domenica 28 agosto 2011

Vegetarismo, bioregionalismo e salvaguardia delle altre specie e dell'habitat nella società consumista

Natura e pets

Quando si parla di attuazione  bioregionale si sotto-intende che venga rispettato l'habitat e tutte le specie vegetali ed animali che condividono la vita in quel particolare biosistema. Questo forse andrebbe bene in una società di tipo "primitivo" ma osserviamo che con  il cambiamento del sistema agricolo e pastorale e con l'urbanizzazione sempre più intensiva, considerando anche l'aumento vertiginoso degli umani sul pianeta, parlare di relazioni e di interconnessioni biologiche  e di conservazione dei biosistemi naturali è un semplice esercizio teorico. In realtà con  l'aumento forsennato dei consumi (più o meno necessari al mantenimento della vita umana), la predazione delle risorse e l'assoggettamento delle altre specie,  l'uomo ha raggiunti livelli di totale alienazione dal contesto naturale. 

Gli animali utili sono sfruttati ed imprigionati al solo scopo di trarne sostanze (carne, pelli, latte, uova, etc.) ed anche gli animali amici (definiti da compagnia) sono costretti ad una vita innaturale condividendo con noi  gli spazi abitativi: appartamenti, strade asfaltate, automobili, etc.

Sfruttiamo tutte le specie animali ma i nostri pets sono inconsapevoli compari di questa consumazione.. compartecipano anch'essi alla rapina organizzata e sistematica delle altre specie. Fino al punto che additittura sono divenuti una delle cause "effettive" ed una scusa emozionale della spoliazione di innumerevoli vite (di altri viventi).

"Alcuni padroni (maschi) dei cani poi sono un po’ come alcuni genitori (maschi) dei figli (maschi) - racconta la mia compagna Caterina Regazzi che è pure veterinaria-  essi apprezzano oltremodo le prodezze fisiche dei loro beniamini, come un papà quando va ad assistere alla partita di calcio del figlio è capace di tornare a casa senza voce per aver troppo accanitamente incitato il figlio e gridato di gioia quando questo va a rete.  Ho due carissimi amici, ognuno proprietario di un cane, che decantano con massimo orgoglio gli inseguimenti dei selvatici ad opera, il primo, di un piccolo cane meticcio a forma di salame che si diverte a correre dietro a lepri e fagiani e il secondo di un Rottweiler femmina, per il resto buonissima, solo un po’ molto irruenta, che appena può scappa seguendo le tracce di daini e caprioli"

Non solo questo... quante volte abbiamo assistito a lotte fra cani con i padroni contenti di vedere il loro beniamino competere? Quante volte abbiamo osservato signore ingioiellate che passeggiano con il cane in braccio come fosse un figlio? Quante volte abbiamo accettato che i cani od i gatti divenissero i padroni assoluti di tutti gli spazi della casa,  compreso il nostro letto?

Forse ci manca così tanto il rapporto con gli animali, forse abbiamo perso ogni fiducia nell'uomo ed il cane ci gratifica con la sua fedeltà  e la sua amicizia, forse vorremmo dimenticare la crudeltà con cui assoggettiamo gli altri animali, usati per la vivisezione, o rinchiusi nei circhi o negli zoo e peggio ancora ammassati in gabbie minuscole al solo scopo di ingrassare e morire giovani per soddisfare le nostre gole voraci...  per cui cerchiamo  la complicità di cani e gatti come compartecipi dello sterminio...? Almeno lo facciamo anche per loro e non solo per noi, così pensiamo.

In Italia i cani domestici,  oltre 20 milioni di esemplari, senza contare i randagi, almeno altrettanti (che vivono comunque a spese della società umana), non potrebbero sopravvivere allo stato brado.  Tra l'altro pure  un cane "prigioniero" in  un canile  costa alla comunità una media di 50 euro al giorno, molto di più di quello che costerebbe mantenere  gli abitanti di un piccolo 
villaggio nel terzo mondo. In natura tutti questi milioni di cani e gatti non potrebbero sopravvivere, essi prosperano ed  aumentano di numero  solo perché vengono nutriti artificialmente dall’uomo, che sfrutta forsennatamente   a tale scopo altri  animali.

E gli altri domestici? Sarebbe possibile allacciare un rapporto amichevole con una capra, ad esempio, con una pecora? In passato io ci  ho provato e l'esperimento direi che è riuscito ma il guaio -per chi è come me vegetariano- subentra quando si vuole  ricavarne un po’ di latte, così ho imparato  che tutti i maschi che nascono toccherebbe farli fuori, e se non li fai fuori tu e deleghi qualcun altro è lo stesso… e se anche li lasci lì nel gregge si crea una lotta interna fra maschi ed i più deboli (soprattutto quando sono molto giovani, soccombono.. Insomma fare il pastore non è proprio un’esperienza da vegetariani, infatti nella società matriarcale i pastori erano isolati e vivevano separatamente dalla comunità (che sostanzialmente si sosteneva  coi frutti della terra).

Ve la ricordate la storia simbolica di  Caino ed Abele?  In realtà Caino era il buono, che coltivava le messi, e Abele il cattivo che ammazzava gli animali. Negli archetipi rovesciati è accaduta la stessa cosa  con il serpente che nella tradizione matristica era simbolo di saggezza mentre nella bibbia viene descritto come incarnazione del demonio. L’assurdo è che la sua colpa fu  quella di trasmettere “la conoscenza del bene e del male” all’umanità…  che invece preferisce restare ignorante, rinunciando alla sua vera natura fisiologica (nel paradiso terrestre Adamo ed Eva mangiavano solo i frutti della terra)… pensate un po’….

Ma torniamo al rapporto falsato con gli animali da compagnia. Il  fatto che gli umani (soprattutto quelli che si cibano di carne) si identificano con i loro cani è un  aspetto della immedesimazione con l’animale al quale si vorrebbe assomigliare,  perché il cane naturalmente  è carnivoro mentre l’uomo non lo è… La fusione identitaria  portata alle estreme conseguenze…. fa sì che si consenta di lasciar fare al cane quello che addirittura in natura non farebbe mai: mangiare croccantini e scatolette (ad esempio il sistema di caccia dei lupi è  di  aggredire in  branco e prelevare solo la vittima “sacrificata” dal gregge come succede con i leoni).  Comunque nella società induista che è tradizionalmente vegetariana il cane viene considerato animale “impuro” e non esistono cani da compagnia…(perlomeno non esistevano perché anche lì ormai l'imitazione occidentale ha rovesciato i valori)  ma solo cani spazzini che vivono ai bordi del villaggio nutrendosi di rifiuti..... Ma qui mi fermo perché non voglio offendere nessuno…

Paolo D’Arpini



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