giovedì 2 giugno 2011

Bioregionalismo come capacità di risposta naturale alla "grande crisi"....


Teniamoci pronti per la sopravvivenza -  Anticipazione di quanto avverrà su larga scala dal prossimo autunno in poi ...

Poche parole significative: con la "crisi del cetriolo" credo che l'Europa abbia manifestato l'alto profilo della sua attuale cultura, coesione, identità, consistenza, ecc. …

Ma quel che più conta è il fatto che con la crisi economica, che si accentuerà sempre più, ed il collasso delle banche, come sta già avvenendo in Grecia (stanno prelevando il denaro dalle banche per spostarlo all'estero, ad un ritmo di 30-40 volte superiore al normale ...) e poi si diffonderà in altri paesi, primis Irlanda, Portogallo, Italia, Spagna, ecc., i comportamenti fraudolenti, truffaldini, scorretti, ecc. aumenteranno a dismisura, e si innalzerà la tensione che sfocerà in conflitti sociali e veri e propri assalti e scontri, cioè la gente esasperata cercherà forme di giustizia sommaria e di recupero delle perdite e di sfogo per l'ingiustizia patita e per le penalizzazioni subite, a scapito di chi capiterà a tiro ... e quello che già avevo accennato negli ultimi miei brevi scritti, quando mi riferivo ad es. agli scaffali che si svuoteranno, alle file che si formeranno agli sportelli bancari, ecc., siamo alle fasi finali dell'Euro e poi toccherà al dollaro ...

Saranno favoriti coloro che vivranno in piccoli borghi e disporranno di terra da orto ed economia di sussistenza e reciproco scambio localistico, in città sarà il caos sembra la trama di un film già visto, ma è quanto si prospetta dal punto di vista analitico economico, se si hanno gli strumenti culturali interpretativi, non certo quelli dell'economia keynesiana o monetarista (che è la causa primaria di questo sfacelo), e neppure di quella che fa riferimento a Milton Friedman, ma quelli della teoria della Scuola Economica Austriaca, che guarda caso ha previsto tutte le crisi degli ultimi decenni, e non fa parte dell'establishment...

Claudio Martinotti Doria

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Mio commento:
Ed è esattamente quel che ho sempre sentito.. da sempre, direi, prima ancora di prendere coscienza della situazione politica economica e finanziaria della nostra società... Diciamo così.. "a naso"... E fondamentalmente è per questa ragione che ho privelegiato un modo di vita autonomo e multispecialistico: piccola agricoltura, capacità manuale, apprendimento e comunicazione, solidarietà, adattamento alle situazioni, etc.  Mettendoci anche una disinvolta libertà e non dipendenza dal sistema, in modo da non dover essere succube di un qualcosa che viene "prodotto" da questa società consumista...
Tra l'altro sono pure vegetariano, so riconoscere le erbe commestibili spontanee.... e Treia è un bel borgo!

Paolo D'Arpini

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Replica di Claudio

....se non fossi bloccato in casa, da anni sto meditando ed avrei anche già individuato piccoli borghi semiabbandonati nel nostro Appennino ligure-alessandrino, con vallette di straordinaria bellezza, dove ci sono ancora piccole cooperative biologiche ed agriturismi seri con cibo genuino, dove la qualità della vita sarebbe ottima, per coloro che la pensano come me, improntata a sobrietà, per non dire ascetismo ed austerità, io per vivere non spendo quasi nulla, non ho alcuna pretesa (tranne i mie amati libri), vivrei anche con una pensione minima ... il problema è l'assillo del parassitismo monopolistico, oligarchico statalistico, ossessivo e vessatorio, che ti perseguita ovunque, quali ad es. le bollette per gli allacciamenti praticamente obbligatori, le tasse su tutto, la burocrazia, ecc., anche se da anni ho provveduto ad alleggerire la mia posizione e rendermi libero nei limiti del possibile diventando NULLATENENTE, il massimo grado gerarchico della LIBERTA'

Ma ne parleremo con calma alla prima occasione...

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