domenica 12 giugno 2011

Caterina Regazzi: "Il valore dell'amicizia e della solidarietà al femminile..."

Caro Paolo, stamattina, un po' per caso e un po' no, ho incontrato tre amiche, di quelle amiche che vedi raramente, ma che basta un niente, un incontro anche casuale, per rallegrare il cuore.

Vorrei raccontare qualcosa di loro, in ordine sparso.

Per prima vorrei raccontare di Morena: lei l'ho conosciuta qui a Spilamberto tanti anni fa, era titolare e lavorava in un bar di fronte ad una ditta in cui io e i miei colleghi facevamo servizio di vigilanza. Questo era il bar dove quotidianamente andavamo a prendere il caffè e anche a fare lo spuntino a mezzogiorno. Ci si trovavano degli ottimi panini, farciti con ogni ben di Dio e delle frittelle di baccalà squisite. Spesso mi rifornivo di queste leccornie anche per portarle a casa, a Viola.

Morena si aggirava tra i tavoli come una regina, sempre col suo splendido sorriso e con una battuta per tutti. Con me spesso si fermava per due parole in più e a volte ci lasciavamo andare a parlare dei nostri problemi, più o meno seri, ma si sa, le cose si vedono con gli occhi del momento che si sta attraversando, e la mente la fa da padrona, almeno finchè glielo lasciamo fare. Avevamo anche momenti bui, io i miei e lei i suoi e ci capivamo. Spesso ci facevamo anche due risate, spettegolando di questo e di quello.

Quando mi sono trasferita a Spilamberto è stata fantastica: un pomeriggio mi ha portato a casa sua e dall'armadio ha tirato fuori asciugamani, pedane, tende,un ferro da stiro che lei aveva doppio, dal garage un divano a tre posti, vecchio, ma ancora in buone condizioni, con il suo copridivano e 8 sedie che provenivano dal bar e che erano di troppo. Abbiamo caricato tutto sulla sua auto furgonata e l'abbiamo portato nella casa che io avevo preso in affitto, che era alquanto vuota e fredda. Ricordo ancora la fatica per caricare, io e lei quel divano e per portarlo in casa! Oggi non ce la farei di certo a fare uno sforzo del genere!,

Beh, di tempo ne è passato tanto e non ci vediamo quasi mai, lei non lavora più in quel bar ed io in quel bar non ci vado quasi più.

Tutte e due abbiamo una nuova vita, cioè le nostre vite stanno seguendo il loro percorso, prima un po' a "sbalzelloni", ora un po' più lineare, siamo felici entrambe ed anche oggi quando ci siamo incontrate, dopo l'abbracciatona di rito, abbiamo subito cominciato a raccontarci le ultime novità, come se ci fossimo viste solo ieri l'altro. Come sempre ci siamo promesse una visita e chissà che prima o poi non si faccia...

La seconda amica è Grazia: una romanaccia di prima categoria, gran bella donna, un po' prorompente e con qualche anno più di me, sempre tiratissima ed elegante, fresca di parrucchiere. Anche lei è di quelle "abbraccione". Anche lei esuberante ed espansiva, affettuosa come una zia. Anche lei una conoscenza ormai di 11 anni fa ed era stata la baby sitter di Viola nei primi anni della nostra vita a Spilamberto. Quante volte l'ho chiamata all'ultimo momento perchè magari Viola era malata ed io dovevo andare al lavoro oppure andava a prendere Viola quando avevo qualche impegno imprevisto! Viola le era molto affezionata, lei è una persona veramente spassosa e adora i bambini, e poi "fa la matta" e loro apprezzano.

Mi ha chiesto di te, Paolo, le ho detto che arrivi domani e forse (ma molto forse), mi accompagnerà alla stazione a prenderti. Dico forse molto forse perchè è sempre di corsa, per stare dietro a figli e nipoti (tre figli e quattro nipoti, l'ultima, nata 5 giorni fa, si chiama Viola). Cucina benissimo e un tempo andavo a pranzo o cena a casa sua con una certa regolarità. Anche con lei ci siamo un po' perse, ma quando ci vediamo è sempre una gioia.

La terza è Maresa, lei l'hai incontrata, è la mia amica di Tarquinia. una donna pratica, concreta a cui so di poter chiedere aiuto quando ho bisogno e con cui posso parlare di tutto. Ci siamo conosciute un po' per caso: frequentavamo entrambe un corso di computer organizzato dal Comune presso le scuole di Spilamberto e dato che i computer erano insufficienti per tutti ed io capitavo sempre con un tizio un po' poco gradevole, una sera io e lei ci siamo guardate, lei ha capito il mio disagio e mi ha invitato ad andare in coppia con lei. Per il resto del corso non ci siamo più lasciate e poi è nata una amicizia, per me, molto bella. Frequentiamo persone diverse per cui ci vediamo molto poco, ma siamo molto affezionate, almeno così è per me.

Anche se ci vediamo poco  a lei va tutta la mia riconoscenza e la mia stima.

Ecco, ti ho raccontato di queste persone che hanno contribuito a rendere la mia vita qui quello che è stata, attrici assieme a me e a Viola, di un film ben recitato e ben visto, ben vissuto.

Altre persone ci sono state, ma questa forse sarà un'altra puntata di questa storia raccontata.

Caterina Regazzi



Post Scriptum



Visto che non ho tanta memoria, mi piace scrivere queste poche cose, semplici e chiare, sperando di lasciare una traccia per quando la vita e la salute mi porteranno chissà dove, forse a me stessa o a qualcuno che viene dopo di me, piacerà rileggerle. Ti amo e mi piace condividere con te questo ed altro. Ripensare a queste cose ormai almeno in parte passate, mi fa capire quanto sia importante vivere bene il momento che sto vivendo, quelle cose le ricordo così vividamente perchè sono state cariche di emozioni per me e sarebbe bello vivere tutto così intensamente. Caterina

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