mercoledì 16 novembre 2011

Sara Di Giuseppe: "La fiera di Grottammare, gli animali, l'informazione e la mistificazione..."

Immagini statiche, in vendita!



"La servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi" (Indro Montanelli)

Grottammare (Ascoli Piceno), Fiera di San Martino, 11-12 novembre 2011. Plaude la stampa locale a sindacomerli che tanto s'adoprò perchè gli animali (de)portati in Fiera ricevessero la visita di cortesia degli "enti preposti".


"Abbiamo riscontrato che non ci sia (sic) stato alcun verbale nei confronti dei venditori": chiaro che per le nostrane penne in eccesso di congiuntivo è normale che i cuccioli "esposti alla vendita" fossero "un po’ impauriti e tremolanti".     

Nella foga celebratoria l'informazione aborigena non sospetta neanche di striscio che in tutte le forme di cattività i "controlli" su condizioni igieniche, logistiche ecc. nulla tolgono alla barbarie della cattività in sè. E' come accettare lo sfruttamento commerciale di un essere vivente - umano o animale, è lo stesso - purchè le condizioni fisiche siano a norma e i "controlli" (o visite di cortesia) effettuati.

Grande etica, degna della (in)civiltà di un'amministrazione e di una stampa che le fa da grancassa: dimentiche ambedue di come gli animali abbiano vita emotiva e psichica, e non siano mutande scarpe coltelli lampadine nè altra merce da fiera. 

"Dimenticano", sindacomerli e stampa appecoronata, che proteste e richieste piovute da ogni parte - al Comune e a tutti gli organi di informazione - reclamavano quella semplicissima scelta di civiltà e di decoro che è il VIETARE l'esposizione e la vendita di animali vivi in fiere e mercati ambulanti nel territorio comunale. Scelta facile da calare nella pratica, come già fatto da molte amministrazioni comunali (Roma, Bologna, Pavia, Ancona, Osimo, Positano, per citarne solo alcune).
Non dai Nostri, che in deficit di comprendonio suonano il tamburo stonato dei "controlli", ignorano le reiterate numerosissime richieste di divieto tout court, omettono finanche di emanare -  almeno! - uno straccio di  "Regolamento comunale per il benessere degli animali".              

Tanto ci saranno sempre i Pulitzer nostrani a cantar loro il peana. Tra di loro, qualcuno si genuflette devoto ("Un plauso va fatto al sindaco Luigi Merli"); qualcun altro cala un silenzio tombale sulle mail di protesta ricevute (Il Messaggero) mentre vaneggia - forse tra i fumi del vino novello - di (presunti? sventati?) "blitz di animalisti". Tg3Marche prende contatti per servizio e interviste, poi tace a lungo, forse defunge, infine risorge il dì medesimo della Fiera ma non intervista la locale Associazione animalista promotrice, Arca 2000.

Si trascina invece appresso (!), e intervista (!)... Legambiente Ancona (!?), che della Fiera di Grottammare e delle sue polemiche ne sa meno della mia gatta Ada.
Qualche altro giornale riporta, senza il sussulto di una nota critica, le menzogne del sullodato Merli: «Non possiamo impedire a commercianti con regolare licenza di vendere o esporre [...] Non è in nostro potere, ma faremo comunque il massimo per far in modo che vengano svolti tutti i controlli del caso". E' FALSO: come giornalisti seri e documentati devono sapere (sennò passare al sano lavoro dei campi, please) il sindaco ha piena facoltà, sulla base delle competenze che le leggi regionali gli conferiscono in materia, di vietare il commercio di animali vivi in fiere e mercati ambulanti nel territorio del Comune. (Gli esempi sopra citati lo testimoniano).
      

Il giornalismo è altro, non la misera grancassa che si fa portavoce di poteri e di interessi.
"Il portavoce vive in simbiosi con il potente di cui porta la voce, il giornalista deve stare alla larga dai potenti, dovendoli continuamente controllare e disturbare" (M.Travaglio, "La scomparsa dei fatti", 2008).


Sara Di Giuseppe

http://www.faxivostri.wordpress.com/

Nessun commento:

Posta un commento