistico artigianale agricolo del libero scambio
h.12.30 – Pasto all'aperto conviviale con cibo vegetariano da ognuno portato
h. 16.00 – Esempi di ecologia casalinga e riciclaggio creativo. Interventi particolari: Antonio D'Andrea, Michele Meomartino, Lucilla Pavoni, Riccardo Oliva
h. 18.00 – L'arte del corpo, performance effimere di Fulgor C. Silvi e Giancarlo Pucci e Rossella
h. 18.30 – Brindisi di saluto

Sabato 12 maggio 2012 - Sede del Circolo Vegetariano VV.TT., Via Sacchette 15/a, Treia (MC):
h. 16.30 – Paolo D'Arpini narra la storia del Circolo
h. 17.30 – Serata dedicata al poeta Gianni Rodari. Presentazione del libro “L'Orecchio Verde” di Stefano Panzarasa (Edizione Nuovi Equilibri). L'autore racconta la sua esperienza e canta le poesie di Gianni Rodari da lui musicate. Un vero e proprio happening di poesie, musica e movimento corporeo.
h. 19.00 – Brindisi di buon auspicio con degustazione dolcetti vegani autoprodotti.

Domenica 13 maggio 2012 - Sede del Circolo Vegetariano VV.TT., Via Sacchette 15/a, Treia (MC):
h. 11.00 – Apertura del bazar artistico artigianale agricolo del libero scambio
h.12.30 – Pasto all'aperto conviviale con cibo vegetariano da ognuno portato
h. 15.00 – Passeggiata guidata nel borgo di Treia per conoscere il luogo e la sua storia
h. 17.00 - Cerchio su esperienze di agricoltura, apicoltura ed erboristeria. Interventi particolari: Francesca Pellegrino, Renzo Giuliodori, Benito Castorina
h. 18.00 - Condivisione poetica, performance canore ed altro ancora. Interventi particolari: Felice Colaci
h. 18.30 – Svernissage delle mostre con brindisi finale, baci ed abbracci


Artisti che partecipano alla Mostra: “...e la Terra sentì nell'Universo...”: Morena Bonpadre, Marcello Diotallevi, Sabrina Franchini K. S. Frate, Jean Larcher, Manuela Magagnini, Katharina Pieper, Giancarlo Pucci, Fulgor C. Silvi, Luisa Urgias, Nazzareno Vicarelli

Artisti che partecipano alla Mostra: “Arte nella Natura”:  Nazareno Crispiani, Domenico Fratini, Gigliola Rosciani, Daniela Spurio


Durante i giorni infrasettimanali potranno esservi altri eventi di vario genere. Il programma è ancora in preparazione, chi è interessato a partecipare sia alle mostre che al bazar o vuole proporre un suo intervento particolare, durante le giornate sopra menzionate od in altro giorno, è pregato di prendere contatto con Paolo D'Arpini: circolo.vegetariano@libero.it – 0733/216293

Vista di Treia - Piazza della Cattedrale

martedì 24 gennaio 2012

Arrendersi a se stessi.. l'unica via nella Spiritualità Laica



Più volte ho parlato della Spiritualità Laica come di una via in cui non possono esserci dogmi o indicazioni religiose.

Questa è la via in cui non si segue alcuna via. Il percorso è completamente assente, nella spiritualità laica ciò che conta è la semplice presenza di se stessi in se stessi  e questo non può essere un percorso ma una semplice attenzione allo stato in cui si è.

La coscienza è consapevole della coscienza. In un certo senso quel che viene “richiesto” per essere centrati nel proprio Spirito è la stessa cosa chiamata “abbandonarsi a Dio” nella via devozionale o “indagine discriminante” nella ricerca dell’auto-conoscenza. Ed è normale che sia così poiché la spiritualità laica non può essere nulla di nuovo ma solo un “modo descrittivo” di un qualcosa che c’è già, infatti se quel qualcosa non ci fosse già che senso avrebbe esserne “consapevoli”?

Perciò Spiritualità Laica e Consapevolezza sono la stessa identica cosa. Ma noi sappiamo che la  consapevolezza di sé è purtroppo spesso macchiata da immagini sovrimposte, create dalla nostra mente, queste immagini sono ciò che noi abbiamo immaginato possa essere la spiritualità ed il nostro Essere. Magari come abbiamo sentito  definire noi stessi e lo spirito nella religione in cui siamo stati educati, oppure nel sistema morale in cui crediamo, oppure nel metodo da noi adottato per il controllo della mente, etc.. Tutte queste sovrimposizioni alla consapevolezza sono come “il credere nella realtà del serpente” (nell’esempio di Shankaracharia in cui il serpente è visto come tale finchè non subentra la conoscenza che si tratta di una corda arrotolata), oppure il conformarsi alle regole dei testi sacri, alle norme etiche, all’intelligenza raziocinante, alle giustificazioni scientifiche e dir si voglia.

Per fortuna la spiritualità laica non può conformarsi a nessuna di queste cose, altrimenti non sarebbe laica. Accettare se stessi come qualcosa di completamente insondabile ed inconoscibile, non conformabile ad alcun assioma di derivazione intellettuale o religiosa, significa restare sospesi nel vuoto essendo vuoto.

Impossibile poter scorgere i confini del proprio essere... impossibile rendere il nostro Sè un oggetto di conoscenza.  Questa impossibilità di identificazione in qualsiasi forma strutturale (di pensiero e non) è contemporaneamente anche la “forza” della laicità spirituale. Non vi sono porti sicuri di approdo, non vi è barca, non c’è un mare, nessuno e nulla da ricercare… solo la corrente della vita, della coscienza, solo il senso di essere presenti.

In questa mancanza di condizioni è possibile sentire il nostro io arrendersi, la nostra mente sciogliersi, scoprendo così il centro che non è un centro perché è tutto ciò che è.

Questa, mi sembra, è anche l’esperienza descritta nella storia buddista dell’incontro di Mahakashyapa con il Buddha. Avvenne che Mahakashyapa si avvicinasse al Buddha e da questi semplicemente fu toccato, nulla di più, nessuna istruzione, nessuno sguardo, un banale tocco forse inavvertito, uno struscio leggero come può avvenire fra due persone che si incontrano.

Eppure in quel momento preciso Mahakashyapa divenne consapevole di se stesso, della sua perenne presenza in se stesso, al contatto di tale meraviglia si mise semplicemente a danzare. Come farebbe un ubriaco od un matto. Infatti anche un matto è solo cosciente della sua realtà, ignorando quella del mondo, ma nel matto esiste ancora contingenza e speculazione, il mondo per lui è “diverso” non è come gli altri lo percepiscono ma il “suo mondo personale” come lui lo immagina continua ad esistere….

E questa è la differenza interiore fra un “matto” e Mahakashyapa.

Dal punto di vista dell’osservatore esterno –però- la considerazione può essere la stessa. E così apparve anche agli occhi di Ananda, il fedele discepolo del Buddha. Ananda si lamentò con il Buddha dicendogli: “Cos’è questo? Forse è un pazzo, forse ha avuto una profonda esperienza, ma è la prima volta che egli ti vede, com’è possibile che sia stato così colpito? Io son vissuto per quaranta anni assieme a te ed ho toccato i tuoi piedi con devozione innumerevoli volte, eppure nulla di tutto ciò mi è mai accaduto..”.

Il Buddha non rispose, non poteva rispondere alla domanda di Ananda perché Ananda era il suo stesso ostacolo al raggiungimento della Consapevolezza.

Il fatto è che Ananda era il fratello maggiore del Buddha e quando si presentò a lui per essere iniziato gli chiese: “Io sono tuo fratello maggiore, prima di accettare di divenire tuo discepolo ti chiedo un favore, poiché dopo non potrei più farlo, ti chiedo di poter stare sempre alla tua presenza, di poter dormire nella tua stessa stanza e di poter introdurti qualsiasi persona in qualsiasi momento senza che tu possa dire –ora non è il momento per me di parlare con questa persona- promettimi questo prima di accettarmi come seguace”.

Il Buddha acconsentì e questo fu il costante impedimento di Ananda a raggiungere la Consapevolezza, evidentemente era il suo destino, ed infatti si realizzò solo dopo che il Buddha lasciò il corpo.

In verità Ananda avrebbe potuto in ogni momento rinunciare alle sue pre-condizioni, avrebbe potuto essere leggero e fuori da ogni “contesto” come lo era stato Mahakashyapa ma la cosa non fu possibile ed è giusto che sia così poiché in tal modo poté svolgere il suo destino in modo esemplare, come avviene ad ognuno di noi.

A dire il vero non è necessario che ognuno di noi si uniformi ad un modello o si conformi ad un ipotetico ideale, non è questo lo scopo della spiritualità laica, bensì quello di lasciarsi andare ed essere qualsiasi cosa si è senza porre condizioni di sorta, basta essere ciò che siamo coscientemente e amorevolmente.

Ho scritto questa storia pensando ad un discorso da me fatto con un'amica  al proposito del “cosa fare” per essere se stessi…

Possiamo pensare di “fare” un qualcosa se fosse possibile per noi modificare in ogni caso quel che noi siamo, ma è possibile ciò?

Possiamo noi cambiare noi stessi?

Apparentemente possiamo modificare, attraverso il nostro accondiscendere alle naturali pulsioni interne, quelle che sono le forme esteriori del nostro manifestarci ma come possiamo cambiare la realtà intrinseca della coscienza che sempre e comunque siamo?

Per questo nella spiritualità laica è futile ogni tentativo di seguire una morale o di sentirsi in colpa per l’ipotetica immoralità…

In tal senso la spiritualità laica e l'amoralità (totale assenza di morale e del suo opposto) sono la stessa cosa.

Paolo D’Arpini

lunedì 23 gennaio 2012

... 29 gennaio al mare con Memento Naturae... Per ripulire la spiaggia di Ladispoli

Al mare d'inverno - Con Memento Naturae


Domenica 29 gennaio 2012 - Appuntamento ore 9,30 sul Lungomare Marina di Palo per ripulire la spiaggia di Ladispoli

Un Volontariato ambientale per lanciare il messaggio alla cittadinanza che mari e spiagge d’inverno non devono trasformarsi in discariche!

Questa iniziativa che come Memento Naturae stiamo portando
avanti per il 7° anno consecutivo vuole ben sottolineare che è opportuno cambiare modo di vedere la Natura.


Ci siamo condizionati a vedere il Tutto in un’ottica sottoposta solo ai nostri interessi “umani” cioè “soggettivi”, mancando quindi di percepire l’organicità, semplice e allo stesso tempo complessa,
della vita, che non deve essere figlia solo di una visione materialistica, ma deve comprendere e rispettare tutte le sue componenti, dove ci siamo “anche” noi, non “solo” noi!


Le leggi della Natura non rispondono alle logiche del mercato economico-finanziario-speculativo. Forse dovremmo provare a riscoprire quel concetto non verbale legato alla sacralità, fortemente presente in passato e inserito oggi in alcune culture lontane dalla
nostra considerate a torto “primitive”, che riescono a vedere ancora nei mari, nelle montagne, negli alberi e nella natura tutta, una intima relazione, interdipendenza e complementarietà che da un senso profondo al proprio esistere.


Ecco perchè la spiaggia e il mare vanno rispettati in ogni momento e non solo d' estate quando si "usano" per interessi commerciali e televisivi per far fare le tintarelle sotto il sole alle persone.


Riccardo Oliva
Presidente Associazione Memento Naturae

Volontari a Difesa di Ciò che è Vita!!!

Info. info@mementonatura.org




L'iniziativa è promossa in collaborazione tra Memento Naturae, Associazione Insieme, Fare Verde, Natural-Mente, 2Punto11