mercoledì 28 dicembre 2011

Chi è il "soggetto".. nella psichiatria, astrologia, biochimica, patologia... spiritualità

L'io e l'altro...


"È falso dire: io penso.. si dovrebbe dire io sono pensato.

Scusate  il gioco di parole. L'io è un altro." 

(Arthur Rimbaud)
(...)

Io purtroppo (lo dico sinceramente) ho una mentalità arcaica, almeno di certo per quanto riguarda le malattie dell'animo. Penso cioè che le diagnosi psichiatriche non siano poi così attendibili (prova ne sia che spesso sono varie e discordi) mentre più reali mi sembrano le constatazioni delle lesioni dell'animo in senso antico, che possono essere da lievi a gravi e che pertanto sono classificabili nella norma tollerabile (quelle che abbiamo anche noi stessi), nel borderline o nella patologia.

Voglio sottolineare anche un'altro punto importante: nella famosa
"capacità di intendere e di volere" che fa da linea discriminante nelle perizie psichiatriche dei tribunali, si contempla di certo solo la
parte razionale dell'animo, ovvero Mercurio e i suoi Dominatori. Ma
come considerare (al di là delle perizie psichiatriche oppure proprio
dal punto di vista psichiatrico ma alla luce dell'astrologia classica)
un soggetto che ha un Mercurio non compromesso ma una Luna (e chi la domina) completamente guasta? Qui c'è una lacuna!
Infatti è capace di intendere e di volere ma non è assolutamente capace di sentire ed affezionare, se è comprensibile questa espressione. Gli manca assolutamente la capacità di andare oltre il proprio ego e di immedesimarsi nel proprio simile, gli manca la pietas, è spietato cioé, e compie di conseguenza atti più o meno crudeli:  in conclusione, anche se non manca di logica o dialettica, a mio avviso non è meno pazzo di chi non è in grado di intendere e di volere.

Certo, secondo la moderna psicologia ci sono i disturbi dell'affettività e via dicendo ma com'è che  tutto (o quasi) si fa
risalire sempre alla famiglia, ai traumi infantili, etc.? Invece, secondo Tolemeo c'era il bene, c'era il male, la salute, la malattia.
Non dico che qui bisogna fermarsi, però le spiegazioni dei moderni non mi sembrano migliori, comprese quelle biochimiche.

Io credo, è un'idea che ritorna sempre più insistentemente nel mio
cervello, che tutto ha origine nel momento del concepimento. Se i due genitori hanno fatto l'amore con amore, piacere e reciprocità, è la cosa migliore per il bimbo concepito: sia per il corpo che per l'animo; se con violenza, sofferenza, incomunicabilità, è la cosa peggiore. In mezzo c'è una serie infinita e infatti noi tutti siamo in genere figli di una via mediana: le eccezioni, nel bene e nel male, sono più rare.
Ma anche all'interno di una norma, ci sono i fratelli (o sorelle) più
belli, più intelligenti, più fortunati...

(...)
Donato Bilancia

 
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Commento di Joe Fallisi:

Belle queste note generali, con le quali concordo. Vorrei però aggiungere una considerazione, anche per me importante e a cui rifletto da non poco. A me paiono "lacunose" entrambe le visioni - rimanendo la più profonda, in ogni caso, quella degli antichi.
Il problema radicale è CHI SIA (persino se esista) IL SOGGETTO.
Mercurio ci fa discriminare, la Luna sentire, Venere desiderare, Marte ci fornisce l'energia cinetica... Ma CHI, delle nostre "potenze dell'anima", DECIDE alla fine e ne "risponde"?... Il Sole forse?... E' un significatore che tutto assomma e irradia, ma generalissimo... è lì la sede della coscienza - presenza chiara a se stessi - e della volontà INDIVIDUALE?... O forse l'oroscopo (o Daîmon), sigillo personale, unico per ogni genitura?... Quel grado immateriale che sorge a oriente è sì specifico, ma rinserra tutto il corredo dei geni, viene dalla notte (delle generazioni, dei tempi), ha un bagaglio complesso e segreto - che porta a compimento, anzi, al di qua di ogni "coscienza" o "decisione" dell'individuo... Occorrerebbe un'entità che "rappresenti" in prima persona la figura (colui che agisce attraverso la propria carta del cielo) rimanendone, però, insieme, "all'esterno". In effetti, non si trova.

Joe Fallisi

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Riflessione aggiunta: "Riflettevo su come il motto da barbieri "Qui non si parla di politica!", assunto dall'attuale consiglio ectoplasmatico di Cielo e Terra, contraddica bellamente l'astrologia proprio nella sua manifestazione classica. L'astrologo capace fu spesso - ma non per forza - intimo e consigliere del potente di turno (si pensi a Guido Bonatti sulla torre pronto a suonar la campana al suo omonimo da Montefeltro per indicargli il momento in cui lanciare le truppe). In ogni caso sempre dentro le vicende politiche e umane dei suoi contemporanei, attraverso l'esercizio così dell'astrologia cattolica (politica per antonomasia), come di quella genetliaca e catarchica. Ovvero in mille modi impegnato nella decifrazione-attuazione del corso storico, sia collettivo, sia individuale. Il paradosso è che proprio coloro che oggi si richiamano in teoria alla vera arte-scienza delle stelle, le siano in pratica più distanti. Si tratta in genere di voyeurs codardi e gelatinosi del passato. L'unico, non a caso, che essi "prevedano" immancabilmente. (Joe Fallisi)

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